Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01757

Atto n. 3-01757

Pubblicato il 12 marzo 2025, nella seduta n. 284
Svolto question time il 13 marzo 2025 nella seduta n. 285 dell'Assemblea

ALFIERI, BOCCIA, MANCA, MISIANI, LORENZIN, NICITA - Al Ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di coesione. -

Premesso che:

la piena attuazione del PNRR rappresenta una prova fondamentale per la credibilità e l’affidabilità dell’Italia nel contesto internazionale. Entro il 30 giugno 2026 è fissato il raggiungimento di tutti i traguardi e gli obiettivi (milestones e target) obbligatori del PNRR a cui sono legate le diverse rate di erogazione delle risorse previste. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) dell'Italia prevede un investimento complessivo di 194,4 miliardi di euro, suddivisi tra prestiti (122,6 miliardi) e sovvenzioni (71,8 miliardi). A seguito dell’erogazione a dicembre 2024 di 8,7 miliardi di euro relativi alla sesta rata, il totale delle risorse trasferite all’Italia dall’avvio del PNRR ha raggiunto i 122 miliardi di euro, pari al 63 per cento delle risorse spettanti al nostro Paese;

le scadenze previste tra il 2025 e il 2026 sono 237, pari al 41 per cento del totale del Piano. Ad oggi, il nostro Paese non è riuscito a rispettare tutti i termini previsti, nonostante le rimodulazioni del Piano proposte dal Governo e svariati obiettivi e traguardi rischiano di non essere completati al 100 per cento. Dalla fine del 2024, mancano dati aggiornati e aggregati sullo stato di avanzamento e nessuna Relazione è stata resa pubblica o trasmessa al Parlamento;

la quantità di risorse PNRR già ricevute e l’avanzamento dell’assegnazione delle risorse ai circa 269.000 progetti registrati contrasta con il modesto progresso nel loro utilizzo in termini di spesa effettiva. Secondo quanto riportato sul sito “Italia Domani”, sulla base dei dati pubblicati sulla piattaforma “ReGIS”, al 13 dicembre 2024, risultavano spesi solo 58,6 miliardi di euro, pari a circa il 29 per cento del totale delle risorse a disposizione, e risultavano ancora da spendere circa 135,8 miliardi di euro entro il 2026. Sempre sulla predetta piattaforma, al 13 dicembre 2024, dei 42 miliardi di euro pianificati per il 2024 risultavano spesi solamente 13,5 miliardi di euro pari a circa il 32 per cento di quanto programmato per il 2024;

la distribuzione della spesa effettuata, fino al 13 dicembre 2024, evidenzia una notevole eterogeneità tra le missioni del PNRR. Se la Missione 3 "Infrastrutture per una mobilità sostenibile" registra il tasso di avanzamento più elevato rispetto al cronoprogramma 2020-2024 con l’86 per cento delle risorse già erogate, di cui il 91 per cento per gli investimenti nelle reti ferroviarie e sicurezza stradale, tuttavia, la spesa effettiva resta inferiore al 40 per cento delle risorse totali assegnate. Riguardo alle Missioni 1 "Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura" e 2 "Rivoluzione verde e transizione ecologica", trainate rispettivamente dagli investimenti nella digitalizzazione del sistema produttivo e dalle misure di efficienza energetica, se si escludono gli interventi relativi ai crediti d’imposta (Transizione 4.0 della missione 1 e Superbonus della missione 2), il tasso di avanzamento dell’assegnazione delle risorse scende rispettivamente al 42 e al 36 per cento. Le Missioni 4 "Istruzione e ricerca" e 6 "Salute" mostrano tassi di avanzamento sul cronoprogramma superiori al 60 per cento, ma la spesa effettiva si attesta rispettivamente al 25 e al 15 per cento del totale delle risorse disponibili. Particolarmente critico poi è lo stato della Missione 5 "Inclusione e coesione", con una percentuale di spesa del 29 per cento rispetto al cronoprogramma e appena il 12 per cento del totale delle risorse allocate. In relazione alla nuova Missione 7 su RepowerEU, dove si ha contezza di molti ostacoli all’utilizzo del nuovo credito di imposta Transizione 5.0, si stimano prenotazioni di risorse per circa 500 milioni di euro a fronte di uno stanziamento di 6 miliardi di euro e non c’é a riguardo alcun rendiconto di spesa;

