Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01669

Atto n. 3-01669

Pubblicato l'11 febbraio 2025, nella seduta n. 271

VERDUCCI, D'ELIA, RANDO - Ai Ministri dell'università e della ricerca e della salute. -

Premesso che:

in data 3 febbraio 2025 è stato reso noto che il Dipartimento salute della Regione Marche ha dato parere favorevole alla richiesta formulata da “Link university” relativa all’istituzione dei corsi di laurea in medicina e chirurgia (LM-41) presso le sedi di Ascoli Piceno e Fano e del corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria (LM-46) da attivare presso la sede di Macerata; nel parere, in particolare, si evidenzia come l’attivazione di corsi di studio in medicina potrebbe utilmente sopperire alle criticità che le aziende sanitarie territoriali riscontrano nel reclutamento di personale medico, sia in relazione all’assistenza primaria, sia in relazione al reclutamento di specialisti;

tale parere, che la Regione ha fatto proprio, non ha carattere vincolante, giacché alla richiesta dovrà dare seguito il Ministero dell’università e della ricerca;

l’eventuale apertura, da parte di un’università privata, di ulteriori corsi di laurea in medicina e odontoiatria nelle Marche ha destato grave preoccupazione per l’impatto che ciò potrebbe avere sulla formazione universitaria pubblica di elevata qualità già erogata, nel territorio regionale, dall’"Università politecnica" delle Marche, i cui corsi di laurea destinati alle professioni sanitarie contano circa 2.200 studenti iscritti, che possono contare, per la formazione clinica, sulla rete integrata che viene garantita dalle strutture del servizio sanitario regionale, a partire dall’azienda ospedaliero-universitaria di Ancona;

per questo motivo, l’apertura di ulteriori corsi di laurea in medicina, soprattutto se da parte di università private, deve essere attentamente valutata sul piano della sostenibilità; non è infatti noto, né altrimenti chiaro, in che modo un’università privata, in linea di principio non collegata al servizio sanitario regionale, potrà assicurare, oltre alla formazione teorica, la formazione pratico-clinica connaturata a tali corsi di laurea; da un lato, infatti, il policlinico universitario già esistente deve continuare a operare in sinergia con la formazione universitaria pubblica già erogata, senza che la concorrenza della formazione privata finisca per sovraccaricarlo oltre misura; dall’altro, le aziende sanitarie territoriali non appaiono idonee (anche, paradossalmente, alla luce delle criticità evidenziate nel parere reso dal Dipartimento salute della Regione) a dar vita a sinergie adeguate con la formazione universitaria privata eventualmente attivata sul territorio regionale;

forte preoccupazione è stata espressa dai rettori delle quattro università marchigiane, ricevuti dal presidente della Regione il 31 gennaio 2025; in particolare, i rettori hanno evidenziato, oltre all’impatto dell’ingresso massivo di un soggetto privato sulla tenuta del tessuto universitario marchigiano, già profondamente colpito dai tagli alle risorse, che la prospettata istituzione di corsi di laurea privati in medicina e odontoiatria non pare strutturalmente in grado di risolvere le gravi carenze del servizio sanitario marchigiano, se solo si considera che il costo di iscrizione è di circa 20.000 euro all’anno, una cifra difficilmente sostenibile dalla grande maggioranza delle famiglie marchigiane;

è noto agli interroganti che tanto il parere reso dal Dipartimento salute quanto il presidente della Regione hanno fornito rassicurazioni sull’importanza e sul ruolo primario delle università pubbliche del territorio; tuttavia, esiste il fortissimo rischio che, per le ragioni esposte, l’attivazione di ulteriori corsi di laurea in medicina e odontoiatria non solo comporti un ridimensionamento della formazione universitaria pubblica ma induca anche a favorire l’investimento nella sanità privata, anche a discapito del potenziamento del servizio sanitario pubblico;

analogamente, non si hanno al momento garanzie sugli standard qualitativi che saranno richiesti all’università richiedente ai fini dell’accoglimento della domanda, sia con riguardo alle modalità di erogazione della didattica sia soprattutto con riferimento alla necessaria integrazione tra la formazione teorica e quella clinico-pratica;

in particolare, si ricorda che lo stesso protocollo di valutazione dei corsi di studio di area sanitaria di nuova istituzione, adottato dall'ANVUR per l’anno accademico 2024/2025, prevede, tra i requisiti per l’accreditamento, che l’università richiedente “assicuri la disponibilità presso la struttura sanitaria di riferimento delle attività assistenziali necessarie, per tipologia, dimensione e accessibilità al corretto svolgimento delle attività formative professionalizzanti, considerando anche l'eventuale utilizzo delle stesse strutture assistenziali per altri CdS di area sanitaria”; la possibilità di soddisfare tale standard qualitativo appare, con specifico riferimento alle Marche, quantomeno problematico e dubbio;

si aggiunga che, come riportato da organi di stampa locali e risultante dalla consultazione di documenti pubblici relativi al finanziamento dei partiti politici, l’università richiedente figura, assieme a compagini societarie collegate, tra soggetti erogatori di finanziamenti ad uno dei partiti che sostiene l’attuale Giunta regionale marchigiana; ciò non può che suscitare forti perplessità sull’opportunità politica dell’intera operazione;

si chiede di sapere:

quale sia la valutazione dei Ministri in indirizzo su quanto esposto e quali iniziative intendano adottare, ciascuno nel proprio ambito di competenza, per evitare che la prospettata attivazione di corsi di laurea in medicina e odontoiatria da parte di un’università privata nelle Marche possa avere un impatto negativo sulla tenuta del sistema della formazione medico-odontoiatrica pubblica già esistente nella regione così come sulla funzionalità del servizio sanitario pubblico;

in che modo il Ministro dell’università intenda garantire il soddisfacimento, da parte del corso di laurea di cui si richiede l’attivazione, degli standard qualitativi previsti per l’accreditamento, con particolare riguardo alla qualità della didattica e della formazione clinica, in relazione all’esistenza ovvero alla disponibilità di strutture sanitarie idonee a operare in convenzione con il corso di laurea;

in che modo il Ministro della salute intenda far fronte alle gravi criticità del servizio sanitario regionale marchigiano, come evidenziate e risultanti dalle stesse motivazioni che hanno indotto la Regione a dare parere positivo sulla prospettata istituzione di ulteriori corsi di laurea privati in medicina e odontoiatria.