Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01143

Atto n. 4-01143

Pubblicato il 10 aprile 2024, nella seduta n. 177

IANNONE - Al Ministro della cultura. -

Premesso che, per quanto risulta all’interrogante:

il teatro “Giuseppe Verdi” è il tempio della cultura salernitana fin dal secondo Ottocento ed oggi ospita, oltre alla stagione lirica, di balletto e di concerti, anche stagioni teatrali, rassegne, concerti, appuntamenti per i giovani, laboratori, stagioni di ricerca e visite guidate;

il rendiconto della stagione operistica, musicale e concertistica del 2023, approvato dalla Giunta comunale, riporta cifre disastrose che parlano di una gestione spregiudicata delle risorse economiche che rischia di non valorizzare l’immagine e il prestigio del teatro campano;

in particolare, ammontano a 5.115.038,09 euro le spese del teatro Verdi, a fronte di un incasso da botteghino di soli 349.052 euro; cifre disastrose che vedono la Regione Campania e il Ministero della cultura investire sul futuro del teatro, a fronte di nessuno stanziamento nel 2023 dal Comune di Salerno;

come si apprende da fonti di stampa, “le spese generali ammontano ad oltre 778 mila euro. Tra queste, c’è la pulizia del Massimo Cittadino affidata a Salerno Pulita che è costata 142 mila euro; Salerno Solidale, per il servizio di accoglienza e botteghino, invece 325 mila euro. Tre milioni totali per il capitolo ‘uscite’ riguardanti la Lirica: di questi, 2 milioni e 500 mila sono destinati solo agli artisti, circa 13 mila euro all’assistenza tecnica e fiscale quasi 176 mila euro agli oneri previdenziali a carico dell’ente. Per le scene e l’attrezzeria, per le opere liriche la spesa è pari a 56.997 euro circa; 148 mila euro per i costumi di scena; poco più di 9mila euro per gli strumenti e spartiti; circa 68mila euro per audio, video, luci e quasi 100 mila euro per il trasporto e facchinaggio”;

spiccano, poi, gli oltre 45.000 euro per l’ideazione e il coordinamento grafico-editoriale e i 40.000 per la stampa dei programmi, i manifesti e la pubblicità, mentre nessuna spesa per la gestione del sito web;

tra le voci di spesa ci sarebbe anche il “capodanno in piazza” a Salerno, pagato con i fondi destinati al teatro, ma anche eventi come Salerno jazz e “Tempi moderni”, tre manifestazioni che poco e nulla hanno a che vedere con il teatro Verdi;

proprio sui fondi destinati al teatro, la Regione e il Comune hanno attaccato il Governo, omettendo però che la rimodulazione degli stanziamenti statali si era resa necessaria perché i contributi concessi erano stati destinati a tre manifestazioni che avrebbero dovuto essere finanziate dall’amministrazione comunale,

si chiede di sapere se e quali iniziative di competenza, anche di carattere ispettivo, il Ministro in indirizzo intenda assumere per accertare e valutare i costi di gestione del teatro Verdi di Salerno per la realizzazione della stagione lirico-sinfonica, l’esecuzione degli adempimenti fiscali e previdenziali e il supporto alla direzione artistica nella ricerca di sovvenzioni e fondi ministeriali, affinché venga garantita l’elevata qualità dell’offerta artistica del teatro.