Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-09122

Atto n. 4-09122

Pubblicato il 19 luglio 2005
Seduta n. 846

CUTRUFO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri per i beni e le attività culturali e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

la SIAE è, per espressa previsione dell'articolo 7 del decreto legislativo n. 419 del 1999, un ente pubblico a base associativa;

ai sensi dell'articolo 7, comma 8, del decreto legislativo n. 419 del 1999, come modificato dall'articolo 2 del decreto - legge n. 63 del 2005, la SIAE è sottoposta alla vigilanza del Ministro per i beni e le attività culturali, che la esercita congiuntamente con il Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Ministro dell'economia e delle finanze per le materie di sua specifica competenza;

il Consiglio di Stato, con decisione n. 7857 del 2004, ha annullato la designazione assembleare del 26 giugno 2003 ed i conseguenti decreti di nomina in forza dei quali sono stati nominati il presidente della SIAE ed i membri del consiglio di amministrazione;

ai sensi dell'articolo 13, comma 1, lettera b) , del decreto legislativo n. 419 del 1999, la nomina dei consiglieri di amministrazione della SIAE è effettuata con decreto del Ministro vigilante ed è esplicitamente vietato nominare consiglieri di amministrazione i “rappresentanti del Ministero vigilante o di altre amministrazioni pubbliche, di organizzazioni imprenditoriali e sindacali e di altri enti esponenziali”;

ai sensi dell'articolo 11 dello statuto della SIAE, il collegio dei revisori è composto di cinque membri effettivi e due supplenti, tra cui uno effettivo, con funzioni di presidente, ed uno supplente, nominati dal Ministro dell'economia e delle finanze;

ai sensi dell'articolo 11 dello statuto della SIAE, i membri del collegio dei revisori sono scelti tra persone in possesso di specifica professionalità iscritte nel registro dei revisori contabili;

in base al combinato disposto dell'articolo 11 dello statuto della SIAE e dell'articolo 13, comma 1, lettera h) , del decreto legislativo n. 419 del 1999, il presidente ed un componente supplente sono nominati “in rappresentanza” del Ministro dell'economia e delle finanze;

ai sensi dell'articolo 12 dello statuto della SIAE, il collegio dei revisori svolge i compiti indicati dagli articoli 2397 e seguenti del codice civile;

in base all'articolo 2403 del codice civile il collegio dei revisori ha il dovere di vigilare sull'osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione ed in particolare sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento;

in base all'articolo 2405 del codice civile, il collegio dei revisori ha il dovere di assistere alle adunanze del consiglio di amministrazione delle assemblee;

l'articolo 6 dello statuto prevede espressamente l'incompatibilità della carica di consigliere con quelle di membro dell'assemblea e di componente delle commissioni di sezione;

in base al combinato disposto dell'articolo 7 e dell'articolo 13 del decreto legislativo n. 419 del 1999, l'organizzazione ed il funzionamento della SIAE devono essere ispirati al rispetto dei principi di distinzione tra attività di indirizzo ed attività di gestione, di cui al decreto legislativo n. 165 del 2001 e successive modifiche;

l'articolo 13, comma 1, lettera f) , del decreto legislativo n. 419 del 1999 impone che il compenso spettante ai componenti degli organi di amministrazione, ordinari o straordinari, sia determinato con decreto del Ministro vigilante, di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, sulla base di eventuali direttive del Presidente del Consiglio dei ministri;

il medesimo articolo 13, comma 1, lettera f) , del decreto legislativo n. 419 del 1999 impone che anche la determinazione dei gettoni di presenza per i componenti dell'organo assembleare avvenga con analogo decreto;

l'articolo 13 dello statuto disciplina in modo esaustivo le funzioni del direttore generale della SIAE;

l'articolo 13, comma 2, lettera b) , dello statuto dispone, in particolare, che il direttore generale “esercita le funzioni che gli sono affidate dal consiglio di amministrazione e quelle previste dai regolamenti della società e gestisce l'attuazione delle decisioni del consiglio di amministrazione allocando conseguentemente le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili”;

