Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01652
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Atto n. 3-01652
Pubblicato il 4 febbraio 2025, nella seduta n. 269
MARTELLA, ROSSOMANDO, CAMUSSO, ZAMBITO, LA MARCA, RANDO, SENSI, FURLAN, TAJANI, VALENTE, ROJC, MALPEZZI, IRTO, D'ELIA, FRANCESCHELLI, VERINI, MANCA, NICITA, VERDUCCI, DELRIO, PARRINI - Ai Ministri delle imprese e del made in Italy e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
la produzione industriale italiana ha registrato, negli ultimi due anni, un calo tendenziale caratterizzato da una diminuzione ininterrotta della produzione da oltre 21 mesi; la crisi ed in particolare le difficoltà del settore manifatturiero si riflettono anche sull’occupazione, come evidenziato dal maggiore ricorso alla cassa integrazione nel settore industriale già a partire dall’ultimo trimestre 2023 e dalla crescita costante delle domande di disoccupazione;
particolarmente colpito risulta il settore del lusso, interessato da una frenata negli acquisti dei prodotti che si è riflesso nella diminuzione di ricavi e utili dei grandi gruppi, e nel calo vistoso degli ordini per le aziende della filiera dell’alta gamma; secondo le ultime stime, tra il 2022 e il 2024 i volumi di produzione dei beni personali di lusso sono calati tra il 20 e il 25 per cento; particolarmente colpita la moda made in Italy, che nel 2024 ha visto un calo del fatturato del 5,3 per cento rispetto al 2023;
anche le esportazioni, in particolare verso la Svizzera, vero e proprio hub logistico dei gruppi del lusso, hanno manifestato un drammatico calo: i dati parlano di un 51 per cento in meno, pari a 1,7 miliardi di euro, per i settori “core” quali il tessile, l’abbigliamento e gli accessori, e un 19,1 per cento in meno per i settori collegati della gioielleria, del beauty e degli occhiali;
la crisi ha determinato gravi difficoltà per interi distretti produttivi causando una massiccia richiesta di accesso agli ammortizzatori sociali: ad esempio, nel settore pelle e pelletteria nei primi 9 mesi del 2024 sono aumentate del 13 per cento rispetto al 2023 le ore di cassa integrazione autorizzate, nel settore dell’abbigliamento del 124 per cento, e nel tessile del 74 per cento;
per fronteggiare la crisi occupazionale della filiera, gli stanziamenti pubblici per finanziare la cassa in deroga erano pari a circa 73 milioni di euro nel 2024, ma nonostante la manifesta crisi sono stati dimezzati per il 2025 a circa 36 milioni di euro,
si chiede di sapere:
quali siano le valutazioni dei Ministri in indirizzo rispetto ai preoccupanti dati relativi alla crisi della manifattura italiana, ed in particolare del settore del lusso, caratterizzata dal calo di fatturato, dalla mancata crescita della produzione e dal contestuale incremento del ricorso alla cassa integrazione, e quali conseguenti politiche di intervento intendano adottare al fine di modificare il perdurante trend negativo, sostenere lo sviluppo industriale e la competitività del sistema economico, e scongiurare ulteriori gravi ripercussioni sul livello occupazionale della manifattura italiana;
se intendano predisporre con urgenza adeguati provvedimenti finalizzati al rilancio degli investimenti e al sostegno della filiera del lusso, che interessa 60.000 imprese e oltre 600.000 dipendenti, gravemente colpita, nell’attuale congiuntura economica e nella complessa situazione geopolitica, a partire dal ripristino delle risorse destinate a rafforzare gli investimenti produttivi e lo sviluppo.