Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01077

Atto n. 4-01077

Pubblicato il 12 marzo 2024, nella seduta n. 167
Risposta pubblicata il 18 aprile 2024 nel fascicolo n. 57

ALOISIO, LOPREIATO, MAZZELLA, PIRRO, PATUANELLI, FLORIDIA Barbara, MAIORINO, CROATTI, NATURALE, CATALDI - Al Ministro della giustizia. -

Premesso che:

in Italia, i 17 Istituti penali per i minorenni (IPM) assicurano l'esecuzione dei provvedimenti dell'Autorità giudiziaria, quali la custodia cautelare o l'espiazione di pena dei minorenni autori di reato;

con il decreto-legge 15 settembre 2023 n.123, recante “Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale”, cosiddetto “decreto Caivano”, sono state previste misure urgenti per il contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile;

il citato decreto disciplina alcune novità in materia di misure cautelari e sul processo penale a carico di imputati minorenni e relativamente alle misure monitorie finalizzate al contrasto alle baby gang (daspo urbano, divieto di ritorno e rimpatrio con foglio di via);

gli effetti di questo provvedimento sono stati criticati da diversi esperti del settore e associazioni, come “Antigone”;

considerato che:

l’associazione Antigone si interessa della tutela dei diritti e delle garanzie nel sistema penale e penitenziario. Più specificamente, essa svolge attività di promozione e tutela dei diritti delle persone private della libertà, nonché di sensibilizzazione culturale e politica in ambito penale e penitenziario. Raccoglie e divulga informazioni sulla realtà carceraria, cura la predisposizione di proposte di legge e la definizione di eventuali linee emendative di proposte in corso di approvazione, assicura consulenza e, laddove necessario, anche tutela legale, ai detenuti su questioni attinenti all’esecuzione della pena, svolge attività di ricerca in ambito nazionale e internazionale;

secondo quanto emerso dall’ultimo rapporto pubblicato dall’associazione Antigone, il suddetto decreto sta apportando effetti distruttivi sul sistema della giustizia minorile, sia in termini di ricorso alla detenzione che di qualità dei percorsi di recupero per il giovane autore di delitto;

secondo l’associazione, nei primi mesi del 2024 sono già 500 i minori detenuti, un numero record nell’ultimo decennio. Analogamente, gli ingressi negli IPM in misura cautelare sono stati 340 nel gennaio 2024 contro i 243 dell’anno precedente. Inoltre, si registra una notevole crescita degli ingressi in IPM per violazione della legge sugli stupefacenti, con un aumento del 37,4 per cento in un solo anno;

la presenza negli IPM oggi è costituita soprattutto da ragazzi e ragazze minorenni, che sono circa il 60 per cento, la cui fascia anagrafica più rappresentativa va dai 16 ai 17 anni;

inoltre, è parere dell’Associazione che l’estensione, da decreto, della possibilità di applicare l’accompagnamento in carcere, a seguito di flagranza e della custodia cautelare, stravolga l’impianto del codice di procedura penale minorile del 1988 e stia già determinando un’impennata degli ingressi negli IPM. In particolare, a partire dal 1988, con l’entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale, l’Italia aveva scelto la via dell’interesse superiore del minore, idea stravolta dal “percorso di rieducazione del minore” introdotta dal “decreto Caivano”, che mira a punire per educare;

considerato infine che, a parere degli interroganti l'aumentata possibilità introdotta dal “decreto Caivano” di trasferire i ragazzi maggiorenni dagli IPM alle carceri per adulti sta facendo vedere i propri effetti, con danni enormi sul futuro dei ragazzi,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intenda adottare per la tutela e la salvaguardia dei minori, in un’ottica di rieducazione effettiva degli stessi;

quali siano le modalità attraverso cui ritenga di intervenire al fine di affrontare le criticità descritte.