Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01864
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Atto n. 4-01864
Pubblicato il 26 febbraio 2025, nella seduta n. 278
NAVE, PIRRO, ALOISIO, PIRONDINI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
FiberCop S.p.A. è un'azienda italiana che opera nel settore delle infrastrutture di rete e fornisce agli operatori autorizzati servizi di accesso alla propria rete secondaria passiva;
all’interno di FiberCop, operativa dal 1° aprile 2021, sono confluite la rete secondaria di TIM e la rete in fibra ottica sviluppata da “FlashFiber”;
nel luglio 2022, il gruppo TIM ha previsto di separare gli asset infrastrutturali della rete fissa (NetCo) da quelli dei servizi (ServCo) e in seguito il fondo di investimento americano KKR ha presentato un'offerta formale di acquisizione per NetCo;
ad agosto 2023, il Ministero dell'economia e delle finanze ha siglato un memorandum d'intesa con KKR. L’accordo prevede la formulazione di un’offerta vincolante che stabilisce l’ingresso del Ministero nella NetCo;
ad ottobre 2023 il gruppo TIM ha comunicato di aver ricevuto dal fondo d'investimento americano KKR un'offerta vincolante su NetCo, relativa alle attività di rete fissa di TIM, inclusa FiberCop;
sempre nel 2023, precisamente a novembre, con l'obiettivo di semplificare e accelerare il processo di vendita della NetCo, è stato sottoscritto un accordo di transazione per conferire a FiberCop il ramo d'azienda comprendente le attività della rete primaria e di wholesale, oltre all'intera partecipazione nella controllata Telenergia e, contemporaneamente, il gruppo TIM ha ceduto la propria partecipazione in FiberCop alla società Optics BidCo, controllata da KKR;
a giugno 2024, anche Fastweb ha dichiarato di aver raggiunto un accordo per la cessione della sua quota a Optics BidCo, rendendo temporaneamente KKR unico azionista di FiberCop;
a luglio 2024, la "nuova" FiberCop è diventata operativa, fornendo servizi di connettività end-to-end su tutto il territorio nazionale. La società è interamente controllata da un gruppo di investitori guidati dal fondo KKR con il 37,8 per cento del capitale, dal fondo sovrano di Abu Dhabi con il 17,5 per cento del capitale e dal fondo pensione canadese CPP con un altro 17,5 per cento. Nella compagine è entrato anche il Ministero dell’economia, con una quota di minoranza del 16 per cento;
considerato che:
la posizione del Ministero nel capitale di FiberCop è di netta minoranza;
dopo pochi mesi dalla nomina, si è dimesso l’amministratore delegato di FiberCop, Luigi Ferraris;
il “Financial Times” ha riportato che, in una riunione di induction del 16 gennaio 2025, il CFO di FiberCop ha informato gli investitori che il management prevedeva un EBITDA (margine operativo lordo) inferiore a 449 milioni di euro di KKR contenuto nel piano aziendale concordato con gli azionisti. Inoltre, si stima che il deficit cumulativo di EBITDA su cinque anni ammonti a 2 miliardi di euro rispetto al piano originale di KKR;
le tensioni tra il fondo americano KKR e il management della società riguardo al deficit di ricavi previsti di 449 milioni di euro hanno portato dimissioni e cambiamenti nella gestione della società;
considerato infine che:
sembra prevalere una proposta minimalista da parte del fondo, con l’obiettivo di concentrarsi unicamente sulla stesura della fibra, ridurre il debito residuo e creare le condizioni per un’uscita redditizia dall’investimento nel più breve tempo possibile e questo a danno di un qualsiasi piano di innovazione e implementazione dell’intelligenza della rete; notizia rassicurante per KKR e per i soci futuri, ma non di certo per l’occupazione del Paese;
con questa pianificazione, la società si ridurrebbe a gestire la manutenzione dell’infrastruttura e a stipulare buoni accordi di interconnessione senza il bisogno di molti degli attuali dipendenti, forse nemmeno la metà,
si chiede di sapere:
quali iniziative intenda assumere il Ministro in indirizzo per garantire un vero e necessario sviluppo della rete nell’interesse del Paese, evitando che questo sia ostacolato dall’“impazienza” dei fondi esteri presenti nel capitale, più interessati a estrarre valore che a creare valore;
quali iniziative intenda adottare per evitare che a fare le spese di certe scelte di breve termine dei fondi esteri siano i circa 20.000 dipendenti di FiberCop S.p.A.;
se intenda aumentare la presenza del Ministero nel capitale di FiberCop per fissare un presidio più incisivo contro le pretese dei fondi esteri;
se si stia attivando per favorire un’integrazione tra FiberCop e Open Fiber e quale peso ritenga di dover assegnare al Ministero stesso, per il tramite di Cassa depositi e prestiti o di altri soggetti pubblici, all’interno dell’entità che ne deriverebbe.