Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01929

Atto n. 4-01929

Pubblicato il 20 marzo 2025, nella seduta n. 288

DAMANTE, LICHERI Sabrina, BILOTTI - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

secondo quanto riportato da diversi organi di stampa, il giovane tunisino Benzid, nome di fantasia usato dalla stampa, diciannovenne, è stato trattenuto dal novembre 2024 presso il Centro di permanenza per il rimpatrio (CPR) di Trapani-Milo, nonostante le sue condizioni di estrema vulnerabilità. Nel corso della sua permanenza nel centro avrebbe manifestato gravi segni di autolesionismo e intenzioni suicidarie, fino a ingerire sostanze nocive. Il suo legale ha sollevato preoccupazioni sulle sue condizioni, paventando il rischio di un esito tragico analogo a quello del caso di Ousmane Sylla;

il caso di Ousmane Sylla, infatti, morto suicida nel CPR di Ponte Galeria in Roma, costituisce un precedente emblematico della gravità della situazione nei Centri di permanenza per i rimpatri, sollevando interrogativi sulle condizioni dei trattenuti e sulle misure di prevenzione del rischio suicidario in tali strutture;

il Garante regionale dei diritti dei detenuti della Sicilia e rapporti indipendenti segnalano la presenza nei CPR di persone con disabilità psichiche o con gravi traumi, che non dovrebbero essere trattenute in queste strutture. Inoltre, persistono criticità nell’accesso tempestivo all’assistenza legale e sanitaria per i migranti trattenuti;

considerato che:

secondo quanto riportato dalla stampa, una relazione dello psicologo del CPR di Trapani attestava il rapido deterioramento delle condizioni psico-fisiche di Benzid, evidenziando la sua incapacità di reggere la detenzione in quella struttura. Nonostante tali segnalazioni, la sua permanenza nel centro è proseguita fino a marzo 2025, quando l’autorità giudiziaria ha ordinato la sua dimissione per salvaguardarne la salute;

la situazione dei CPR italiani è oggetto di continue denunce da parte di organizzazioni per i diritti umani e della società civile, che li descrivono come luoghi di privazione della libertà senza garanzie adeguate. Il CPR di Trapani-Milo, in particolare, è stato già segnalato in passato per gravi criticità, tra cui la mancanza di strutture adeguate dopo l’incendio del gennaio 2024, che ha costretto numerosi trattenuti a vivere in condizioni inaccettabili,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle circostanze esposte, delle condizioni di trattenimento nel CPR di Trapani-Milo e delle eventuali responsabilità nella gestione del caso Benzid;

se non ritenga necessario disporre un sopralluogo presso il CPR di Trapani-Milo e quali misure intenda adottare per evitare il ripetersi di situazioni analoghe in altri CPR, garantendo il rispetto dei diritti fondamentali e un’adeguata tutela dei soggetti vulnerabili.