l'articolo 13, comma 2, lettera c) , dello statuto dispone, in particolare, che il direttore generale “sovrintende alle attività di acquisizione delle entrate ed esercita altresì i poteri di spesa nei limiti delle previsioni di bilancio”;

con nota del 9 dicembre 2004, il Ministero per i beni e le attività culturali, Dipartimento per lo spettacolo e lo sport, ha ritenuto che il consiglio di amministrazione della SIAE, nella composizione conseguente alla sentenza del Consiglio di Stato n. 7857 del 2004, dovesse circoscrivere la propria attività alla individuazione del sostituto del presidente e alla gestione ordinaria della società;

la predetta nota, nel ritenere ancora in carica cinque consiglieri, di cui due designati successivamente dall'assemblea in sostituzione di due consiglieri designati il 26 giugno 2003, presenta notevoli profili di dubbia legittimità rispetto alla decisione del Consiglio di Stato, il cui rispetto e la cui doverosa e corretta esecuzione dovevano partire dal fatto che nessun consigliere di designazione assembleare potesse essere ritenuto ancora legittimamente in carica;

l'articolo 7, comma 6, del decreto legislativo n. 419 del 1999 e l'articolo 1, comma 2, lettera g) , dello statuto impongono la separazione contabile tra la gestione relativa alla tutela del diritto d'autore e dei diritti connessi e la gestione relativa agli ulteriori servizi, prescrivendo che per ciascuna delle gestioni deve essere perseguito obbligatoriamente l'equilibrio finanziario;

l'articolo 6 dello statuto prevede espressamente l'incompatibilità della carica di consigliere con quelle di membro dell'assemblea e di componente delle commissioni di sezione,

“L’Espresso” (nei n. 25 del 30 giugno 2005 e n. 27 del 14 luglio 2005 ) ha posto, con dovizia di particolari, seri e preoccupanti interrogativi sull’idoneità della SIAE a svolgere i propri compiti istituzionali, facendo riferimento al fatto che nel consuntivo 2004 la SIAE mostra un divario tra costi e valore della produzione superiore a 10 milioni di euro destinato a diventare di circa 15 milioni di euro, con un aumento delle perdite del 50%, come scritto nel bilancio preventivo dell’anno 2005;

l’Assemblea della SIAE, nella riunione del 28 giugno 2005, ha designato “a maggioranza” il Presidente nella persona del dott. Ivan Cecchini e, sempre a maggioranza, ha approvato il bilancio consuntivo del 2004,

si chiede di sapere se risulti che corrisponda al vero:

che il consiglio di amministrazione ha determinato i propri compensi, in violazione dell'articolo 13, comma 1, lettera f), del decreto legislativo n. 419 del 1999 e che il collegio dei revisori non ha mai denunciato tale circostanza – qualora sia vera – né all'assemblea né all'Amministrazione vigilante;

che i compensi del collegio dei revisori sono stati determinati dal consiglio di amministrazione con la stessa delibera che ha determinato i compensi del presidente, dei consiglieri e dei membri dell'assemblea;

che, con una semplice delibera, il consiglio di amministrazione ha disciplinato l'esercizio dei poteri di spesa, attribuendosene la titolarità, in contrasto con gli articoli 13 e 14 dello statuto e con il principio di distinzione tra attività di indirizzo e attività di gestione e che il collegio dei revisori non ha mai espresso la sua posizione al riguardo utile ad evidenziare e sanare tale illegittimità;

che il collegio dei revisori, nella riunione del consiglio di amministrazione del 29 luglio 2004, è venuto meno ai propri doveri e ha violato in modo evidente quanto previsto dall'articolo 2403 del codice civile, nel momento in cui avrebbe sostenuto la necessità che fosse adottata una deliberazione che fissasse ambiti e limiti di operatività alle funzioni del direttore generale, già nominato e non ancora insediato, e che tale adozione dovesse essere contestuale o propedeutica alla definizione del contratto da stipulare con il designato direttore generale;

che mai prima di allora era stato espresso analogo avviso, allorquando le funzioni del direttore generale erano svolte da un vice direttore facente funzioni;

