Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01451
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Atto n. 4-01451
Pubblicato il 24 settembre 2024, nella seduta n. 223
PAITA, FREGOLENT, MUSOLINO, SBROLLINI, SCALFAROTTO - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
organi di stampa riportano come il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL), a seguito dell’ultima variazione di bilancio, abbia visto il presidente Renato Brunetta decidere di elargire compensi significativi alla propria segretaria personale: oltre allo stipendio pari a 95.000 euro lordi all’anno, di fatto, a far data dal 1° settembre ella percepirà altri 30.000 euro lordi annui;
a destare sgomento è anche l'aumento del compenso della figlia della segretaria personale del presidente Brunetta, assunta presso il CNEL in qualità di consigliere per la comunicazione istituzionale: da quello che si apprende da fonti giornalistiche, i suoi emolumenti sarebbero passati in pochi mesi da 20.000 a 30.000 euro annui, senza che vi sia stato un incremento di mansioni o responsabilità tali da giustificare la decisione;
nell’ultimo bilancio del CNEL si apprende come tale organo abbia ricevuto per il 2024 uno stanziamento (ai sensi della legge 30 dicembre 1986, n. 936) di fondi pubblici pari a 7.122.000 euro, una cifra assolutamente sproporzionata rispetto al numero ridotto di iniziative parlamentari prodotte negli anni, e inoltre alla perdita nel tempo della funzione di raccordo con le categorie economiche e sociali che aveva giustificato l'istituzione del Consiglio;
a giudizio degli interroganti negli anni il CNEL, tradendo gli auspici dei costituenti, si è rivelato un organo sostanzialmente inerte ed estremamente costoso: la decisione di aumentare in modo discrezionale i compensi della segretaria personale del presidente, senza giustificazioni, conferma in modo lampante come le risorse finanziarie pubbliche messe a disposizione del CNEL rischino di essere utilizzate in maniera inefficace e inefficiente, invece che in funzione di una migliore produttività dell’organo a favore delle attività parlamentari;
è indispensabile che venga chiarito su quale base vengano costantemente aumentati i compensi e gli stipendi del personale del CNEL e se si intenda introdurre maggiori controlli su come vengono spesi i soldi all’interno dell’organo,
si chiede di sapere:
se non si intenda chiarire quante risorse siano state riconosciute al CNEL negli ultimi due anni e in base a quali criteri e per quali finalità e risultati;
per quali ragioni si sia deciso di proporre la norma contenuta nel decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, poi convertito con modificazioni dalla legge 29 aprile 2024, n. 56, che reintroduce la facoltà di elargire regolarmente lo stipendio al presidente dell’organo e ai dirigenti del CNEL anche se scelti tra soggetti già pensionati, in deroga alle disposizioni di cui all'articolo 5, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, le quali non permettono agli organi costituzionali di assegnare incarichi a “soggetti lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza”, come nel caso di Renato Brunetta, professore universitario in pensione.