Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01683
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Atto n. 3-01683
Pubblicato il 12 febbraio 2025, nella seduta n. 272
SPELGATTI, BORGHESI, ROMEO - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
l’ordinamento giuridico italiano è costituito da numerosi organi giurisdizionali a livello nazionale, tra cui le corti di giustizia, le quali svolgono un ruolo fondamentale nella tutela dei diritti dei cittadini e nell’amministrazione della giustizia;
la giustizia tributaria è stata interessata da un’importante riforma che ha portato all’approvazione della legge n. 130 del 2022. Le novità più significative hanno riguardato la mutazione del giudice tributario, da onorario a professionale, la quale porterà ad una riduzione da 1.648 unità (2.238 con l’appello, dato al 2023) a 448 (576 con il secondo grado) del numero dei giudici tributari;
contestualmente, si sta studiando l’accorpamento degli uffici di primo grado, prevendendo un taglio del 62 per cento dei 103 tribunali fiscali italiani. Gli accorpamenti più consistenti riguarderebbero le regioni del Nord Italia, ad esempio, la Valle d’Aosta perderebbe l’unico ufficio giudiziario tributario, finendo accorpata alla Corte di Torino; in Lombardia, invece, Milano, Cremona e Bergamo andrebbero a incorporare Lodi, Mantova, Pavia, Brescia, Como, Lecco, Sondrio e Varese;
nell’ipotesi di ridimensionamento delle corti tributarie, si punta anche al taglio delle sedi distaccate di secondo grado. Nel piano elaborato scendono da 14 a 4, oltre ai 20 uffici d’appello presenti comunque in ogni capoluogo di regione. Ad esempio verranno meno le sedi distaccate di Pescara, in Abruzzo e di Latina, nel Lazio;
con riguardo all’andamento del contenzioso tributario, nel 2024 sono stati presentati 224.956 ricorsi (di cui 182.124 in primo grado e 43.832 in appello). Le definizioni sono state 218.451 (di cui 164.913 in primo grado e 53.538 in appello), mentre le pendenze registrate al 31 dicembre 2024 sono state pari a 259.370 (di cui 175.396 in primo grado e 83.974 in appello);
i dati 2023-2024 evidenziano un aumento del 30 per cento delle nuove cause, incremento che in parte può considerarsi temporaneo, poiché influenzato dall’abrogazione dell’istituto della mediazione;
considerato che la delega fiscale, di cui alla legge n. 111 del 2023, prevede la riorganizzazione delle corti tributarie, da attuare entro il 31 agosto 2025,
si chiede di sapere quali siano gli indirizzi che il Ministro in indirizzo intenda seguire per la revisione della geografia delle corti tributarie, al fine di contemperare l’esigenza di razionalizzazione ed efficienza del sistema con la garanzia del diritto alla tutela giurisdizionale tributaria dei contribuenti.