che il collegio dei revisori, nel corso della riunione del 21 dicembre 2004 e nel consiglio d'amministrazione del successivo 23 dicembre, ha formulato al consiglio di amministrazione considerazioni di opportunità allo stesso collegio non spettanti e, per di più, prive di qualsivoglia fondamento giuridico, fino ad arrivare a sostenere l'inopportunità dell'affidamento al direttore generale dei poteri allo stesso attribuiti espressamente dall'articolo 13, comma 2, lettera b), dello statuto;

che la suddetta posizione ha condizionato i lavori del consiglio di amministrazione della SIAE, inducendolo, tra l'altro, a continuare a svolgere la propria attività nel più totale dispregio delle leggi e dello statuto;

che il consiglio di amministrazione, con una delibera adottata nella riunione del 7 settembre 2004, avrebbe violato contestualmente le disposizioni dell'articolo 13 dello statuto, il principio di destinazione tra attività di indirizzo e attività di gestione, gli articoli 11 e 49 del contratto collettivo di lavoro dei dirigenti della SIAE e gli articoli del regolamento generale della SIAE relativi alle filiali e alle circoscrizioni mandatarie e che il collegio dei revisori non avrebbe assunto alcuna iniziativa formale idonea ad impedirlo né avrebbe mai denunciato formalmente all'assemblea e all'Amministrazione vigilante i suddetti profili di illegittimità;

che il consiglio di amministrazione ha conferito vere e proprie deleghe gestionali a singoli consiglieri, come sembrerebbe essere confermato dal fatto che tra questi vi sia stato il sig. Ivan Cecchini, delegato ai rapporti sindacali e addirittura alla gestione della reprografia , forma di sostegno all’edizione libraria, in evidente violazione sia del principio di distinzione tra attività di indirizzo e attività di gestione sia delle disposizioni del codice civile che consentono la delega solo ove lo statuto prevede espressamente tale possibilità, e che – qualora fosse vero – il collegio dei revisori non avrebbe mai assunto alcuna iniziativa formale idonea ad impedire ciò o a correggere tale illegittima prassi;

che il rispetto dell'equilibrio finanziario previsto dall'articolo 7, comma 6, del decreto legislativo n. 419 del 1999 sarebbe stato garantito solo attraverso il ricorso a rendite finanziarie sul patrimonio accumulato negli anni dalla SIAE, costituendo, in tal modo, un vero e proprio ricorso ai gioielli di famiglia solo per far tornare i conti;

che il collegio dei revisori e, in particolare, il suo presidente, svolgendo un compito non proprio, anziché adeguatamente informare l’Autorità di Vigilanza sulla gravissima situazione della SIAE, abbia cercato di tranquillizzare un partecipante all’Assemblea che poneva seri ed inquietanti interrogativi ricorrendo ad analisi di natura politico-gestionale sino ad arrivare a sostenere nell’Assemblea della SIAE del 28 giugno 2005 - chiamata ad approvare il Bilancio consuntivo 2004- che la diminuzione dei ricavi fosse dovuta all’andamento dell’economia in quanto “il 2004 è stato un anno caratterizzato dalla riduzione dei consumi che ha interessato anche i consumi per libri spettacoli e musica ”: l’interrogante chiede di sapere da quali fonti abbia tratto tali dati;

che il collegio dei revisori, in più occasioni, non avrebbe adempiuto con la necessaria diligenza ai doveri inderogabili sullo stesso incombenti in base agli articoli 2403 e seguenti del codice civile, ed in particolare al dovere di vigilare sull'osservanza della legge e dello statuto, come sembrerebbe dimostrato dalla circostanza che numerose delibere approvate dal consiglio di amministrazione della SIAE, assunte senza alcuna censura del collegio, sarebbero state dichiarate illegittime il giorno 8 febbraio 2005 solo a seguito dell'intervento dell'Amministrazione vigilante;

se risultino veri i dati riportati da “L’Espresso” a proposito del bilancio consuntivo 2004 ed in particolare se sia conforme al vero che la differenza tra il “valore della produzione” il “costo della produzione” è negativo ed è pari a: - (meno) 10.084.535;

