Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-01305

Atto n. 3-01305

Pubblicato il 6 agosto 2024, nella seduta n. 216
Svolto il 12 settembre 2024 nella seduta n. 219 dell'Assemblea

D'ELIA, SENSI, ALFIERI, CAMUSSO, CRISANTI, DELRIO, FURLAN, GIACOBBE, LOSACCO, MALPEZZI, MANCA, RANDO, ROSSOMANDO, ROJC, TAJANI, VERDUCCI - Al Ministro della cultura. -

Premesso che:

durante la 46a sessione del comitato del patrimonio mondiale UNESCO, tenutasi il 27 luglio 2024, la via Appia, denominata anche “regina viarum”, è entrata nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità;

tra i criteri per l’inserimento nella lista vi sono l’”essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa” e il “costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana”;

la via fu tracciata per esigenze militari dal censore Appio Claudio nel 321 a.C. per collegare Roma a Capua e successivamente estesa fino a Brindisi, divenendo subito strada di grande comunicazione commerciale e di primarie trasmissioni culturali, in quanto concepita, fin dall’inizio, come via pubblica, percorribile gratuitamente da tutti in quanto realizzata su terreni espropriati allo scopo dallo Stato romano;

la strada venne ampliata nel corso del tempo e il sito patrimonio mondiale comprende anche la variante al tracciato originale, fatta costruire da Traiano nel 109 d.C.;

la via Appia fu la prima delle grandi strade che attraversavano l’impero, per la cui realizzazione sono state utilizzate tecniche ingegneristiche innovative, e costituisce un esempio straordinario di tipologia edilizia e insieme architettonico e tecnologico, capace di esprimere una fase significativa nella storia umana, come stabilito dal criterio iv della convenzione UNESCO per la protezione del patrimonio mondiale e culturale del 1972;

considerato che:

l’Appia risponde al criterio di “testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa” in quanto modello per la viabilità dell’epoca e che contribuì alla diffusione della civiltà urbana e all’incontro culturale delle genti del mondo romano;

le prime 12 miglia della via Appia, caratterizzate dalla presenza di importanti e noti monumenti, costituiscono uno dei tratti dell’itinerario più celebrati nell’arte attraverso i secoli;

il sito non comprende solo il tracciato stradale, ma un’ampia gamma di tipologie di manufatti che erano funzionali alla viabilità dell’epoca o strettamente legate, in particolare quelle riferibili al periodo 312 a.C.- IV d.C. in coerenza con la fase storica cui si riferisce;

la via, in quanto materialmente associata ad opere artistiche o letterarie, presenta caratteristiche che soddisfano il criterio vi della convenzione del 1972;

considerato altresì che:

l’International council on monuments and sites, l’organo tecnico consultivo dell’UNESCO, ha ritenuto di escludere dal tracciato iscritto al patrimonio dell'umanità il segmento che attraversa la pianura pontina, con diramazione per Norba;

il tratto riguarda i comuni di Cisterna di Latina, Latina, Norma, Sermoneta, Sezze, Pontinia e Terracina e a sud le province di Taranto, Bari e Matera;

l’esclusione del tratto pontino e di province così importanti e comprendente paesaggi di grande bellezza e luoghi di significativo interesse storico è percepita come una perdita non solo per i comuni direttamente coinvolti, ma per la completezza e l’integrità dell’autentico patrimonio costituito dalla via Appia nella sua interezza,

si chiede di sapere:

quali interlocuzioni e controdeduzioni siano state presentate dal Governo in fase istruttoria e di decisione presso l’International council on monuments and sites al fine di evitare l’espunzione di un tratto della via Appia dal riconoscimento come patrimonio mondiale;

quali azioni il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per sollecitare l'inclusione delle aree attualmente escluse e per garantire che l'importante riconoscimento UNESCO ottenuto sia una concreta opportunità per valorizzare compiutamente il territorio interessato per intero dalla regina viarum e promuovere così il turismo di tutte le aree attraversate, ivi comprese quelle attualmente escluse.