Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01801
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Atto n. 3-01801
Pubblicato il 2 aprile 2025, nella seduta n. 290
BIANCOFIORE - Al Ministro delle imprese e del made in Italy. -
Premesso che:
il Governo Meloni ha tra le priorità quello di favorire lo sviluppo dell’economia del Paese e quindi di incoraggiare e agevolare imprenditori e cittadini investitori, in particolar modo giovani e donne, cogliendone i suggerimenti utili a farla espandere e germogliare; fra questi vi è ad esempio l'incessante richiesta di misure volte alla delegificazione e alla sburocratizzazione e non a caso, proprio in settimana, il Senato ha votato il DDL 1314 per l’abrogazione di norme risalenti addirittura all’epoca prerepubblicana;
“La startup innovativa è un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della strategia del governo e della politica industriale italiana”;
nell’agenda del Governo vi sono numerose misure per agevolare investimenti anche stranieri, in passato disincentivati proprio dalla prolificazione della burocrazia nazionale e comunitaria e da scarse agevolazioni rispetto ad altri Paesi;
l’indirizzo pro economia e contro la fuga di cervelli del Governo Meloni, di recente, si è tradotto in due importantissimi provvedimenti di rango primario in tema di start up innovative, come la legge n. 107 del 2023 (legge Centemero) e la legge n. 193 del 2024 (legge annuale per il mercato e la concorrenza);
grazie al Governo Meloni, tra le misure premiali in favore dei cittadini che intendono intraprendere un’attività imprenditoriale di alto valore tecnologico o coloro che intendono riporre la propria fiducia e i propri risparmi privati investendo in start up innovative, vi sono quelle che hanno aumentato le detrazioni fiscali dal 50 al 65 per cento, in regime de minimis agli aiuti di Stato imposto dall’Unione europea, nonché la possibilità di trasformare parte delle somme da detrarre in credito di imposta da utilizzare anche negli anni successivi;
ciò, in altri termini, si dovrebbe tradurre in un importante vantaggio fiscale e incentivo a investire nelle nascenti start up innovative, che possono costituire un architrave fondamentale per il futuro e l’indotto del Paese;
il nuovo regime di detrazioni per le start up innovative è entrato in vigore il 1° gennaio 2025 e molti sono stati gli investimenti già effettuati;
considerato che:
in Italia, alla fine del 2024, sono state censite 11.565 start up innovative, di cui oltre 1.600 a conduzione femminile e più di 3.500 con amministratori under 35;
il settore è impegnato in ambiti strategici per il nostro Paese, come la ricerca medica, le nanotecnologie, l’AI, i sistemi di sicurezza informatici, l’intelligence civile e militare, l’economia dell’aerospazio, la ricerca e lo sviluppo delle scienze naturali, lo sviluppo di nicchie economiche legate agli asset del Paese, come turismo, agricoltura, cultura;
queste realtà imprenditoriali, specie per il DNA avanguardistico della loro mission, hanno bisogno di investimenti importanti e di notevole portata;
i limiti imposti dall’Unione europea per le detrazioni in regime de minimis sono molto stringenti (si è passati da 200.000 a 300.000 euro in tre periodi di imposta), ma non sono sufficienti, costringendo peraltro il legale rappresentante della start up alla imbarazzante scelta a quale dei propri investitori destinare la detrazione al 65 per cento o quella in regime ordinario del 30 per cento;
è importante dare seguito al percorso avviato da questo Governo con grande attenzione per le start up gemmate in Italia che possono diventare “unicorno”, i nostri imprenditori e la nostra economia,
si chiede di sapere:
se il Governo ed in particolare il Ministro in indirizzo concordino di ossigenare meritatamente le start up italiane innovative ad alto valore tecnologico prodigandosi per ottenere dagli organismi dell’Unione europea, ai sensi degli artt. 107 e 108 del Trattato sul funzionamento della UE, con il quale è consentito agli Stati membri di chiedere l’ampliamento degli aiuti di Stato, un aumento almeno fino a 500.000 euro delle detrazioni fiscali e delle agevolazioni, visto che la Commissione europea ha appena approvato 90 milioni di euro in deroga all’Italia, per promuovere la produzione agricola primaria e l’aiuto assumerà la forma di sovvenzioni dirette e servizi sovvenzionati;
quali iniziative possano essere messe in campo dal Ministro in indirizzo per facilitare la procedura burocratica di richiesta dei benefici sulla piattaforma digitale deputata e se sia stato previsto un regime di proroga per gli investitori che hanno versato già dal 1° gennaio 2025 senza attendere la predisposizione della nuova modulistica, considerando che la maggior parte delle start up nascono su iniziativa di giovani tra i venti e i trent’anni, che non navigano facilmente tra i meandri della legislazione nazionale.