Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01977

Atto n. 4-01977

Pubblicato il 2 aprile 2025, nella seduta n. 290

BILOTTI - Al Ministro della salute. -

Premesso che:

numerose fonti di stampa hanno riportato la tragica vicenda di Cristina Pagliarulo, una donna di 41 anni, cittadina di Giffoni Valle Piana (Salerno), deceduta dopo 48 ore di attesa nel pronto soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. La paziente, giunta in pronto soccorso il 3 marzo 2025 con forti dolori addominali, avrebbe inizialmente lasciato la struttura dopo poche ore, per poi rientrarvi con sintomi aggravati. Nonostante la diagnosi di ischemia ed emorragia addominale, ella non avrebbe ricevuto le cure necessarie in tempi utili, e ciò ha determinato il suo decesso il 6 marzo;

sempre da fonti di stampa si apprende che, al momento, 7 persone sono state iscritte nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo ed è stata disposta la riesumazione del corpo, attualmente sepolto presso il cimitero di Giffoni Valle Piana, al fine di effettuare gli esami autoptici, e che la stessa riesumazione è prevista per il 4 aprile;

considerato che:

la tutela della salute e della vita dei cittadini è un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione e dal sistema sanitario nazionale, il quale ha il dovere di assicurare cure tempestive ed efficaci a tutti i pazienti, in particolare in situazioni di emergenza;

il caso evidenzia possibili gravi criticità nella gestione delle emergenze sanitarie, tra le quali potrebbero rientrare la sottovalutazione dei sintomi, l’assegnazione incongrua dei codici di triage e la mancata attivazione di protocolli urgenti, nonostante la gravità del quadro clinico;

l’ospedale ha diramato una nota nella quale indica come la conduzione di indagini interne, tra cui una "root cause analysis" e una relazione di una commissione ad hoc, avrebbero ritenuto l’assistenza fornita come “congrua” e senza “elementi di criticità o censure” nelle condotte del personale sanitario. Tuttavia, il caso ha sollevato interrogativi sull’efficacia dei protocolli di triage, sulla gestione del sovraffollamento nei punti di pronto soccorso e sulla tempestività degli interventi in situazioni complesse. L’ospedale ha, inoltre, sottolineato il sovraffollamento cronico del pronto soccorso (oltre 210 accessi giornalieri), problema comune a molte strutture, e ha ribadito l’impegno del personale nonostante le criticità organizzative;

le disfunzioni descritte sembrano rappresentare una violazione dei diritti dei pazienti e mettono a rischio la vita delle persone, minando anche la fiducia nel servizio sanitario nazionale,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti accaduti presso l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno e se disponga di dati aggiornati su casi analoghi verificatisi in altre strutture sanitarie;

quali misure intenda adottare per garantire che tutti i punti di pronto soccorso rispettino protocolli efficaci e tempestivi nella gestione delle emergenze, assicurando diagnosi accurate e interventi immediati laddove necessari;

se non ritenga urgente avviare un’indagine nazionale sulle criticità dei punti di pronto soccorso, al fine di identificare e correggere le carenze organizzative e formative che possano compromettere la salute e la vita dei pazienti.