Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00665
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Atto n. 3-00665 (in 8ª Commissione)
Pubblicato il 12 settembre 2023, nella seduta n. 99
TURCO, PIRRO, MAZZELLA - Ai Ministri dell'ambiente e della sicurezza energetica, della salute, delle imprese e del made in Italy e del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che:
entro il 23 agosto 2023 il Governo avrebbe dovuto pronunciarsi sulla nuova richiesta di riesame dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) dello stabilimento siderurgico di Taranto;
la revisione dell’AIA 2012 si proponeva di superare l’emergenza sanitaria e ambientale che aveva determinato l’istanza di sequestro degli impianti siderurgici;
nella valutazione del danno sanitario (VDS) del 2016 i risultati mostravano già la persistenza di un rischio sanitario imputabile al benzene e si riteneva opportuno per lo stabilimento siderurgico una riduzione del 10 per cento delle emissioni di benzene e del 34 per cento delle emissioni di benzo(a)pirene;
sulla necessità di ridurre i livelli di inquinamento e di rivedere le modalità di calcolo delle soglie e parametri consentiti, è stato depositato in Senato un disegno di legge, a prima firma del primo firmatario della presente interrogazione, al fine di recepire, peraltro, le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità;
allo stesso tempo, per prevenire situazioni di pericolo per la salute pubblica e l’ambiente, è stata depositata un’altra proposta di legge, sempre a prima firma dell’interrogante, per condizionare il rilascio dell’AIA agli esiti della preventiva valutazione integrata dell’impatto ambientale e sanitario (VIIAS);
inoltre era già stata sollevata la questione relativa ai pericoli derivanti dall’esposizione dei cittadini di Taranto al benzene con due interrogazioni parlamentari del 31 maggio e del 5 luglio scorsi;
considerato che:
il benzene, come è noto, è un potente cancerogeno ed è associato ad esempio alle leucemie infantili secondo una relazione della ASL di Taranto che ne evidenzia un rischio per la salute della popolazione;
secondo l’Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA) Puglia, le concentrazioni di benzene registrate nel capoluogo tarantino, provenienti dalle aree a caldo dell’impianto siderurgico ex ILVA, si sono triplicate dal 2018 al 2022, laddove Acciaierie d’Italia sostiene di rispettare il limite di 5 microgrammi;
sono trascorsi oltre tre mesi dall’ordinanza del sindaco di Taranto che intimava ad Acciaierie d’Italia ed ILVA in amministrazione straordinaria di individuare una soluzione al problema dell’elevata concentrazione di benzene. Ordinanza poi sospesa dal Tribunale amministrativo regionale di Lecce;
i picchi di benzene non si sono fermati e continuano a manifestarsi con una certa periodicità. Anzi, nelle scorse settimane si sono registrati picchi record di 85 microgrammi per metro cubo nella notte tra il 31 luglio e il 1° agosto, cui ha fatto seguito un altro picco registrato il 14 agosto;
ritenuto, pertanto, che la richiesta di riesame dell’AIA dell’impianto siderurgico di Taranto non offre le garanzie necessarie per la tutela della salute dei cittadini e per il sistema ambientale, anzi propone scenari produttivi ed emissivi in incremento rispetto ad una situazione palesemente irrisolta dal punto di vista sia emissivo che sanitario,
si chiede di sapere:
se sia nelle intenzioni del Governo di procedere con il riesame dell’AIA senza aver prima ottenuto le garanzie necessarie su bonifiche, chiusura delle fonti inquinanti, valutazione dell’impatto sanitario e ambientale;
quali misure intenda adottare per ridurre nell’immediato le concentrazioni di benzene ed altri inquinanti tossici provenienti dall’area a caldo dello stabilimento siderurgico ex ILVA;
se intenda condizionare il rilascio della nuova AIA, o l’eventuale proroga di quella in essere, ad una nuova preventiva valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario ovvero, in mancanza, disporre la sospensione del rinnovo dell’AIA presentata nel febbraio 2023 o dell'ulteriore proroga di quella rilasciata nel 2012, considerando che entrambe prevedono la sola continuità produttiva a carbone;
quali siano le misure che intende attuare a salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali dei lavoratori dello stabilimento, di quelli ex ILVA e dell’indotto.