Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01635
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Atto n. 3-01635
Pubblicato il 28 gennaio 2025, nella seduta n. 267
D'ELIA, SENSI, BASSO, BAZOLI, CAMUSSO, FURLAN, GIORGIS, IRTO, LA MARCA, LORENZIN, MALPEZZI, PARRINI, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, TAJANI, VALENTE, VERDUCCI, VERINI, ZAMBITO, ZAMPA - Al Ministro della giustizia. -
Premesso che:
il 5 gennaio 2025 una delegazione del Partito democratico, composta dai senatori interroganti D’Elia e Sensi e dall’onorevole Casu, si è recata presso l’istituto penale per i minorenni “Casal del Marmo”, a Roma, dove ha riscontrato notevoli criticità;
come riportato dagli organi di stampa, nella giornata dell’11 gennaio, alcuni detenuti avrebbero aggredito tre agenti della Polizia penitenziaria;
si tratta di episodi sempre più frequenti, dovuti anche alle condizioni di disagio in cui si trovano a vivere i ristretti nell’istituto, presenti in numero superiore alla capienza massima fissata in 57 unità;
a ciò si aggiunga il fatto che il personale della Polizia penitenziaria assegnato è di circa il 50 per cento inferiore rispetto alla pianta organica, contingenza che si ripercuote sulle condizioni di detenzione, riducendo le possibilità di accesso alle attività educative e riabilitative funzionali al reinserimento dei detenuti;
risulta sempre più evidente la necessità di riformare il sistema penitenziario, nonché di garantire un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso al personale della Polizia penitenziaria, intervenendo sulle deficienze organizzative, organiche e di equipaggiamento che ne ostacolano il corretto espletamento delle funzioni;
la dotazione organica complessiva per i 17 istituti penali per i minorenni del Paese, come riportato nel provvedimento del capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità del 29 maggio 2024, è fissata complessivamente in 897 unità, di cui manca però la disponibilità effettiva;
al contempo, l’importo dei fondi previsti dalla legge di bilancio sul capitolo relativo alle “spese per l’attuazione dei provvedimenti penali emessi dall’autorità giudiziaria”, che rappresentano la principale fonte di finanziamento per i progetti educativi e trattamentali negli istituti penali per i minorenni, è diminuito;
dai precedenti 42.881.583 euro per ciascun anno del triennio 2022-2024, si è passati agli attuali 42.280.000 euro, taglio che va, inoltre, analizzato alla luce dell’apertura prevista di 4 nuovi istituti nel corso del 2025, che si concretizza in un’ulteriore diminuzione dello stanziamento a fronte di un potenziale aumento della platea dei beneficiari e comunque alla sua distribuzione su più sedi detentive;
a quanto detto si aggiunga l’assenza, nel capitolo relativo alle “spese di ogni genere riguardanti la rieducazione dei detenuti”, di ogni riferimento alla retribuzione degli ospiti che siano impegnati in attività lavorative;
la mancata previsione genera la paradossale impossibilità di retribuire i ristretti negli istituti penali per i minorenni che prestano attività lavorativa, laddove invece per gli adulti l’articolo 22 della legge 26 luglio 1975, n. 354, fissa espressamente la remunerazione in misura pari a quella prevista per le singole figure dai contratti collettivi nazionali, ridotta di un terzo;
considerato inoltre che:
il sistema penitenziario del nostro Paese vive una gravissima crisi, aggravata ed esasperata dalla politica panpenalistica del Governo, dove il sovraffollamento, la mancanza di servizi essenziali, la carenza di personale, l’insufficienza e l’inadeguatezza delle strutture, le criticità nell’assistenza sanitaria, il numero record di 89 suicidi nel solo 2024 rischiano seriamente di mettere in discussione i diritti fondamentali della persona e di compromettere la funzione di reinserimento sociale che la Costituzione indica come coessenziale all’esecuzione delle pene;
inoltre, ad un comparto fragile, rispetto al quale servirebbero investimenti massicci, non sono arrivate risorse neanche in sede di legge di bilancio, che anzi ha ulteriormente e gravemente disatteso qualunque aspettativa con il sostanziale disinvestimento nel sistema dell’esecuzione della pena;
le riduzioni di spesa operano nel quadro di una manovra di finanza pubblica che non prevede alcuna misura relativa al comparto penitenziario, con colpevole noncuranza riguardo alle sorti della giustizia minorile ormai al collasso, a causa degli effetti combinati di tagli e del “decreto Caivano”;
la linea securitaria tracciata dal Governo, dettata da un approccio prettamente sanzionatorio, teso a deumanizzare la figura del detenuto senza prevedere alcun ricorso agli istituti riabilitativi, incide negativamente anche sulle condizioni di lavoro della Polizia penitenziaria, costringendo il personale a vivere e lavorare in contesti drammatici che hanno già procurato diversi suicidi tra gli stessi agenti,
si chiede di sapere:
quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo in merito ai fatti, relativamente alla situazione presente nell’istituto penale per i minorenni Casal del Marmo di Roma;
quali iniziative intenda intraprendere allo scopo di sanare le gravi deficienze organizzative, organiche e di equipaggiamento che ostacolano il corretto funzionamento del sistema penitenziario minorile e specificamente a garantire il personale di polizia necessario ad assicurare la sicurezza e lo svolgimento delle attività rieducative nell’istituto di Roma;
quali iniziative intenda adottare al fine di ricondurre l’esecuzione della pena all’interno degli istituti penali per i minorenni al livello della sua tradizione di eccellenza, nel pieno rispetto dei principi costituzionali volti al recupero e reinserimento sociale della condannata o del condannato.