se risulti vero che l’Autorità vigilante non ha ancora approvato il bilancio preventivo per il 2005 e che lo stesso presenta un disavanzo, nella gestione servizi, per una cifra superiore a 4 milioni di euro, in evidente violazione dell’articolo 7 del decreto legislativo n. 419 del 1999 e dell’articolo 1 dello Statuto, secondo i quali la SIAE deve assicurare la separazione contabile tra la gestione relativa alla tutela del diritto d'autore e dei diritti connessi e la gestione relativa agli ulteriori servizi e per ciascuna di tali gestioni deve essere perseguito l'equilibrio finanziario;

se sia conforme al vero ciò che afferma “L’Espresso” quando asserisce che “la Siae nella sua attività di raccolta e ripartizione dei diritti perde vari milioni di euro, pur essendo tra le Società di 'collecting' più “care” del mondo (in quanto praticherebbe “trattenute” più alte di inglesi, tedeschi, francesi) e raccoglie pro capite meno. Il tutto a spese degli autori di musica”;

se sia conforme al vero che i dati cui fa riferimento “L’Espresso” attengono all’attività posta in essere dalla SIAE quando l’attuale Presidente designato, dott. Ivan Cecchini, era il Vice Presidente;

se corrisponda al vero:

la citazione effettuata da “L’Espresso” alla relazione del Collegio dei Revisori, nella parte in cui si sostiene che l’organo di controllo avrebbe evidenziato la “mancata definizione dei Regolamenti previsti dallo Statuto; omessa adozione del Piano Strategico; mancata attuazione dei criteri di razionale organizzazione delle Amministrazioni Pubbliche; mancato completamento della procedura pubblicistica di determinazione dei compensi dei componenti degli organi sociali”; e che il Presidente designato, dott. Ivan Cecchini, era il Vice Presidente del medesimo consiglio di amministrazione a cui andrebbero imputate le suddette omissioni;

che in più di una occasione, a partire dal suo insediamento, il collegio dei revisori avrebbe posto all'attenzione del consiglio di amministrazione la indifferibile necessità di adottare un piano industriale, ma che nonostante la sua mancata adozione, da parte del consiglio di amministrazione, a distanza di più di un anno dal suo insediamento, il collegio non ha mai rappresentato all'Amministrazione vigilante la gravità derivante dall'evidente incapacità del consiglio di amministrazione e dai notevoli danni a cui tale incapacità del consiglio di amministrazione avrebbe esposto in modo irreversibile la SIAE e i suoi associati;

che, nonostante la chiara denuncia presentata il 21 dicembre 2004 in corso di assemblea da alcuni membri della medesima assemblea della SIAE, i quali evidenziavano una serie di irregolarità, tra cui anche quella dell'illegittima composizione dell'assemblea, a causa della presenza di un soggetto non legittimato a parteciparvi in quanto decaduto dallo status di membro di assemblea sin dal momento della sua nomina a consigliere di amministrazione – carica ricoperta per ben 5 mesi – per via dell'incompatibilità tra le due cariche prevista dallo statuto, il collegio dei revisori nulla avrebbe eccepito e nulla avrebbe fatto per evitare che l'assemblea, riunita per designare il presidente ed i consiglieri di amministrazione, procedesse a svolgere i suoi lavori pur nell'evidente irregolarità della sua composizione, a maggior ragione rilevante per quanto concerne la designazione del presidente e dei consiglieri di amministrazione, che prevede particolari maggioranze per il quorum costituito e deliberativo, il cui mancato rispetto, peraltro, ha portato il Consiglio di Stato ad annullare la precedente designazione del 26 giugno 2003;

