Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01810
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Atto n. 3-01810
Pubblicato il 2 aprile 2025, nella seduta n. 290
VERINI, BAZOLI, ROSSOMANDO, MIRABELLI, MARTELLA, VALENTE, D'ELIA, GIACOBBE, SENSI, CAMUSSO, ROJC, IRTO, MALPEZZI, NICITA, BASSO, MANCA, ZAMBITO, FRANCESCHELLI - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
il commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, Marco Doglio, ha disposto l’avvio di una gara pubblica, per un importo complessivo di 32 milioni di euro, per la fornitura e la messa in opera di nuovi moduli detentivi (per un totale di 384 nuovi posti) entro il 2025 situati in Calabria, Emilia-Romagna, Abruzzo, Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia;
sarà Invitalia a gestire la gara pubblica in qualità di centrale di committenza e il termine per la presentazione delle domande di partecipazione da parte delle imprese interessate scadrà il 10 aprile 2025;
l'intervento dovrebbe inserirsi nel quadro del programma di interventi, che mirano a fronteggiare il sovraffollamento carcerario attraverso opere di riqualificazione e di ristrutturazione delle strutture carcerarie esistenti;
da quanto si apprende dalla lettura di avviso di Invitalia e dalla lettura della relazione tecnico-illustrativa preliminare licenziata dal commissario, emerge, secondo gli interroganti, una visione della vita in carcere, di chi è detenuto e di chi ci lavora, a cominciare dalla Polizia penitenziaria, non in sintonia con la necessità di rispettare la previsione costituzionale, allorché stabilisce che: "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato" e che "È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà";
con i nuovi moduli infatti non si migliorano di certo la qualità della vita, oggi compromessa da strutture fatiscenti e sovraffollate, di detenuti e personale vigilante e tantomeno i canoni di sicurezza degli istituti di pena;
in ogni modulo, che non deve esprimere alcun pregio architettonico, dovranno trovare ospitalità 4 detenuti per una superficie complessiva di 30 metri quadri, ricomprendendo nella metratura anche i servizi igienici con una superficie indicativa di 3 metri quadrati, assolutamente inadeguata per garantire dignità della persona ed insufficiente per ospitare tutte le necessità, comprensive degli effetti personali dei detenuti;
tale metratura dovrà ricomprendere quattro letti, un tavolo e quattro sedie, che si è scelto nella formula del monoblocco e quindi con l'impossibilità di spostare le sedute (senza spalliera) in altre parti della stanza, senza alcuna indicazione sugli spazi dedicati alla preparazione di cibi e bevande e tantomeno sulla possibilità di prevedere piastre ad induzione in luogo dei fornelli da campeggio che prevedono l'utilizzo di bombolette di gas;
nei blocchi di detenzione le 24 persone detenute oltre al personale penitenziario potranno disporre di soli 30 metri quadrati per la socialità, l'attività fisica, la biblioteca ed altro ancora;
appare discutibile la scelta di mettere in un unico blocco le stanze di pernottamento con quelle di sorveglianza e di socialità, riducendo di fatto i luoghi destinati al passeggio;
per i blocchi non viene fatto alcun riferimento progettuale per l'impianto antincendio e tantomeno viene segnalato quali tipologie di detenuti dovranno ospitare,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo conosca il dettaglio della progettazione dei nuovi blocchi e se non ritenga di intervenire per modificare quanto frettolosamente ci si avvia a realizzare, in totale dispregio delle indicazioni costituzionali sulla sicurezza e sulla tutela della dignità delle persone, anche quelle detenute, e su quanto precedentemente elaborato in seno al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.