Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01463

Atto n. 3-01463

Pubblicato l'11 novembre 2024, nella seduta n. 241

SBROLLINI - Ai Ministri dell'interno e della giustizia. -

Premesso che:

la legge n. 69 del 2019, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”, nota anche come “codice rosso”, ha ampliato, almeno sulla carta, il sistema di tutele per le donne vittime di violenza di genere avendo introdotto nuove fattispecie delittuose che, sommandosi a quelle precedentemente vigenti, dovrebbero dissuadere dalla commissione di crimini contro le donne;

il servizio analisi criminale del Ministero dell’interno ha pubblicato lo scorso 4 novembre i dati sugli omicidi volontari riferiti al periodo 1° gennaio-3 novembre 2024. In tale periodo si sono registrati 263 omicidi, con 96 vittime donne, di cui 82 uccise in ambito familiare o affettivo. Di queste, 51 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner;

la relazione che il medesimo servizio trasmette annualmente al Parlamento in merito all’analisi criminologica della violenza di genere riporta dei dati altamente preoccupanti: il 31,5 per cento delle donne in Italia ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale;

la relazione riporta inoltre i dati sui “reati spia”, ossia quei delitti che sono ritenuti i possibili indicatori di una violenza di genere, in quanto “verosimile espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una persona in quanto donna”, considerando tali gli atti persecutori (art. 612-bis del codice penale), i maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572), le violenze sessuali (artt. 609-bis, 609-ter e 609-octies) e la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare;

in questo contesto estremamente preoccupante si svolge la vicenda che vede C.B., una ragazza che vive a Bologna, la quale ha manifestato via social network la motivata preoccupazione per la propria incolumità fisica a seguito di una sentenza di un giudice che ha posto agli arresti domiciliari il suo ex compagno, che pochi giorni fa è evaso dagli arresti domiciliari;

l’ex compagno, dopo una latitanza avviata nel 2022, era stato arrestato a ottobre 2024 grazie alla denuncia della giovane, la quale era stata violentemente picchiata di fronte alla madre dell’allora compagno;

gli arresti domiciliari sembrano una misura cautelare altamente inefficacie se si considera che questi sono stati disposti a seguito di un tentato omicidio, un mandato d’arresto, una latitanza, violenze fisiche e domestiche e lesioni gravi,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;

quali siano gli intendimenti per rendere efficaci i mezzi di contrasto alla violenza di genere;

quali iniziative intendano intraprendere per mantenere al sicuro le vittime di violenza di genere, anche al fine di evitare che tali episodi possano trasformarsi in delitti ancor più efferati.