che i membri dell'assemblea hanno ricevuto l'avviso di convocazione per l'assemblea del 21 dicembre 2004 oltre i termini previsti, che addirittura molti di questi hanno ricevuto la convocazione dopo la data fissata per la riunione e che il presidente dell'assemblea ha omesso di verificare la regolarità della convocazione ed in particolare che l'avviso fosse giunto a tutti nei termini previsti e, se così fosse, se il collegio dei revisori non abbia ammonito il presidente sulla necessità di tali adempimenti, incombenti sul presidente stesso, a garanzia della partecipazione di tutti i soggetti legittimati e della validità delle delibere che l'assemblea del 21 dicembre 2004 avrebbe assunto (designazione del presidente e dei consiglieri di amministrazione), e se il Presidente del Consiglio ed il Ministro per i beni e le attività culturali non ritengano opportuno che venga convocata una nuova assemblea, questa volta regolarmente costituita, e che possa operare nel pieno rispetto della normativa vigente e dei diritti di partecipazione di tutti gli aventi diritto;

che il collegio dei revisori non avrebbe mai eccepito l'illegittima composizione del consiglio di amministrazione della SIAE, all'interno del quale sedeva illegittimamente un soggetto che era contemporaneamente – come lo è oggi – rappresentante dell'AIE, Associazione Sindacale degli Editori – come testimoniato, peraltro, a quanto consta all’interrogante, da quanto da egli stesso dichiarato nel corso di un'audizione informale dinanzi alla 7a Commissione permanente del Senato –, mettendo così a serio repentaglio la legittimità delle delibere assunte dal consiglio di amministrazione;

che il collegio dei revisori avrebbe eccepito l'illegittimità delle delibere assunte dal consiglio di amministrazione nelle riunioni dell'8 febbraio 2005 e 9 marzo 2005, a causa della presenza di 4 consiglieri sui 5 attualmente in carica, e del fatto che parecchie di queste delibere eccedessero l'ordinaria amministrazione, e che, addirittura, uno o più componenti del collegio hanno espresso riserva di impugnare tali delibere dinanzi all'autorità giudiziaria;

che il Ministero dell'economia e delle finanze, pur non esprimendosi, per quanto di sua competenza, in maniera contraria all'approvazione del bilancio preventivo per il 2005, ha tuttavia evidenziato che lo stesso presenta, in violazione dell'art. 7, comma 6, del decreto legislativo n. 419 del 1999 e dell'art. 1, comma 2, lettera g) , dello statuto, un disavanzo nella gestione servizi pari a 4,1 milioni di euro e ha invitato, al riguardo, il Ministero per i beni e le attività culturali ad adoperarsi affinché la SIAE, per il futuro, si uniformi al dettato normativo, mostrando così di subordinare la sua approvazione alla condizione che tale disavanzo non sia presente nel bilancio del 2005; qualora tutto ciò dovesse trovare conferma, ci si chiede come giudichino le autorità vigilanti, il Ministero dell'economia e delle finanze, in primis , il fatto che il collegio dei revisori, come dimostrano le dichiarazioni riportate dalla stampa, ha fornito all'assemblea della SIAE una versione riduttiva della nota del Ministero dell'economia e delle finanze, limitandosi a dire che il Ministero ha approvato il bilancio preventivo ed omettendo di riferire le suddette criticità rilevate nonché l'esplicito invito al Ministero per i beni e le attività culturali di adoperarsi affinché la SIAE si uniformi quanto prima al dettato normativo;

che l'attuale l'assemblea della SIAE – al pari del consiglio di amministrazione designato il 26 giugno 2003 – rappresenta al massimo il 20% della base associativa della SIAE sia in quanto a numero di iscritti sia in quanto a percentuale degli incassi generati rispetto al totale dell'intera SIAE;

che durante il Consiglio di Amministrazione del 27 giugno 2005, svoltosi alla presenza dei Consiglieri designati il 21 dicembre 2004 e nominati dal Ministro per i beni e le attività culturali l’11 maggio, il Collegio dei revisori, nel commentare la parte della propria relazione al bilancio consuntivo che pone in evidenza, tra l’altro, la mancata adozione del piano industriale e la mancata attuazione dei principi di cui ai decreti legislativi n. 419 del 1999 e n. 165 del 2001, ha sostenuto che non si trattasse di gravi lacune, ma di aggiustamenti da operare per agire in regime di piena regolarità per il conseguimento degli obiettivi.

