Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01829

Atto n. 4-01829

Pubblicato il 12 febbraio 2025, nella seduta n. 272

MAIORINO, PIRRO, LICHERI Sabrina, BILOTTI, NAVE, CASTELLONE, CROATTI, FLORIDIA Barbara, SIRONI - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

si apprende da recenti notizie di stampa internazionale e nazionale che oltre 90 giornalisti e attivisti di vari Paesi sono stati bersaglio dello spyware dell'azienda israeliana “Paragon solutions”, tra i quali figurano anche il direttore della testata on line “Fanpage.it”, Francesco Cancellato, e Luca Casarini, fondatore e capomissione dell’organizzazione non governativa “Mediterranea saving humans”, e almeno altre 5 persone tra giornalisti e attivisti politici, come confermato dal messaggio inviato da “Meta” ai soggetti coinvolti in questa deplorevole attività di spionaggio;

il presidente esecutivo della citata azienda, John Fleming, ha dichiarato che lo spyware, con cui è stato spiato il direttore di Fanpage, viene venduto “a un gruppo selezionato di democrazie globali, principalmente agli Stati Uniti e ai suoi alleati”, con la clausola da parte dell'azienda “che tutti gli utilizzatori rispettino le condizioni di utilizzo del software, che esplicitamente proibiscono di colpire giornalisti e altri membri della società civile”;

il presidente Fleming non ha specificato quali siano i Paesi clienti della sua azienda. Tuttavia, il 3 febbraio 2025 sulla testata giornalistica israeliana “Ynet” si leggeva, testualmente, che “in particolare, il governo italiano è cliente di Paragon” e che la stessa azienda cofondata da Ehud Schneorson, ex capo dell'agenzia di sicurezza nazionale israeliana, avrebbe tagliato “i legami con qualsiasi organo di controllo che fosse sospettato di aver agito contro individui non sospettati di crimine o terrorismo”;

nella sera di mercoledì 5 febbraio 2025 con una nota ufficiale, il Governo italiano ha escluso che giornalisti e attivisti siano stati sottoposti a controllo da parte dell'intelligence, e quindi del Governo. Tuttavia la mattina seguente, Paragon solutions ha annunciato di aver terminato il proprio accordo con il Governo italiano per “violazione del quadro etico”. A dare la notizia della cancellazione del contratto è stato il quotidiano britannico “The Guardian”, citando fonti confidenziali. Alcune ore dopo, anche il giornale israeliano “Haaretz” ha confermato;

considerato che:

la vicenda presenta dei connotati di una gravità assoluta in quanto mina profondamente principi democratici e fondanti dello Stato di diritto;

preme ricordare quanto emerse nel novembre 2023 dai verbali di una riunione a porte chiuse del Consiglio europeo visionati dai consorzi di giornalismo “Investigate Europe” (IE), “Disclose” e “Follow the money”, in fase di stesura del regolamento europeo sulla libertà di stampa: per il Governo italiano era fondamentale mantenere la possibilità di usare programmi spia nei confronti dei giornalisti in nome della sicurezza nazionale;

a parere degli interroganti, la postura governativa in materia era apparsa già piuttosto inquietante se declinata secondo i dettami costituzionali dell'articolo 21,

si chiede di sapere:

se il Governo sia stato effettivamente cliente dell'azienda Paragon solutions e se possa confermare di aver acquistato software di spyware da tale azienda;

qualora confermato, se possa garantire di essersi attenuto all'utilizzo di tale tecnologia per il monitoraggio di terroristi, mafiosi e trafficanti di sostanze stupefacenti come da condizioni di utilizzo e, se così fosse, per quali ragioni l'azienda Paragon solutions abbia fatto filtrare la notizia per cui avrebbe interrotto i suoi rapporti con lo Stato italiano;

in caso di totale estraneità alla vicenda, quali urgenti iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare a tutela dei giornalisti, attivisti e membri della società civile del nostro Paese, affinché vicende come quella descritta siano sanzionate.