Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01975
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Atto n. 4-01975
Pubblicato il 2 aprile 2025, nella seduta n. 290
ALOISIO, PIRONDINI, GAUDIANO, LICHERI Sabrina, MAZZELLA, CATALDI - Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. -
Premesso che:
secondo quanto riportato dal “Rapporto ecomafia”, pubblicato in data 17 marzo 2025 da Legambiente, la Campania continua a detenere primati negativi in materia di inquinamento ambientale. In particolare, dal 1997 al 2023, in Campania sono stati registrati 117.919 illeciti ambientali, corrispondenti a un reato ogni due ore. Questi illeciti rappresentano il 15 per cento del totale nazionale, un dato che sottolinea il ruolo preponderante delle ecomafie nella regione;
la Campania è, infatti, al primo posto in Italia per il numero di reati ambientali, seguita da Calabria (84.472 illeciti), Sicilia (82.290) e Puglia (73.773), che insieme concentrano il 45,7 per cento dei reati accertati in tutto il Paese. Un'analisi dettagliata dei dati rivela che la maggior parte dei reati ambientali in Campania è riconducibile a diverse categorie, tra cui: ciclo illegale dei rifiuti, che conta 22.400 reati; ciclo del cemento, che comprende attività illecite legate alla costruzione e gestione dei materiali edilizi; traffico di animali, che coinvolge di reti illecite per il commercio di fauna selvatica; sfruttamento delle energie rinnovabili, comprendenti le pratiche scorrette nell'implementazione di progetti di energia sostenibile; distorsione dell'economia circolare, che include attività che vanificano gli sforzi di riciclo e recupero dei materiali;
questi dati sono indicativi di un sistema complesso in cui operano circa 230 clan camorristici, coinvolti in attività illecite attraverso collusioni con imprenditori e funzionari pubblici. Napoli, in particolare, emerge come il centro nevralgico di questi illeciti. Dal 2009 al 2023, la provincia ha registrato: 23.979 illeciti penali; 24.544 denunce; 11.122 sequestri;
la Campania detiene il primato nel ciclo illegale dei rifiuti, con 22.400 reati registrati in questa categoria. Le indagini attive delle procure regionali ammontano a 87, pari al 13,9 per cento del totale nazionale, mentre altre 80 inchieste sono state avviate in altre regioni e coinvolgono la Campania, per un totale di 167 (26,7 per cento);
un aspetto di particolare rilievo è rappresentato dalla “terra dei fuochi”, un'area tristemente nota per il suo degrado ambientale. Nel corso della presentazione del Rapporto ecomafia, Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, ha sottolineato che sono passati 22 anni da quando il termine “terra dei fuochi” è stato coniato;
il 30 gennaio 2025, la Corte europea dei diritti umani ha emesso una sentenza-pilota nel caso Cannavacciuolo e altri contro Italia (ricorso 51767/14 e altri), sulla situazione di grave inquinamento ambientale che ha colpito il territorio compreso tra le province di Napoli e Caserta (“terra dei fuochi”);
la Corte ha riscontrato che l’Italia ha violato l’art. 2 (diritto alla vita) della Convenzione europea dei diritti umani e chiesto alle autorità italiane di attuare adeguate misure di riqualificazione ambientale dei territori interessati dal fenomeno. Dopo due anni a partire dalla pubblicazione della sentenza, la Corte si riserva di verificare l’impatto di tali misure;
considerato che:
per affrontare l'emergenza dei reati ambientali in Campania, è cruciale intraprendere azioni concrete, tra cui: la creazione di un fondo straordinario per le bonifiche nella terra dei fuochi, con risorse nuove rispetto a quelle già disponibili; la nomina di un commissario per garantire l'attuazione delle misure emergenziali, mirando a una gestione efficace e rapida delle bonifiche; l’istituzione di un’autorità indipendente di controllo, che monitori l'implementazione delle misure e favorisca la partecipazione dei cittadini; l’incremento di risorse destinate alla prevenzione e al contrasto degli illeciti ambientali, con particolare attenzione alla formazione delle forze dell'ordine e alla sensibilizzazione della popolazione;
i dati presentati nel Rapporto ecomafia evidenziano l'urgenza di un intervento coordinato e deciso da parte delle istituzioni,
si chiede di sapere:
quali misure immediate intenda adottare il Ministro in indirizzo per contrastare il fenomeno degli illeciti ambientali in Campania e garantire la sicurezza dei cittadini;
se condivida l’opportunità di istituire un fondo straordinario per le bonifiche nella “terra dei fuochi” e quali risorse saranno destinate a tale scopo;
quale sia la tempistica prevista per la nomina di un commissario che si occupi della gestione delle emergenze ambientali in Campania;
come intenda garantire l'implementazione di un’autorità indipendente di controllo per monitorare le attività di bonifica e favorire la partecipazione dei cittadini;
quali strategie saranno adottate per incrementare le risorse destinate alla prevenzione e al contrasto degli illeciti ambientali, inclusa la formazione delle forze dell'ordine;
quali iniziative intenda promuovere per sensibilizzare la popolazione riguardo alle problematiche ambientali e alla legalità.