Se ciò risultasse conforme al vero, si chiede di sapere se e quali urgenti e indispensabili iniziative intendano intraprendere, nell'ambito delle rispettive competenze, il Presidente del Consiglio e il Ministro per i beni e le attività culturali affinché si ponga fine a questa clamorosa situazione di disastro economico evidenziata dal bilancio consuntivo 2004 e si consenta finalmente alla base associativa di essere realmente e compiutamente rappresentata in seno ai suoi organi.

Laddove tutte le circostanze sopra indicate dovessero risultare corrispondenti al vero, si chiede inoltre di sapere:

se il collegio dei revisori, in prima dell’approvazione del bilancio consuntivo del 2004, abbia adottato qualche iniziativa sia per informare le Autorità vigilanti delle omissioni e delle inadempienze del consiglio di amministrazione da esso stesso evidenziate nella sua relazione, sia per spingere lo stesso consiglio di amministrazione ad adempiere in modo legittimo ed efficace ai propri doveri e, in caso contrario, se ritengano che il modo in cui il Collegio dei revisori ha operato possa ritenersi soddisfacente, stante la rilevante importanza della SIAE nel panorama degli Enti pubblici nazionali e nello scenario internazionale;

quali siano il senso ed il ruolo del collegio dei revisori, atteso che l'intero collegio grava sulle casse degli autori per varie centinaia di migliaia di euro senza però che lo stesso abbia impedito che il Consiglio di Amministrazione, di cui ha fatto parte il presidente designato Ivan Cecchini, non solo violasse ripetutamente le disposizioni di legge, come acclarato più volte dalla stessa Autorità vigilante, ma non svolgesse le attività utili come l’approvazione dei regolamenti e del piano strategico;

se e quali iniziative intenda assumere il Ministro dell'economia e delle finanze al fine di garantire che il presidente del collegio dei revisori e il membro supplente dallo stesso nominati svolgano e adempiano al meglio le funzioni loro conferite nel sicuro e costante rispetto della legalità;

se il Ministro dell'economia e delle finanze non intenda revocare le nomine di sua competenza, onde individuare soggetti all'altezza dei compiti statutariamente e legislativamente previsti;

se e quali necessarie ed indispensabili iniziative intendano assumere, nell'ambito delle rispettive competenze, il Presidente del Consiglio, il Ministro per i beni e le attività culturali e il Ministro dell'economia e delle finanze onde verificare l'autentico rispetto dell'equilibrio finanziario che l'art. 7, comma 6, del decreto legislativo n. 419 del 1999 impone sia perseguito sia con riferimento alla gestione relativa alla tutela del diritto d'autore e dei diritti connessi, sia con riferimento alla gestione relativa agli ulteriori servizi;

se e quali necessarie iniziative intendano assumere, nell'ambito delle rispettive competenze, il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per i beni e le attività culturali e il Ministro dell'economia e delle finanze per porre termine – qualora le situazioni sopra denunziate corrispondessero a verità – all'evidente incapacità dimostrata dal consiglio di amministrazione della SIAE e dal collegio dei revisori e al loro dannoso e illegittimo funzionamento;

se e quali iniziative intendano intraprendere il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro per i beni e le attività culturali, affinché sia rispettata la chiara disposizione di cui all'articolo 13, comma 1, lettera b) , del decreto legislativo n. 419 del 1999 che vieta categoricamente di nominare consiglieri di amministrazione i “rappresentanti del Ministero vigilante o di altre amministrazioni pubbliche, di organizzazioni imprenditoriali e sindacali e di altri enti esponenziali”, visto che non solo Ivan Cecchini, direttore dell’AIE, è stato nominato alla carica di consigliere di amministrazione, ma che lo stesso è stato recentemente designato dall’Assemblea anche alla più importante carica di Presidente;

se il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro per i beni e le attività culturali, al fine di garantire il proficuo e legittimo funzionamento della SIAE, non ritengano ormai urgente e non più rinviabile la decisione di assumere le necessarie iniziative tutorie sulla SIAE prima che la situazione diventi tale da arrecare definiti danni agli autori italiani.