Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08868
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Atto n. 4-08868
Pubblicato il 15 giugno 2005
Seduta n. 818
CORTIANA - Ai Ministri della giustizia e per i beni e le attività culturali. -
Premesso che:
in data 6 giugno 2005 la polizia postale, nell'ambito dell'operazione “Pastore abruzzese”, ha identificato, stando a fonti giornalistiche, oltre 100.000 utenti che scaricavano contenuti attraverso il server "Cucciolandia", la cui attività è proseguita per circa un anno e mezzo;
l'operazione ha preso le mosse da una segnalazione della Federazione per la pirateria musicale circa l'esistenza di una rete che si occupava di pirateria, non solo musicale, ma anche di programmi cinematografici e programmi per computer;
gli investigatori hanno dichiarato che l'accesso a questa rete non era libero ma i nuovi clienti dovevano essere innanzitutto conosciuti dai gestori, cosa negata pubblicamente dai gestori del server. Il sito "Cucciolandia", apparentemente dedicato ad attività cinofile, risultava gestito da una persona di Sulmona (L'Aquila);
su disposizione della Procura di Sulmona sono stati eseguiti 54 decreti di perquisizione e segnalati i gestori dei server e gli utenti che svolgevano questa attività in modo professionale, mettendo a disposizione un numero di file elevato;
l'operazione “Pastore abruzzese” ha portato al sequestro, in tutta Italia, di 8.075 CD Rom (contenenti programmi per PC, giochi per Playstation, film e opere musicali), 616 DVD, 535 altri tipi di supporti, PC fissi e portatili completi di periferiche, 36 masterizzatori per CD Rom e DVD, 7 apparecchiature per il collegamento in rete e un telefono cellulare con sim-card;
rilevato che:
le 55 persone indagate, secondo una dichiarazione di alcuni degli indagati stessi, non tenevano un server di Cucciolandia, ma una cinquantina di loro erano solo connesse al server medesimo. Il massimo numero di utenti che hanno utilizzato il server, stando alle dichiarazioni di alcuni indagati, è stato 13.000 e non 100.000. Come detto, i server non erano a registrazione e soprattutto i programmi erano settati in modo tale che non si potesse vedere ciò che un utente condivide e che non si potesse scambiare alcun tipo di file;
le 55 persone sono state indagate per aver violato la normativa sul diritto d'autore, scaricando canzonette e film da Internet, e si scopre che le contestazioni sono sbagliate: infatti agli indagati sono stati contestati gli articoli 171-bis e ter, e il reato di associazione a delinquere. Ma si dà il caso che l'articolo 173-ter sia stato modificato solo pochi mesi fa, con la legge 43/2005, e se prima prevedeva che fosse sanzionabile penalmente chi anche solo detenesse un file di quel tipo, oggi è sanzionabile solo chi ne trae lucro, cioè lo vende, cosa non contestata agli indagati,
si chiede di sapere:
se, nel rispetto delle autonomie istituzionali, i Ministri coinvolti siano a conoscenza della situazione e quali azioni intendano mettere in campo, visto che in questo caso vengono contestati reati che non esistono più nel nostro ordinamento;
se il Ministro della giustizia non ritenga necessario inviare una ispezione al fine di verificare la situazione presso il Tribunale di Sulmona, al fine di comprendere cosa abbia portato a contestare un reato che non è previsto nel nostro ordinamento.