Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01939

Atto n. 4-01939

Pubblicato il 1° aprile 2025, nella seduta n. 289
Risposta pubblicata il 22 maggio 2025 nel fascicolo n. 99

SCALFAROTTO - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che, per quanto risulta all’interrogante:

organi di stampa riportano come la Procura di Torino sia nuovamente al centro delle cronache, dopo il noto caso del pubblico ministero Colace, culminato con le intercettazioni illecite nei confronti dell’allora senatore Stefano Esposito, senza autorizzazione del Parlamento, sulle quali si è pronunciata per l’illegittimità la stessa Corte costituzionale;

uno dei filoni delle nuove inchieste giornalistiche circa l'operato della Procura torinese riguarda l’esistenza all’interno della polizia giudiziaria di una sorta di “sottosezione”, la quale pare non rispondere a nessun soggetto, e che da anni risulta agire con criteri alquanto discutibili, non basandosi, inoltre, sul alcun fondamento legislativo e giuridico;

a rivelare l’esistenza della “sottosezione” è stato il maresciallo dei Carabinieri Giuseppe Carboni, fino al 2018 di stanza proprio presso la polizia giudiziaria di Torino, il quale, nel corso di un processo, ha rivelato come si fossero svolte indagini che andavano contro le indicazioni fornite dal pubblico ministero titolare dell’indagine, dirottandole, invece, all’interno di un altro filone di indagini portato avanti da un altro pubblico ministero, in totale contrasto con l’articolo 327 del codice di procedura penale che stabilisce in modo chiaro che il pubblico ministero dirige le indagini e dispone direttamente della polizia giudiziaria;

la stessa indagine giornalistica riporta inoltre un altro caso a dir poco inquietante che interessa la Procura di Torino, ossia l’esistenza di un “corvo” che dal 2021, in 8 occasioni, pare abbia spedito a procure, magistrati, giornalisti e politici una serie di esposti anonimi, contenenti notizie coperte da segreto d’ufficio, con pesanti accuse nei confronti del pubblico ministero Colace, dell’ex procuratore generale Francesco Saluzzo, del colonnello Isacchini, accusati di aver compiuto reati nella conduzione dell'indagine e altre condotte illecite;

sebbene la Procura di Milano abbia identificato il responsabile degli invii illeciti in G.C., investigatore privato torinese, secondo quanto si legge nell’inchiesta giornalistica il vero “corvo” non sarebbe ancora stato individuato, trattandosi di un concorso tra uno o più pubblici ufficiali ignoti, ossia gli unici in possesso dei documenti secretati;

le criticità raccontate dall’inchiesta giornalistica risultano inauditamente gravi nonché lesive dei principi giuridici che dovrebbero guidare le azioni delle procure nell'esercizio dei loro poteri: appare quindi doveroso che il Ministro in indirizzo si attivi al fine di disporre un’ispezione all’interno della Procura di Torino, già soggetta a numerose situazioni di estrema criticità, che possa accertare eventuali responsabilità disciplinari o penali connesse ai fatti suddetti,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e se intenda disporre un’ispezione all’interno della Procura di Torino al fine di accertare eventuali responsabilità disciplinari o penali connesse all’azione della "sottosezione" che pare agire all’interno della polizia giudiziaria torinese, nonché per individuare i pubblici ufficiali che dal 2021 stanno divulgando documenti secretati;

quali misure intenda adottare al fine di accertarsi che all’interno delle procure della Repubblica non vi siano “sottosezioni” della polizia giudiziaria che agiscono in modo autonomo e in violazione di legge.