Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00746

Atto n. 2-00746

Pubblicato il 5 luglio 2005
Seduta n. 834

MALABARBA - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

un'inchiesta è stata avviata dalla magistratura milanese sulla forcible abduction del cittadino egiziano Hassan Mustafa Osama Nasr, detto Abu Omar, imam residente a Milano con lo status di rifugiato politico, da parte di un commando della CIA il 17 febbraio 2003, che lo avrebbe tradotto nella base di Aviano e, di qui, via Ramstein, nella prigione di Tora al Cairo, dove avrebbe subito delle torture;

un documento del SISDE, datato 30 ottobre 2003, indirizzato al Ministro dell'interno (secondo il quotidiano “L'Unità” del 2 luglio 2005), farebbe riferimento a un successivo rapimento, avvenuto poche settimane prima a Vigevano, di un altro imam egiziano, Morgan Mohammed, ad opera di analogo commando della CIA;

il Governo, per bocca del ministro Giovanardi, il 30 giugno 2005 ha smentito categoricamente in Parlamento di essere stato informato della decisione di rapire Abu Omar e di essere stato a conoscenza di questo fatto e di tutti i successivi sviluppi relativi alla scomparsa del cittadino egiziano fino alle iniziative della magistratura milanese, rese note dalla stampa italiana e internazionale;

di fronte a numerose dichiarazioni di esponenti o veterani della CIA, riportate da numerose testate giornalistiche statunitensi e italiane, nonché ad analisti di intelligence che affermano che le autorità italiane erano state informate prima della forcible abduction, il Governo italiano ha sempre smentito tali tesi, anche se ad oggi non risultano smentite relative alla comunicazione del SISDE del 30 ottobre 2003;

il comunicato relativo all'incontro del Presidente del Consiglio italiano con l'ex ambasciatore USA a Roma, Mel Sembler, lo scorso primo luglio, affermando che gli Stati Uniti non avrebbero violato la sovranità nazionale del nostro paese, confermerebbe implicitamente che le autorità italiane fossero state informate del rapimento di Abu Omar;

anzi, la mancata smentita del documento del SISDE e l'ambiguità dei comunicati del Governo, successivi all'incontro con il diplomatico americano, significano, a giudizio dell'interpellante, che il coinvolgimento dell'Italia è avvenuto e con ciò ponendo tutte le "autorità" implicate - a cominciare in primo luogo dal Governo - sotto l'accusa gravissima di violazione della Costituzione, dei Trattati internazionali e delle leggi italiane, nonché di aver mentito al Parlamento e al Paese intero,

si chiede di sapere:

se il Presidente del Consiglio sia a conoscenza della nota del SISDE del 30 ottobre 2003, indirizzata al Gabinetto del Ministro dell'interno e a tutti i servizi di intelligence, con cui si prospetta il rapimento dell'imam Morgan Mohammed da parte della CIA;

se il Presidente del Consiglio sia a conoscenza dell'attività di contrasto da parte del capostazione della CIA a Roma all'epoca del rapimento di Abu Omar, Jeff Castelli, nei confronti del SISMI, che stava indagando sul rapimento dell'imam egiziano, all'indomani del suo sequestro, attività conclusasi con il richiamo negli Stati Uniti dello stesso Castelli nel luglio 2003 e che da allora i rapporti tra le intelligence dei due paesi abbiano iniziato a deteriorarsi;

se non si ravvisi, secondo la versione fornita dal Governo italiano e contrariamente alle prime dichiarazioni sul caso, una gravissima violazione della sovranità del nostro paese di fronte all'operazione illegale della CIA o, in caso contrario, una violazione da parte del Governo di fondamentali principi costituzionali, leggi e Trattati internazionali a tutela dei diritti umani sottoscritti dall'Italia;

se esistano accordi segreti tra Italia e Stati Uniti successivi all'11 settembre 2001 per compiere attività relative alla lotta contro il terrorismo e in difesa della sicurezza nazionale, che prevedono il via libera a operazioni extra lege quali la cosiddetta extraordinary rendition e se tali accordi riguardino i rapporti tra i due Governi o tra le rispettive intelligence, oppure tra gli apparati dello Stato preposti alla tutela della pubblica sicurezza;

se il deterioramento progressivo dei rapporti tra servizi italiani e CIA, acuitosi nel 2004 con la linea "trattativista" dell'Italia in occasione dei sequestri di cittadini italiani in Iraq, che ha provocato tensioni tra le attività del SISMI nei paesi mediorientali e le autorità americane in Iraq, abbia creato il contesto nel quale è avvenuta l'uccisione dell'agente del SISMI Nicola Calipari;

se nel quadro della riorganizzazione dei servizi negli Stati Uniti d'America, con la nomina di John Negroponte a "plenipotenziario" dell'intelligence americana, sia previsto un analogo progetto di riorganizzazione dell'intelligence e della pubblica sicurezza italiana, per renderle più adeguate alle esigenze di lotta contro il terrorismo e più coordinate sul piano dei rapporti atlantici.