Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08879
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Atto n. 4-08879
Pubblicato il 16 giugno 2005
Seduta n. 820
BAIO DOSSI , BATTISTI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
il comma 4-ter dell'art. 21 del decreto legislativo 286/98 stabilisce la possibilità, da parte delle regioni, di trasmettere un rapporto sulla condizione degli immigrati extracomunitari, contenenti anche "indicazioni previsionali relative ai flussi sostenibili nel triennio successivo, in rapporto alla capacità e all'assorbimento del tessuto sociale";
come risulta dal "Rapporto sulla presenza e sulla condizione degli immigrati in Lombardia: fabbisogno professionale per l'anno 2004 ai sensi del comma 4-ter art. 21 legge 189/2002", il fabbisogno, per la regione Lombardia, di nuovi ingressi di personale extracomunitario poteva quantificarsi tra un minimo di 22.000 ed un massimo di 24.000, di cui 12.000-13.000 per quanto concerne il lavoro non stagionale e 10.000-11.000 per quanto richiesto dalle famiglie;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 dicembre 2004, poi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 febbraio 2005, stabiliva che "per motivi di lavoro subordinato non stagionale, i cittadini stranieri non comunitari residenti all'estero" dovevano contenersi entro una quota massima di 30.000 unità, di cui 15.000 unità sono riservate agli ingressi per motivi di lavoro domestico o di assistenza alla persona, assegnando alla Lombardia 6220 unità, di cui dirigenti e personale altamente qualificato 150 (art. 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri), stagionali 900 (art. 6 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri), Paesi concordati 1.580 (art. 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri), quote per la conversione studio 240 (art. 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) e quota destinata a stranieri di nazionalità non predeterminata 3350 (art. 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri), pertanto, in misura complessiva, assolutamente insufficienti rispetto alle necessità regionali in tutte le categorie professionali e in particolare del personale dedicato alla cura delle persone, cosiddetti badanti;
la circolare n. 1 del 25 gennaio 2005 stabilisce le relative disposizioni applicative e determina le modalità con le quali i datori di lavoro interessati ad effettuare le assunzioni e gli stranieri interessati ad ottenere - nei casi consentiti - l'attestazione per la conversione del proprio permesso di soggiorno devono presentare le correlative domande, mettendo a disposizione i moduli da utilizzare;
il 3 febbraio 2005 è stato il primo giorno utile per la presentazione delle domande di autorizzazione ad effettuare le assunzioni;
la parte consistente delle domande presentate ha riguardato richieste per badanti, persone che dovrebbero rivolgere il loro servizio ad anziani, bambini, disabili e quindi a nuclei familiari, ma ad oggi non è ancora pervenuta una risposta,
si chiede di sapere:
i motivi per cui non si sia tenuto conto delle indicazioni del fabbisogno della Regione Lombardia nel ripartire le quote relative ai flussi sostenibili degli immigrati extracomunitari;
cosa intenda fare il Ministro in indirizzo relativamente a tutte le domande che non verranno considerate, in quanto il fabbisogno lombardo ha un rapporto di 4 ad 1 con quello assegnato;
come il Ministro intenda agire, a fronte di un elevato numero di dinieghi di autorizzazioni al lavoro, derivanti dalle eccessive ristrettezze degli ingressi previsti, per evitare la presenza, nel territorio lombardo, di persone extracomunitarie "forzatamente" irregolari;
considerato che le quote definite hanno ampiamente disatteso le necessità dei datori di lavoro, se il Ministro ritenga necesario e inderogabile intervenire implementando in maniera ragionevole le quote per il 2005, coerentemente con le richieste delle regioni.