Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02174
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Atto n. 3-02174
Pubblicato il 29 giugno 2005
Seduta n. 831
VALLONE - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che:
il 7 giugno 2005, alle ore 19,15 circa, il signor Andrea Liguori residente a Cirié in provincia di Torino e la di lui fidanzata, signorina Virginie Gaudeneche, cittadina francese, si trovavano sul treno n. 9247 delle 16,19 che da Lyon-Saint Exupery li portava a Torino Porta Susa allo scopo di partecipare ad una manifestazione sportiva in un comune della cintura torinese;
alla stazione ferroviaria di Bardonecchia cinque agenti della polizia di frontiera eseguivano un controllo di routine, durante il quale la Gaudeneche si accorgeva di aver dimenticato presso l’abitazione in Lione il proprio documento di riconoscimento;
gli agenti invitavano la Gaudeneche a seguirli presso la stazione ferroviaria di Bardonecchia allo scopo di espletare i necessari accertamenti burocratici, peraltro tranquillizzando la stessa ed il signor Liguori che la procedura sarebbe stata rapida e che la cittadina francese avrebbe potuto prendere il successivo treno per Torino, raggiungendo lì il di lei fidanzato;
solo dopo essere stata fatta scendere dal convoglio e quando lo stesso era già in movimento la Gaudeneche veniva informata che in quella giornata non c’erano più treni diretti a Torino;
l’informazione tendenziosa fornita dagli agenti della polizia di frontiera provocava il comprensibile disappunto del Liguori - rimasto sul convoglio – che si lasciava andare ad un epiteto nei confronti degli agenti medesimi;
la reazione di questi ultimi, sproporzionata – a giudizio dell’interrogante – all’entità della locuzione loro rivolta dal Liguori, era tale che il giovane venisse addirittura denunciato a piede libero con l’accusa di “oltraggio a pubblico ufficiale”, nonché prelevato dal convoglio alla successiva stazione ferroviaria di Ulx ad opera di una volante della polizia di Stato;
la suddetta imputazione veniva pedissequamente trasformata in quella prevista dall’articolo 509 del codice penale (inosservanza delle norme disciplinanti i rapporti di lavoro);
la signorina Gaudeneche veniva incredibilmente trattenuta l’intera notte tra il 7 e l’8 giugno 2005, fino alle ore 9,15 del giorno seguente, presso il suddetto Commissariato della polizia di frontiera, in Bardonecchia, viale Vittoria n. 1, costretta per oltre quattordici ore nella guardiola degli agenti senza cibo né acqua, in completo isolamento, costretta a dormire nella sala TV con gli agenti in servizio, guardata “a vista” e financo accompagnata ai servizi igienici;
alla Gaudeneche veniva inspiegabilmente impedito di effettuare telefonate: né per chiedere ai genitori di farsi portare il documento di riconoscimento né per chiamare le autorità francesi;
durante il fermo presso il Commissariato della Polizia di frontiera di Bardonecchia la signorina Virginie Gaudeneche riferiva, altresì, che alcuni agenti le avevano rivolto le seguenti frasi sibilline, quali: “Non abbiamo un letto da darti, ma c’è posto con me...”; “Il tuo ragazzo è un co..., se vuoi ti presento i mei fratelli...” eccetera;
il giorno seguente una pattuglia della polizia di frontiera accompagnava la Gaudeneche (ed altri cittadini privi di documento di riconoscimento) alla stazione ferroviaria di Bardonecchia e la scortava fino a Modane, ove veniva immediatamente rilasciata dalla gendarmeria francese,
si chiede di conoscere se e quali provvedimenti disciplinari il Ministro in indirizzo intenda adottare a carico degli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza, settore polizia di frontiera di Bardonecchia, per il comportamento inadeguato e l’abnorme procedura restrittiva adottata nei confronti della signorina Virginie Gaudeneche.