Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01629

Atto n. 3-01629 con carattere d'urgenza

Pubblicato il 28 gennaio 2025, nella seduta n. 267

VERDUCCI, MALPEZZI, D'ELIA, ROSSOMANDO, VALENTE, CAMUSSO, VERINI, NICITA, ZAMBITO, FINA, TAJANI, LA MARCA, ROJC, RANDO - Al Ministro dell'interno. -

Premesso che:

il 13 gennaio 2025, si è svolta davanti alla sede di Brescia della Leonardo Defence (industria della difesa e dell’aerospazio) una manifestazione pacifica di attivisti e militanti del gruppo “Extinction Rebellion”;

nel corso della manifestazione sono intervenuti agenti della Polizia e della DIGOS di Brescia, che hanno condotto ventitré manifestanti in questura per procedere a controlli e perquisizioni, ai quali hanno fatto seguito denunce a carico dei manifestanti precedentemente identificati, oltre che la notifica per diciassette di loro di fogli di via recanti l’espulsione dalla città di Brescia;

nelle sette ore di fermo in questura, gli attivisti hanno denunciato la sottoposizione a procedure di controllo che, per le attiviste, hanno compreso la richiesta di togliere l’abbigliamento intimo e di fare piegamenti sulle gambe, motivati dalla questura con la necessità di verificare la presenza di eventuali oggetti pericolosi;

diversamente, ai manifestanti di sesso maschile non è stato invece richiesto di togliere gli indumenti intimi;

considerato che:

le attività di controllo sono state condotte nei confronti dei manifestanti che dichiarano di aver presentato i documenti necessari e richiesti dagli agenti di polizia, e dunque in aperta violazione delle disposizioni di cui all’articolo 394, comma 4, del codice di procedura penale, in base al quale la Polizia giudiziaria accompagna nei propri uffici e ivi trattiene per il tempo strettamente necessario per l’identificazione, e comunque non oltre le dodici ore, le persone che si rifiutano di farsi identificare;

i manifestanti sono stati sottoposti ad un periodo di fermo durato complessivamente sette ore, non giustificato e aggravato dalle procedure alle quali le ragazze sono state obbligate. Trattamenti che sono stati denunciati dalle stesse come umilianti, degradanti e che, come di tutta evidenza, appaiono sproporzionati rispetto al tipo di manifestazione che si stava svolgendo;

come già evidenziato, alle attiviste sarebbe stato chiesto dalle agenti di polizia di togliere tutti i vestiti e diverse hanno denunciato il fatto di essere state costrette a fare dei piegamenti sulle gambe finanche prive di qualunque indumento;

al rifiuto di alcune manifestanti di eseguire quanto ordinato dalle agenti di polizia, hanno fatto seguito minacce di denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, qualora si fossero messe in atto forme di resistenza passiva;

inoltre, appare del tutto sproporzionato il provvedimento dei fogli di via, che sembra rappresentare uno strumento clamorosamente repressivo,

si chiede di sapere:

quali iniziative, necessarie e urgenti, il Ministro in indirizzo intenda intraprendere, per quanto di competenza, perché sia fatta piena luce su quanto accaduto nel corso delle manifestazioni di Brescia e, in caso di responsabilità accertate, quali iniziative intenda assumere nei confronti degli agenti resisi responsabili dei fatti, anche al fine di tutelare l’onore e il prestigio delle forze di polizia, che non possono essere identificate o ricondotte a fatti di tale gravità;

quale sia l’opinione del Ministro in indirizzo rispetto al trattamento subito dalle manifestanti e se ritenga che lo stesso sia in linea con gli standard in materia di diritti umani, al cui rispetto tutti gli esponenti delle istituzioni pubbliche, incluse le forze dell’ordine, sono chiamate a rispondere.