Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01649

Atto n. 3-01649

Pubblicato il 4 febbraio 2025, nella seduta n. 269
Svolto il 23 ottobre 2025 nella seduta n. 358 dell'Assemblea

FINA - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

la casa circondariale di Teramo, sita in località Castrogno, registra una presenza di circa 400 detenuti, a fronte di una capacità massima di 255, destinata ad aumentare ulteriormente con la riattivazione di una delle sezioni che la compongono;

gli agenti della Polizia penitenziaria, inoltre, sono di molto al di sotto dell’organico previsto, pari a 221 agenti, in quanto ammontano attualmente a 174 unità, numero del tutto insufficiente considerate le circa 50.000 ore di straordinario che il personale in ruolo è costretto ad espletare;

si aggiunga che l’istituto è stato costruito nel 1986 e nel tempo non ha subito interventi di manutenzione e di ammodernamento;

a titolo meramente esemplificativo, si segnala che le celle che ospitano due detenuti hanno un’ampiezza di appena 9 metri quadrati, che le docce comuni, sebbene dispongano di acqua calda, nel periodo estivo sono difficilmente utilizzabili a causa del razionamento del servizio idrico e che le stanze della caserma destinate all’alloggio del personale non sono dotate di alcun comfort e sono ammobiliate con arredi fatiscenti;

inoltre, sono numerose e ripetute le infiltrazioni d’acqua dal tetto del padiglione detentivo e della caserma degli agenti, le quali rendono praticamente inutilizzabili diverse camere e locali ad uso comune e causano sovente blackout elettrici, che ostacolano anche gli interventi per improvvise esigenze nei piani alti dell’istituto, serviti dall’ascensore;

ai numerosi deficit strutturali se ne aggiunge uno di natura logistica: la struttura, infatti, è situata al di fuori della città e non sono previsti mezzi pubblici che garantiscano un adeguato collegamento;

si aggiunga che i servizi interni al carcere sono portati avanti, con notevoli difficoltà, solo grazie all’infaticabile impegno degli operatori e della direzione, anche se gravemente oberati dalle attività di servizio;

all’interno del carcere vi è, infatti, un polo didattico e vi lavorano 5 funzionari giuridico-pedagogici, che si servono della collaborazione di psicologi, criminologi, psichiatri, funzionari di servizio sociale e mediatori culturali;

al contempo, solo 10 detenuti sono ammessi al lavoro all’esterno, due sono in corso di inserimento in aziende locali ed alcuni svolgono attività lavorativa all’interno;

considerato inoltre che il fenomeno dei suicidi in carcere ha interessato in particolar modo l’istituto penitenziario di Castrogno, dove si sono verificati numerosi suicidi nel corso del 2024, a causa delle condizioni di sovraffollamento e di degrado generale in cui sono costretti a vivere i detenuti, situazione che non rende onore all’impegno di chi quotidianamente opera all’interno di quelle realtà con estrema diligenza, competenza e dedizione,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle condizioni in cui versa l’istituto penitenziario di Castrogno e quali valutazioni esprima al riguardo;

quali iniziative intenda adottare al fine di porre rimedio al fenomeno del sovraffollamento e al degrado generale in cui versa l’istituto.