Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08814

Atto n. 4-08814

Pubblicato il 31 maggio 2005
Seduta n. 814

FLORINO - Ai Ministri dell'interno e per i beni e le attività culturali. -

Premesso:

che il Comune di Forio d’Ischia (Napoli), incastonato nell’isola una volta verde, sempre più cementificato con il silenzio-assenso degli Amministratori che si sono alternati nel corso degli anni, manifesta, a parere dell’interrogante, il totale dispregio delle leggi dello Stato e delle proprie ordinanze emesse;

che il Palazzo Covatta, sito nel Comune suindicato, alla via Torrione 42 - già conosciuto come Palazzo Caruso, risalente al XVIII secolo -, è stato “dichiarato di interesse particolarmente importante ai sensi della legge 1° giugno 1939, n. 1089” e “sottoposto” a tutte le disposizioni di tutela contenute nella legge stessa, per decreto del Ministro per i beni culturali e ambientali il 9 settembre 1985;

che, nel 1986, di fronte alla parte del Palazzo Covatta esposta sul lungomare, iniziò la realizzazione abusiva di una palazzina di più piani che è andata a coprire parzialmente la facciata dello storico palazzo violando le più elementari norme del rispetto artistico, architettonico e paesaggistico. Il proprietario di tale manufatto abusivo risultava essere allora Vito Del Deo di Forio. Per segnalare tale abuso il commendatore Raffaele Covatta - uno dei comproprietari del palazzo - scrisse alla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Napoli il 3 aprile 1986 e sporse regolare denuncia al Comando dei Carabinieri di Forio - congiuntamente con il dr. Giovanni Amalfitano, anch’egli comproprietario - il 7 luglio dello stesso anno;

che il 15 ottobre 1991 il commendatore Covatta denunciò alla Soprintendenza di Napoli e alla Pretura di Ischia che si era verificato un nuovo tentativo di innalzamento della costruzione abusiva prospiciente il Palazzo Covatta. Il 7 dicembre 1991 la Polizia Municipale di Forio pose sotto sequestro il cantiere e diede comunicazione di notizia di reato alla Procura di Napoli;

che il 12 settembre 1992 il commendatore Covatta ed il dr. Amalfitano denunciarono alla Soprintendenza di Napoli, al Sindaco di Forio e alla Pretura di Ischia nuove violazioni delle norme edilizie da parte dei proprietari del palazzo prospiciente il Palazzo Covatta;

che nella notte fra il 20 ed il 21 giugno 1996 venne ripresa la costruzione abusiva innalzando un nuovo muro al di sopra del solaio della palazzina. Il 21 giugno 1996 il commendatore Covatta denunciò, a mezzo telegramma, il fatto alla Soprintendenza di Napoli e alla Tenenza dei Carabinieri di Ischia e, telefonicamente, al Comune di Forio che, però, non intervenne a bloccare la violazione dei sigilli di sequestro; in data 9 luglio venne informato anche il Ministero dei beni culturali ed ambientali;

che il 10 febbraio 1998 con ordinanza n. 117 il Comune di Forio d’Ischia ingiunse a Pietro Paolo Del Deo, figlio del fu Vito, di demolire entro 90 giorni parte della costruzione abusiva;

che il 10 giugno 1998 Pietro Paolo Del Deo presentò ricorso al TAR della Campania contro l’ordinanza n. 117 del 10/2/1998 del Comune di Forio;

che dopo tale atto non vi sono stati ulteriori risvolti riguardanti la vicenda. La costruzione abusiva è ancora li, il muro da demolire è ancora in piedi;

che dai fatti e/o misfatti in premessa emerge, a parere dell’interrogante, uno spaccato di violenza istituzionale del Comune di Forio d’Ischia ed una serie di omissioni di tali organi preposti alla salvaguardia e alla tutela culturale ed ambientale,

l’interrogante chiede di conoscere:

se risultino i motivi che hanno indotto gli Amministratori del Comune di Forio d’Ischia a non ottemperare alla tutela di Palazzo Covatta e dell’ambiente circostante;

se risultino i motivi che ad oggi non hanno consentito la demolizione delle opere abusive;

se non si intenda accertare tutte le responsabilità, ivi comprese quelle penali, che chiaramente sono riscontrabili negli atti, e promuovere tutte le iniziative per indurre l’attuale Amministrazione del Comune di Forio d’Ischia a ripristinare lo stato dei luoghi.