Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01384
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Atto n. 4-01384
Pubblicato il 5 agosto 2024, nella seduta n. 215
DAMANTE, MAIORINO, BILOTTI, PIRRO, NAVE, LOPREIATO, LICHERI Sabrina, CASTELLONE, FLORIDIA Barbara - Al Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. -
Premesso che:
l’art. 1, comma 187, della legge 30 dicembre 2023, n. 213 (legge di bilancio per il 2024), ha previsto l'assegnazione di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026 e di 6 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027, al fine di incrementare la misura del reddito di libertà, per garantire l'effettiva indipendenza economica e l'emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà, rendendola così strutturale. Le risorse vanno poi ripartite su base regionale tenendo conto del numero di donne residenti, con uno o più decreti dell'autorità politica delegata per le pari opportunità, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;
ad oggi, a quasi 8 mesi dall'approvazione della legge di bilancio, il decreto di assegnazione delle risorse all'INPS non è ancora stato adottato;
alla riunione del 31 luglio 2024 dell'osservatorio sulla violenza contro le donne, presieduta dal Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, la vicepresidente dell'ANCI ha evidenziato che alla data del 31 maggio 2024, su 6.489 domande presentate agli sportelli comunali dalle donne vittime di violenza, solo 2.772 richieste sono state evase e hanno ricevuto il sostegno economico, mentre 3.026 richieste restano ancora senza risposta da parte dell’INPS per l’esaurimento dei fondi a disposizione;
considerato che:
dal 2020 al 2023 il fondo è stato complessivamente di 13.850.000 euro e il report dell’INPS al 31 maggio 2024 evidenzia che sono stati usati quasi tutti i fondi messi a disposizione fino al 2023, il budget residuo ammonterebbe a 299.604 euro, inerente alle sole somme non utilizzate spettanti alla Provincia autonoma di Trento e Bolzano;
per poter, quindi, liquidare la misura alle restanti 3.026 donne vittime di violenza che ne hanno fatto richiesta al 31 dicembre 2023 servirebbero 14.542.800 euro. Ne consegue che i 10 milioni di euro previsti per l’anno 2024 risulterebbero insufficienti a fare fronte alle domande presentate nell’anno precedente; infatti, allo stato attuale non si potranno accogliere più di circa 2.083 richieste;
considerato infine che il ritardo nell'adozione del suddetto decreto comporta una grave mancanza di sostegno per molte donne in situazioni di vulnerabilità, che attendono risposte concrete dalle istituzioni. La situazione denota una carenza di sensibilità istituzionale su un tema delicato e urgente come la violenza contro le donne,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto sopra esposto e quali siano i motivi per cui il decreto di assegnazione delle risorse previste per il reddito di libertà non sia ancora stato emanato, nonostante siano trascorsi 8 mesi dall'approvazione della legge di bilancio per il 2024;
quali azioni intenda intraprendere per accelerare l'adozione del decreto e garantire il rapido accesso al sostegno economico per le donne vittime di violenza;
se non ritenga necessario adottare misure aggiuntive per integrare e rafforzare l'efficacia e la tempestività dell'assistenza economica alle donne vittime di violenza, anche alla luce dei dati dell’INPS al 31 maggio 2024 che evidenziano una significativa discrepanza tra le domande presentate e quelle evase;
se non ritenga altresì necessario, vista l’importanza dell’attività di prevenzione alla violenza sulle donne, avviare una seria campagna comunicativa volta a rendere nota l’universalità dell’accesso alle donne vittima di violenza.