Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01825

Atto n. 4-01825

Pubblicato il 12 febbraio 2025, nella seduta n. 272

CROATTI, FLORIDIA Barbara, LICHERI Sabrina, GUIDOLIN - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e delle infrastrutture e dei trasporti. -

Premesso che:

il recente declassamento della dogana di Ravenna, passata dalla prima alla terza fascia, ha generato forti preoccupazioni nelle associazioni di categoria, negli imprenditori e nelle molteplici professionalità che operano nel porto di Ravenna, infrastruttura di rilevanza strategica per l’economia locale, regionale e nazionale;

la decisione appare in contrasto con i volumi di traffico e di movimentazione merci gestiti dal porto di Ravenna, che nel 2022 ha raggiunto un record storico di 27 milioni di tonnellate movimentate e si è confermato il primo porto italiano per lo sbarco di rinfuse solide, oltre a gestire un ampio spettro di merci e un crescente traffico passeggeri e container;

il porto di Ravenna è attualmente oggetto di significativi investimenti pubblici e privati per un valore complessivo di circa 5 miliardi di euro, che comprendono lo sviluppo di un nuovo terminal crociere, un terminal contenitori e il rigassificatore, infrastrutture che incrementeranno ulteriormente il volume e la complessità delle operazioni doganali nei prossimi anni;

considerato che:

l’ufficio doganale di Ravenna, con un organico di 56 funzionari più un dirigente, si trova a gestire non solo le operazioni legate al porto, ma anche un’ampia gamma di attività, tra cui 750 sale gioco e il polo distillatorio più grande d’Italia, generando un gettito annuo tra dazi e IVA superiore a 2 miliardi di euro;

la carenza di personale presso l’ufficio doganale di Ravenna è stata più volte segnalata, sia dall’amministrazione locale che dalle associazioni di categoria, senza che tuttavia vi sia stata una risposta adeguata da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM);

il declassamento alla terza fascia, oltre a comportare una riduzione delle risorse umane e materiali assegnate alla dogana di Ravenna, rischia di compromettere l’efficienza operativa e la capacità di controllo, con possibili ripercussioni sulla sicurezza e sulla competitività del porto rispetto agli scali concorrenti di Trieste, Venezia e Ancona, che restano di primo livello;

tale decisione sembra incoerente con la recente istituzione della zona logistica semplificata dell’Emilia-Romagna e con l’obiettivo di attrarre investimenti e rafforzare l’economia locale, come dimostrato dallo stanziamento di 80 milioni di euro di credito d’imposta destinati alle imprese che operano con il porto di Ravenna,

si chiede di sapere:

quali siano le motivazioni e i criteri organizzativi che hanno portato l’Agenzia delle dogane e dei monopoli a declassare la dogana di Ravenna alla terza fascia, nonostante i volumi di traffico e l’importanza strategica dello scalo;

se il Governo intenda intervenire presso l’Agenzia per sollecitare una rivalutazione della decisione e garantire il ripristino delle risorse e degli organici necessari a supportare adeguatamente le attività doganali di Ravenna;

quali azioni urgenti intenda adottare per affrontare la carenza di personale presso l’ufficio doganale di Ravenna, in considerazione del previsto aumento delle attività legate alle nuove infrastrutture e ai futuri sviluppi del porto;

come intenda garantire che le decisioni organizzative dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli siano allineate alle reali esigenze economiche e strategiche del territorio ravennate, per preservarne la competitività e la crescita economica.