Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00543

Atto n. 3-00543

Pubblicato il 28 giugno 2023, nella seduta n. 82

TURCO, TREVISI, CROATTI, DE ROSA - Al Ministro della difesa. -

Premesso che:

con bando pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 92 del 22 novembre 2022 è stato indetto un corso concorso pubblico, per esami, per la copertura di 315 posti di personale non dirigenziale, area funzionale II, a tempo indeterminato, nei ruoli dell'amministrazione della difesa, per l'arsenale militare marittimo di Taranto;

i posti messi a concorso erano così ripartiti tra i vari profili: 7 per l’informatica, 64 unità per i sistemi elettrici ed elettromeccanici, 4 per la cartografia e grafica, 13 per il settore chimico-fisico, 15 per il nautico, 48 per l’elettronica, l’optoelettronica e le telecomunicazioni, 74 per le lavorazioni, 90 per la motoristica, la meccanica e le armi;

la procedura prevedeva lo svolgimento di una serie di prove e fasi in cui i candidati potevano accedere alla fase successiva solo se superata la fase precedente. In particolare il corso concorso si articolava in: una prova preselettiva comune ai profili professionali, una prova scritta distinta per profili, una fase successiva di accertamento dei requisiti di idoneità fisica, ai fini della formulazione del giudizio di idoneità psicofisica al profilo professionale; una fase di formazione, della durata complessiva di 4 mesi, distinta per i profili professionali; una prova pratica, per ciascuno dei profili; la valutazione dei titoli da effettuare dopo lo svolgimento della prova pratica;

le prove scritte del concorso si sono tenute il 14 e il 15 giugno 2023;

il concorso aprirebbe di fatto una nuova stagione di assunzioni per la città di Taranto, attanagliata da un tasso di disoccupazione che si attesta al 13,6 per cento e assetata di opportunità di lavoro;

considerato che:

per il superamento della prova preliminare del concorso bisognava raggiungere un voto pari o superiore a 21 trentesimi;

gli idonei alla prova scritta riuscirebbero a coprire solo il 50 per cento dei profili a concorso, ossia appena 160 unità nonostante i 5.200 partecipanti, ma il bando prevedeva 315 posti più una riserva del 20 per cento;

i test della prova scritta si sono rivelati eccessivamente tecnici e selettivi;

ritenuto, pertanto, che:

le peculiarità di alcune professioni così specifiche meritavano, quanto meno, la disponibilità per i candidati di una banca dati adeguata, oltre che alla formulazione delle prove secondo un livello di difficoltà commisurato, al fatto che il personale idoneo avrebbe avuto successivamente accesso a un corso di formazione della durata di 4 mesi con prova finale al termine;

appare chiaro che si è in presenza di una procedura concorsuale complessa e sproporzionata rispetto ai profili da reclutare;

tale situazione ha comportato un danno economico per lo Stato, che ha speso dei soldi per la procedura senza raggiungere l’obiettivo previsto dalla copertura dei fondi destinati,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo intenda confermare le risorse finanziare del capitolo destinato a questo concorso;

se, con riferimento allo sbarramento della soglia minima di idoneità di 21 trentesimi, intenda attivarsi affinché sia riaperta la graduatoria ai primi esclusi sino alla copertura dei posti messi a bando, rinviando l’eventuale valutazione definitiva dei vincitori al termine del corso di formazione previsto prima dell’inserimento operativo;

se ritenga di ribandire il concorso per i posti mancanti, adottando criteri differenti di selezione, anche prevedendo eventualmente l’abbassamento della soglia minima del punteggio di idoneità.