Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01790
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Atto n. 3-01790
Pubblicato il 1° aprile 2025, nella seduta n. 289
MISIANI, ROJC, RANDO, MIRABELLI, CAMUSSO, MANCA, GIORGIS, MARTELLA, VERDUCCI, LORENZIN, PARRINI, FRANCESCHELLI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle imprese e del made in Italy. -
Premesso che:
la Pirelli è un'azienda italiana, fondata nel 1872, con un brand riconosciuto in tutto il mondo per le sue tecnologie all'avanguardia, la sua capacità di innovazione e la qualità dei suoi prodotti. Con 18 stabilimenti produttivi in 12 Paesi, una presenza commerciale in oltre 160 Paesi, circa 31.100 dipendenti e un fatturato pari a circa 6,7 miliardi di euro (dati 2023), è tra i principali produttori mondiali di pneumatici e di servizi a questi collegati e l'unico interamente dedicato al mercato Consumer, che comprende pneumatici per auto, moto e biciclette;
l'azionariato della Pirelli è attualmente composto dai seguenti soggetti: per il 37 per cento da Marco Polo International Italy S.r.l., società veicolo del gruppo statale cinese Sinochem Corporation, per il 29,7 per cento da investitori istituzionali, per il 22,8 per cento da M.T.P. S.p.A. - Camfin, per il 6 per cento da Brembo e per il 4,5 per cento da altri azionisti;
considerato che:
in data 26 febbraio 2025, il vice presidente esecutivo di Pirelli Marco Tronchetti Provera ha riferito che Pirelli sta valutando significativi investimenti negli Stati Uniti per aumentare la capacità produttiva, facendo leva sulla leadership nella tecnologia, innovazione e negli pneumatici connessi, nei prodotti eco-safety grazie anche alla partecipazione nella F1;
gli Stati Uniti generano oltre il 20 per cento dei ricavi del gruppo e rappresentano circa il 40 per cento del segmento ad alto valore;
una recente normativa statunitense, entrata in vigore il 17 marzo 2025, vieta l’importazione e la vendita negli Stati Uniti di veicoli connessi che utilizzano software o hardware legati a entità cinesi o russe. Per Pirelli, questo si traduce in una minaccia diretta al suo business, dal momento che l’adozione della tecnologia “Cybertyre”, che consente agli pneumatici di dialogare con i sistemi di controllo delle auto tramite sensori e algoritmi, può essere bloccata negli USA, mettendo a repentaglio il suo sviluppo e la sua espansione in un mercato di fondamentale importanza per l’azienda;
in una nota stampa del 19 marzo 2025, a ridosso dell'introduzione della nuova normativa, il gruppo Pirelli si è limitato a riferire che la società si adeguerà alle leggi come ha fatto e fa in ogni Paese in cui opera;
in difesa delle strategie di sviluppo del gruppo, che sugli USA sta puntando in quanto il maggior mercato per i veicoli di alto di gamma e i SUV, emerge l'ipotesi di dare alla Pirelli una nuova governance con più paletti per Sinochem oppure un rimpasto nell'azionariato per evitare rischi legati alla perdita di quote di mercato, in particolare in uno dei Paesi più strategici per il settore auto;
secondo diverse indiscrezioni emerse nel corso delle ultime ore, la tensione tra il management del gruppo e gli azionisti cinesi sarebbe altissima;
tenuto conto che:
il Governo italiano, nella seduta del Consiglio dei ministri del 15 giugno 2023, ha disposto l’esercizio dei poteri speciali “golden power” sul patto parasociale sulla governance della società Pirelli & C. S.p.A., prevedendo apposite prescrizioni per la tutela dell’asset strategico costituito dai sensori Cyber impiantabili negli pneumatici e per creare una rete di misure che tutelino: l’autonomia di Pirelli & C. S.p.A. e del suo management; la sicurezza delle procedure; la protezione delle informazioni di rilevanza strategica; il know how posseduto dalla società;
tale decisione del Governo ha dotato Pirelli di una serie di strumenti per la tutela dell’asset strategico, tra i quali un nulla osta di sicurezza industriale strategico, che prevede limiti di accessibilità alle informazioni e la prescrizione, per alcune decisioni strategiche del CdA, di un voto di almeno i 4/5 del consiglio di amministrazione;
in data 6 novembre 2024 la Marco Polo International Italy S.r.l., ha trasmesso a Pirelli copia del provvedimento del 31 ottobre 2024 notificato alla China National Tire and Rubber Corp, sussidiaria di Sinochem, dalla Presidenza del Consiglio dei ministri che ha ritenuto di avviare un procedimento amministrativo per la possibile violazione da parte di CNRC delle prescrizioni contenute nel decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri del 16 giugno 2023. In particolare, il procedimento riguarda la potenziale violazione della prescrizione di garantire l’assenza di collegamenti organizzativi-funzionali tra Pirelli da una parte e CNRC dall’altra. Ad oggi, risulta ancora pendente la decisione del comitato golden power a riguardo;
ritenuto che:
in diversi articoli di stampa è stato riportato che i manager italiani, in particolare il vicepresidente esecutivo Marco Tronchetti, sarebbero determinati a evitare che la presenza cinese limiti la capacità di Pirelli di operare liberamente, soprattutto negli Stati Uniti;
in data 27 marzo 2025, il consiglio di amministrazione di Pirelli ha rinviato al 28 aprile 2025 la discussione sul ruolo del socio cinese Sinochem alla luce dell’incombere dei dazi statunitensi e della nuova normativa;
secondo il “Financial Times” al socio cinese sarà chiesto quanto meno di scendere sotto il 26,4 per cento, ossia posizionandosi dietro a quanto attualmente detenuto da Camfin, ma non è chiaro se la Sinochem accetterà la proposta, dato che le parti non sono riuscite a raggiungere un accordo nei colloqui prima della riunione del consiglio;
senza una soluzione per evitare la scure della nuova legge statunitense, la società rischia di essere emarginata dal mercato più grande al mondo, con possibili pesanti ripercussioni su tutta la sua strategia industriale,
si chiede di sapere se il Governo, in assenza di un accordo tra i soci del gruppo Pirelli, intenda esercitare i poteri speciali previsti dal decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 maggio 2012, n. 56, disponendo un ulteriore irrigidimento dello strumento di controllo statale per regolare le partecipazioni strategiche e la gestione di Pirelli, anche al fine di tutelare una società, che rischia di essere emarginata da un fondamentale mercato di rifermento per la propria attività.