Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01784

Atto n. 3-01784 (in 2ª Commissione)

Pubblicato il 1° aprile 2025, nella seduta n. 289

MARTELLA, SENSI, VERINI, CAMUSSO, RANDO, ZAMBITO, ROSSOMANDO, NICITA, BAZOLI, ROJC, IRTO, TAJANI, LOSACCO, FRANCESCHELLI, LA MARCA, GIACOBBE, BASSO, DELRIO, ZAMPA, MANCA, VALENTE, MALPEZZI, D'ELIA, ALFIERI - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

tra le giornate di domenica 16 e martedì 18 marzo 2025, presso il carcere di Verona, in meno di quarantotto ore due detenuti si sono tolti la vita;

con la morte di questi due detenuti, un cittadino senegalese e un italiano, il numero delle vittime per suicidio nel 2025 all’interno delle carceri italiane sale a 18, fattore che evidenzia, come peraltro più volte fatto notare dallo stesso primo firmatario con precedenti atti di sindacato ispettivo, la difficile condizione di vita negli istituti penitenziari;

a ciò si aggiunga il fatto che il carcere di Verona attualmente ospita quasi 600 detenuti, a fronte di una disponibilità di posti che è pari alla metà;

la stessa Polizia penitenziaria attraverso i suoi rappresentanti sindacali lamenta una cronica carenza di organico, che a Verona si concretizza nella presenza di 318 operatori rispetto a una pianta organica che ne necessiterebbe almeno 420:

inoltre, occorre rilevare le ulteriori deficienze organizzative, organiche e di equipaggiamento quali la mancanza di spazi, di personale sanitario, di attività e laboratori, fattori che incidono negativamente sulle condizioni dei detenuti e comportano di fatto un aggravio della pena, evidentemente in contrasto con il principio costituzionale della funzione rieducativa della pena;

la drammatica situazione dell’istituto penitenziario veronese evidenzia quindi la necessità di interventi urgenti volti a garantire un’esecuzione della pena nel rispetto del dettato costituzionale e delle numerose sentenze delle corti europee che hanno visto il nostro Paese ripetutamente condannato, oltre che condizioni dignitose per chiunque lavori nelle strutture;

considerato che:

tutti gli istituti penitenziari del Veneto versano in condizioni drammatiche e necessiterebbero, quindi, di decisi interventi da parte delle autorità competenti;

le misure fino ad ora contenute nei provvedimenti di urgenza licenziati dal Governo non hanno prodotto alcun miglioramento delle condizioni di vita all’interno delle carceri italiane, che sono semmai aggravate dalle politiche panpenalistiche di questo Governo che hanno portato a un’ipertrofica produzione di nuovi reati,

si chiede di sapere quali opportune e tempestive iniziative intenda assumere il Ministro in indirizzo, al fine di affrontare l’emergenza del sovraffollamento nelle carceri venete e di risolvere le carenze di organico del personale della Polizia penitenziaria e degli operatori socio sanitari, nonché di adeguare spazi e garantire il principio della funzione della pena come previsto dalla nostra Carta costituzionale.