Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00615

Atto n. 3-00615

Pubblicato il 25 luglio 2023, nella seduta n. 91

MISIANI, MANCA, VALENTE, TAJANI, BAZOLI, SENSI, CAMUSSO, ROSSOMANDO, FURLAN, ROJC, MARTELLA, NICITA, CRISANTI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia e delle Finanze, ha approvato, in esame preliminare, un regolamento recante modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 giugno 2019, n. 103, concernente il regolamento di organizzazione del Ministero dell’economia e delle finanze da adottarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che introduce modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 giugno 2019, n. 103, concernente l’organizzazione dello stesso Ministero;

oltre all’istituzione presso il Dipartimento della ragioneria generale dello Stato dell’Ispettorato generale per il PNRR, con compiti di coordinamento operativo sull’attuazione, gestione finanziaria e monitoraggio, la riorganizzazione del Ministero dell’economia e delle finanze, lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri prevede la creazione del Dipartimento dell’economia, a cui sono attribuite competenze in materie di interventi finanziari nell’economia (tra gli altri nei settori delle infrastrutture, garanzie pubbliche, sostegno sociale e all’export), valorizzazione del patrimonio pubblico e gestione delle partecipazioni societarie dello Stato e tutela degli attivi strategici. Le predette modifiche, sono finalizzate ad adeguare l’organizzazione del Ministero alle novità introdotte dall’art. 1, comma 4, lett. e), del decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 aprile 2023, n. 41;

il Consiglio di Stato, sezione consultiva per gli atti normativa, nell’adunanza del 9 maggio 2023, ha espresso, con parere, diverse osservazioni al regolamento finalizzato a modificare l’organizzazione del Ministero dell’economia e delle finanze. In primo luogo, il Consiglio di Stato nel riconoscere che tale novella regolamentare dispone una rilevante modifica all’articolazione organizzativa del Ministero, consistente nella istituzione del nuovo Dipartimento dell’economia, la cui struttura e le cui competenze sono principalmente ricavate, come per scorporo dall’esistente Dipartimento del tesoro, portando a cinque il numero complessivo il numero dei dipartimenti del Ministero; precisa che tale intervento “non fornisce elementi che consentano di riconnetterlo alle priorità e alle relative attività strategiche contenute nell’Atto di indirizzo del 26 gennaio 2023 (Direttiva generale per l’azione amministrativa e la gestione - Anno 2023), il quale del resto tace sul punto”;

l’istituendo Dipartimento per l’Economia, prevede due posti di direttore generale, al vertice di due direzioni generali: a) Direzione I - “Interventi finanziari in economia” - a cui sono attribuite competenze che riproducono testualmente, ma non integralmente, quelle della sopprimenda omonima Direzione VI del Dipartimento del tesoro; b) Direzione II - “Partecipazioni societarie e tutela degli attivi strategici” - a cui sono trasferite le competenze della attuale Direzione VI e della Direzione VII del Dipartimento del Tesoro. Inoltre, a entrambe le suddette Direzioni generali del Dipartimento per l’economia sono affidati i rapporti con le istituzioni dell'Unione europea e con gli organismi internazionali nelle materie di competenza, analogamente a quanto previsto per la Direzione I del Dipartimento del tesoro. Anche per quanto le funzioni e le competenze relative alla Direzione III, articolata in uffici dirigenziali non generali, esse corrispondono a quelle attribuite alla Direzione VI e VII del Dipartimento del tesoro;

con le modifiche introdotte con il richiamato schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri si corre il rischio, come osservato dallo stesso Consiglio di Stato, di determinare “l’insorgere di esiti divergenti o contraddittori rispetto a scenari in parte sovrapponibili e, in ogni modo, tali da assicurare omogeneità e coerenza di metodologie”. Inoltre, con riferimento alle importanti “esigenze di supporto nell’attuazione dei progetti previsti dal piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dei progetti strategici che riguardano investimenti pubblici e privati” contenuto nell’articolo 6-bis, comma 4, dello schema di DPCM, a proposito delle funzioni di consulenza, studio e ricerca riguardanti le materie di competenza delle direzioni generali del Dipartimento dell’economia, ritrovandosi la medesima formulazione nella disposizione relativa al Dipartimento del Tesoro, il Consiglio di Stato sottolinea la necessità di “evitare sovrapposizioni e contraddizioni nell’azione dei due Dipartimenti”, ritenendo opportuno al fine di superare le criticità anzidette: a) elaborare criteri atti a distinguere i progetti previsti dal PNRR, nonché i progetti strategici di investimenti, ascrivibili alla competenza dell’uno ovvero dell’altro; b) predeterminare condivisi meccanismi e metodologie di coordinamento quando si tratti di fenomenologie in parte sovrapponibili, potendo venire in rilievo stime e orientamenti di livello applicativo relativamente a scenari più ampi, preliminarmente già considerati ad un livello macro, prevedendo forme procedimentalizzate di raccordo e coordinamento, quali ad esempio la periodica interlocuzione fra i due direttori e la elaborazione di linee-guida da adeguare tramite la previsione di un reciproco feedback, eventualmente mediante avvalimento del Consiglio tecnico-scientifico;

il disegno riformatore del Governo appare improntato al soddisfacimento di esigenze di spoil system slegate dal raggiungimento di elevati ed adeguati standard di efficienza amministrativa, con particolare riguardo alle misure legate all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR, realizzando nei fatti un trasferimento di funzioni ad un dipartimento di nuova istituzione, depotenziando al tempo stesso una delle più efficienti strutture amministrative del Ministero come il Dipartimento del Tesoro. I ritardi nell’ottenimento della terza tranche di finanziamenti del PNRR da parte della Commissione europea derivano anche dalla volontà del Governo di voler ridisegnare, con il richiamato decreto-legge 24 febbraio 2023, n. 13, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 aprile 2023, n. 41, la governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano, andando a modificare l’impianto di cui decreto- legge del 31 maggio 2021, n. 77, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108, definito nella XVIII Legislatura, che attribuiva proprio al Dipartimento del Tesoro le attività di monitoraggio, gestione e coordinamento degli interventi del PNRR, e che aveva consentito di procedere sempre nei tempi nell’attuazione delle riforme, nel raggiungimento degli obiettivi e nell’erogazione delle conseguenti risorse finanziare da parte della Commissione europea,

si chiede di sapere:

quali siano le ragioni del ritardo nell’adozione dello schema di decreto del Presidente del Consiglio recante modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 giugno 2019, n. 103, concernente l’organizzazione del Ministero dell’economia e delle finanze, e se tale ritardo sia da ricondurre al parere espresso dal Consiglio di Stato nell’adunanza dello scorso 9 maggio;

se il Ministro in indirizzo intenda recepire nell’adozione del regolamento, richiamato in premessa, le osservazioni del Consiglio di Stato espresse nel citato parere (affare numero 00495/2023), con particolare riguardo a quelle riferite all’istituendo Dipartimento per l’economia;

quali siano le ragioni che hanno indotto il Ministro ad introdurre modifiche così significative all’organizzazione del Ministero dell’economia e delle finanze, configurando, nella sostanza, un depotenziamento del ruolo e delle funzioni del Dipartimento del Tesoro, la cui efficienza, professionalità e competenza aveva ottenuto riconoscimenti anche dalle istituzioni europee e internazionali.