Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-09119
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Atto n. 4-09119
Pubblicato il 19 luglio 2005
Seduta n. 846
MALABARBA - Al Ministro della difesa. -
Premesso che:
le leggi 308/81 e 280/91 tengono conto della specifica condizione del militare che prevede sia potenzialmente "in servizio" 24 ore su 24; se all'interno di una caserma un militare muore, ad esempio, per un terremoto, per una epidemia di meningite, per un fatto di nonnismo o per l'esplosione di una bomba (come accaduto a Nassiriya) anche se non sta "prestando un servizio" è in ogni caso da considerarsi in servizio;
è in base a questa premessa che se un militare muore per un "evento dannoso" gli viene concessa la speciale elargizione, anche se non sta prestando un "effettivo servizio". L'elargizione deve essere concessa sia quando si trova in servizio sia quando è fuori servizio in considerazione anche del fatto che la soglia tra essere in servizio, quando si è disponibili 24 ore su 24, è difficilmente determinabile. E' ovvia la differenza però tra la condizione del militare e la condizione del civile;
le predette leggi escludono dal beneficio della speciale elargizione coloro che sono in permesso o in licenza ed anche chi non ha più le stellette, una limitazione che peraltro ha suscitato perplessità perché può accadere, ed è accaduto, che un militare sottoposto ad atti di nonnismo si getti sotto il treno mentre si reca in permesso (si veda il caso del paracadutista Andrea Oggiano) o che un militare si ammali in licenza o in permesso (e magari muoia in queste condizioni) per una malattia contratta in servizio. Certamente l'elargizione spetta anche a chi ad esempio muore in un incidente stradale mentre è in itinere verso la caserma (si veda il caso dell'alpino Roberto Garro);
altra cosa è essere "fuori servizio" (ad esempio quando si è cessato di svolgere un turno di guardia in attesa del successivo) tutt'altra cosa è "essere in permesso",
si chiede di sapere:
come possa essere accaduto che al signor Antonio Causio sia stata negata la speciale elargizione in relazione alla morte di suo figlio con la seguente motivazione da parte del direttore della 21^ divisione del VI Reparto del Ministero della difesa: "Perché il decesso di suo figlio è avvenuto mentre lo stesso si trovava libero dal servizio, posizione assimilabile a quella di permesso";
visto l'errore che è stato commesso, quali provvedimenti si intenda adottare nei riguardi di chi ha compiuto questi errori; quanti e quali siano i casi dal 1° gennaio 1969 in cui analoghi errori sono stati compiuti; quali disposizioni si intenda impartire per l'immediato risarcimento alle vittime e agli aventi diritto e quali aumenti negli indennizzi in relazione ai ritardi nei pagamenti verranno stabiliti;
se siano stati fatti accertamenti sulla conoscenza delle leggi 308/81 e 280/91 da parte del personale del Ministero della difesa preposto alla loro applicazione.