Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01448
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Atto n. 3-01448
Pubblicato il 5 novembre 2024, nella seduta n. 238
FINA - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
il bacino idrico del Gran Sasso d’Italia rappresenta un imponente acquifero cui attinge la popolazione che insiste sulle due provincie di L’Aquila e Teramo per la captazione dell’acqua potabile;
negli anni ‘60 del secolo scorso è stato progettato e poi realizzato un importante traforo autostradale a doppia canna per unire le sponde tirrenica e adriatica del Paese;
negli anni successivi, su stimolo del professor Antonino Zichichi, sono state realizzate all’interno del traforo tre grandi sale sotterranee utilizzate come laboratori di sperimentazioni all’avanguardia e che rappresentano un vero e proprio fiore all’occhiello a livello mondiale;
negli anni, il sistema di captazione dell’acqua potabile, basato sullo sfruttamento di sorgenti in quota, ha comportato un drastico abbassamento dei livelli della falda acquifera e quindi della portata delle sorgenti stesse. Le acque liberate con la costruzione del tunnel, prima mandate a scarico, sono state successivamente incanalate con la costruzione di un acquedotto sotterraneo;
dal 2016, in seguito ad un’inchiesta dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente che ha accertato la presenza di diclorometano nell’acquedotto, è stata posta sotto sequestro una captazione prossima ai laboratori per cui vengono sversati in via precauzionale circa 7 milioni di litri di acqua al giorno;
nell’area insistono quindi tre importanti strutture cui deve essere garantita la convivenza quali laboratori sotterranei, gallerie autostradali e acquedotto sotterraneo;
considerato che:
la falda acquifera cui attingono le captazioni per uso potabile è fortemente soggetta al rischio di contaminazioni derivanti dai residui determinati dal traffico autostradale e dalle attività dei laboratori e tali rischi sono ulteriormente amplificati dalla connessione idraulica delle diverse compartimentazioni dell’acquifero del Gran Sasso;
su mandato del commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, ingegner Pierluigi Caputi, il 13 agosto 2024 è stata depositato dall’impresa Italferr una richiesta per la procedura di valutazione di incidenza per “indagini geognostiche, geofisiche e monitoraggio” relativamente ad un progetto che prevede 21 sondaggi su rocce del parco nazionale del Gran Sasso sia all'interno delle gallerie autostradali (15 sondaggi), che all'esterno (6 sondaggi), e con la previsione della chiusura parziale del traforo per 45 giorni;
nonostante non siano state divulgate informazioni pubbliche sulle effettive finalità di questi saggi, tali indagini sono verosimilmente propedeutiche alla realizzazione di un progetto che comporterà le chiusure delle gallerie autostradali interessate fino alla conclusione dei lavori stessi;
successivamente all’avvio dei lavori, a causa del rilevato intorpidimento delle acque di falda, essi sono stati sospesi con l’abbandono del cantiere da parte della società incaricata e la riapertura del traforo del Gran Sasso;
tenuto conto che:
nonostante la vasta area e la numerosa popolazione interessata dagli interventi, non è stata predisposta alcuna cabina di regia o forma di coordinamento tra i diversi soggetti interessati (ANAS, Autostrada dei Parchi, il gestore dell’autostrada A14, Autostrade per l’Italia, Regione Abruzzo, amministrazioni provinciali di L’Aquila e Teramo, sindaci dell’area, commissari straordinari, gestori degli acquedotti);
sulla stessa area è chiamato ad operare un secondo commissario straordinario con le finalità di adeguamento e la messa in sicurezza antisismica delle autostrade A24 e A25, avvocato Marco Corsini;
tra gli interventi previsti, è prevista la messa a norma dei due trafori in relazione ai sistemi antincendio e di aerazione, con adeguamento al decreto legislativo n. 264 del 2006 e tali interventi di messa in sicurezza prevedono la chiusura totale di una canna del traforo per periodi prolungati;
l’area non dispone di ulteriori infrastrutture di collegamento interregionale tra le due macroaree aquilana e teramana e la dorsale autostradale rappresenta una fondamentale arteria di collegamento tra la dorsale tirrenica e quella adriatica;
i comuni montani del versante teramano e aquilano del Gran Sasso versano in sostanziale stato di isolamento in conseguenza dell’evento franoso che ha investito la strada statale 80 del Gran Sasso d’Italia che rappresenta la strada alternativa che collega il capoluogo regionale a Teramo e alla costa adriatica;
nei laboratori nazionali sotterranei del Gran Sasso dell’istituto di fisica nucleare, il cui accesso è possibile esclusivamente da una deviazione interna a una delle gallerie interessate, sono presenti sostanze pericolose utilizzate nell’ambito degli esperimenti scientifici che rappresentano un rilevante rischio di contaminazione della falda acquifera. Nello specifico, è presente una notevole quantità di trimetilbenzene che è ancora in attesa di smaltimento e che è già stata oggetto di incidenti e sversamenti, oggetto di indagine della Procura di Teramo tra il 2002 e il 2003;
nel corso dei 21 anni di commissariamento, a fronte della necessità di separare e rendere indipendenti i trafori autostradali, i laboratori sotterranei e l’acquedotto per evitare qualsiasi sversamento interno a danno della falda acquifera sottostante, sono state realizzate alcune iniziative volte a impermeabilizzare i laboratori sotterranei e un tratto del traforo autostradale. Nel contempo sono stati realizzati diversi studi che riportano diverse ipotesi progettuali e di fattibilità tecnica proprio per queste finalità;
il codice degli appalti prevede che il primo atto da produrre sia il documento delle alternative progettuali con cui confrontare le scelte alternative del futuro progetto e, successivamente, per questo tipo di opere, è previsto il dibattito pubblico obbligatorio per la scelta delle linee progettuali da adottare;
allo stato attuale non risulta chiaro quali siano le progettualità in corso di attivazione e per le quali si sono resi necessari i 21 sondaggi citati,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo abbia predisposto programmi o studi su progetti relativi alla completa impermeabilizzazione delle opere che interessano il tratto del Gran Sasso e se, eventualmente, abbia individuato le risorse necessarie per intervenire in tale ambito;
se non ritenga necessario rendere pubbliche le ipotesi progettuali per cui sono stati predisposti i 21 sondaggi avviati di recente;
se non ritenga utile attivare, a stretto giro, lo strumento del dibattito pubblico, così come previsto dal codice degli appalti, per la valutazione delle alternative progettuali che interessano le realtà del sito del Gran Sasso, così come se non ritenga opportuno prevedere l’immediata istituzione di un’apposita cabina di regia con la presenza di tutti i diversi attori del territorio coinvolti per il miglior coordinamento rispetto alla gestione delle iniziative che interessano questo nevralgico e vitale snodo del Paese.