tali forti ritardi nella spesa dei fondi PNRR sono stati riportati nella relazione semestrale al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR presentata, il 9 dicembre 2024, dalla Corte dei conti, che ha rilevato scostamenti dell'avanzamento finanziario del Piano rispetto al cronoprogramma. Per completare il Piano entro il 2026, sarebbe necessario, pertanto, investire circa 130 miliardi di euro entro pochi mesi, con un ritmo molto più elevato rispetto a quello attuale;

in un recente report di Banca d'Italia sugli appalti e l'attivazione dei cantieri relativi al PNRR è riportato che il 32 per cento delle opere pubbliche registra ritardi rispetto al cronoprogramma previsto. Secondo i dati dell'ANAC, il 60 per cento (98.033 su 162.480) di tutte le gare di appalto avviate nell'ambito degli investimenti PNRR tra il 2023 e il 2024 non risultano completate. Se per gli appalti avviati nel 2023 è arrivato all’affidamento il 74 per cento del valore appaltato, per quelli avviati nel 2024 solo il 5 per cento ha traguardato predetta fase e la quota degli importi economici degli appalti non ancora affidati è pari al 45 per cento del totale (35,5 su 79,2 miliardi);

come denunciato a più riprese dall’ANCI, numerosi Comuni sono stati costretti, a fronte dei forti ritardi nell’erogazione delle risorse spettanti, a bloccare i lavori o ad accedere a finanziamenti molto onerosi presso CDP o istituti bancari;

da recenti notizie emerge che il Governo stia mettendo a punto una nuova revisione del Piano da presentare nel mese di marzo 2025. Con la nuova revisione, che arriverebbe a poco più di un anno dalla precedente, il Governo intenderebbe affrontare il ritardo accumulato, anziché migliorando la capacità di spesa, riducendo gli obiettivi finali di alcune misure ed espungendone altre, giudicate irrealizzabili nei tempi, per far confluire risorse su misure con maggiore capacità di assorbimento. Le modifiche interesserebbero le misure su edilizia pubblica, studentati universitari, asili nido e scuole, e molti interventi infrastrutturali, a partire dai lavori per la galleria del Valico di Giovi o, ancora, la realizzazione del primo lotto della nuova linea dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria. Nell’ambito dell’annunciata nuova revisione dovrebbe essere espunta la misura che prevede la realizzazione di 60.000 nuovi posti letto negli studentati universitari. Al 18 febbraio 2025, risultano ammessi ai finanziamenti solo 22.000 posti e da una rivelazione resa nota da “la Repubblica”, il Ministro in indirizzo avrebbe comunicato al Ministro dell'università e della ricerca l'intenzione di «ridimensionare l'obiettivo dei sessantamila nuovi posti letto ed inviare alla Commissione europea una richiesta di revisione». Dalla medesima fonte, sembrerebbe, invece, che il ministro Bernini sia intenzionata a chiedere la modifica del criterio di rendicontazione e prorogare la scadenza fissata al 30 giugno 2026 o, in alternativa, ampliare il perimetro delle borse di studio,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda confermare o smentire l'eventualità di una nuova revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza; se intenda, in caso di conferma, fornire ulteriori informazioni con riguardo alle misure e agli interventi che potrebbero essere oggetto di revisione, rimodulazione o stralcio e se intenda fornire un quadro completo sullo stato dell'arte dell'attuazione del PNRR;

se e quali iniziative di competenza intenda promuovere per accelerare l'attuazione dei progetti e degli investimenti in ritardo, al fine di rispettare il termine del 30 giugno 2026 previsto per la conclusione del dispositivo di ripresa e resilienza; quali misure intenda adottare per migliorare i meccanismi di erogazione delle risorse del PNRR ai Comuni e favorire il completamento dei loro interventi;

se intenda fornire puntuali informazioni riguardo alle misure e agli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza nell'ambito della riforma 1.7 sugli alloggi universitari, se siano oggetto di una nuova revisione, rimodulazione o stralcio, nonché con riguardo ad asili nido e scuole;

se intenda, altresì, attivarsi al fine di garantire l’effettiva realizzazione di molti interventi infrastrutturali, a partire dai lavori per la galleria del Valico di Giovi e per la realizzazione del primo lotto della nuova linea dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, nonché degli altri investimenti infrastrutturali e di edilizia pubblica.