Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01826
Azioni disponibili
Atto n. 4-01826
(già n. 3-01026)
Pubblicato il 12 febbraio 2025, nella seduta n. 272
VALENTE, VERDUCCI, SENSI, FURLAN, RANDO, BASSO, MALPEZZI, ROSSOMANDO, IRTO, LORENZIN, TAJANI, PARRINI, ROJC, NICITA, LA MARCA, MANCA, FRANCESCHELLI, CAMUSSO, GIACOBBE, GIORGIS - Al Ministro per lo sport e i giovani. -
Premesso che:
come riportato da diversi organi di stampa, una schermitrice 17enne uzbeka ha denunciato una violenza sessuale di gruppo avvenuta nel corso di un ritiro a Chianciano Terme;
la violenza sarebbe avvenuta nella notte tra il 4 e il 5 agosto 2023, nel corso di un ritiro estivo cui partecipavano le squadre di diverse federazioni. In seguito al fatto sono stati indagati tre atleti, di cui uno minorenne;
l’avvocato della vittima, Luciano Guidarelli, ha annunciato che chiederà alla Procura generale di Firenze di avocare l’inchiesta ai sensi dell’articolo 412 del codice di procedura penale. La Procura di Siena ha fatto sapere: “di aver disposto le indagini la sera stessa e di aver incaricato la squadra mobile di Roma (dove la ragazza si era nel frattempo spostata per raggiungere la sorella), di sentirla con l’aiuto di uno psicologo entro tre giorni”;
l’avvocato, inoltre, ha chiesto alla Federscherma di sospendere gli indagati in via cautelare, per evitare all’atleta di incontrare i medesimi durante le gare. Infatti, nel corso di un ritiro dello scorso settembre ad Istanbul, la schermitrice è stata costretta a cambiare hotel per non trovarsi nuovamente nello stesso luogo degli atleti denunciati;
la Federazione ha replicato dichiarando di avere avuto in più occasioni confronti diretti con la magistratura, al fine di conoscere la situazione e gli sviluppi dell’attività investigativa, nel rispetto del segreto istruttorio. Inoltre il presidente della FIS, Paolo Azzi, ha dichiarato di non potere sospendere gli indagati in assenza di un provvedimento cautelare;
considerato che:
l’Italia a seguito della Ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, avvenuta con legge 27 giugno 2013, n. 77, si è dotata di una serie di strumenti a tutela delle donne vittime di violenza in diversi contesti;
in tal senso basti pensare da ultimo alla legge 24 novembre 2023, n. 168, recante disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica, o ancora al decreto legislativo 17 ottobre 2022, n. 149, che prevede nei casi in cui nei procedimenti familiari sia allegata una fattispecie di violenza domestica o di genere, l’obbligo di adeguate misure di salvaguardia e protezione, oltre a diverse misure volte ad impedire forme di vittimizzazione secondaria in sede processuale;
tuttavia ancora molto vi è da fare, perché l’impianto delle tutele approntate dal nostro ordinamento sia davvero completo: occorre infatti una legge sul consenso, o ancora una legge sulle molestie nei luoghi di lavoro e studio, ovvero nell'ambito di relazioni che presuppongono rapporti di fiducia e potere asimmetrico;
considerato che:
la legge costituzionale 26 settembre 2023, n. 1 ha inserito un ultimo comma all’articolo 33 della Costituzione, disponendo che: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme”. Una riforma che, sebbene non ponga norme sulla delicata questione dei confini e delle forme dell’autonomia dell’ordinamento sportivo, investe, secondo parte della dottrina, il legislatore nazionale di nuovi ruoli, in particolare lo chiama a garantire che l’attività sportiva in tutte le sue forme sia educativa, socialmente utile e favorevole alla salute, nonché perfettamente armonica con il quadro costituzionale complessivo;
a seguito di quanto riportato da diversi organi di stampa in merito alla denuncia per violenza sessuale di gruppo presentata dalla giovane schermitrice, Assist-Associazione Nazionale Atlete, ha dichiarato che: “(…) in tema di molestie nello sport serve un balzo in avanti non di facciata, arricchendo di competenze, attraverso esperte del settore, le risorse umane che nel mondo dello sport devono vigilare e favorire l’emersione del fenomeno. Serve anche, con urgenza, un Tavolo di confronto in seno al CONI per evitare che, come accaduto nel terribile fatto di cronaca che ha chiamato la Federscherma a gestire un presunto caso di stupro ad opera di propri tesserati, non vi siano strumenti adeguati per tutelare la vittima e per sospendere l’attività degli indagati, quanto meno in episodi così gravi”,
si chiede di sapere quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda intraprendere, alla luce dei fatti esposti in premessa, al fine di dotare, in accordo con i competenti organi, l’ordinamento sportivo di adeguate tutele per le donne che si trovano a denunciare episodi di violenza, affinché le medesime non si trovino esposte a forme di ulteriore violenza o vittimizzazione secondaria.