Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08689

Atto n. 4-08689

Pubblicato il 17 maggio 2005
Seduta n. 801

FORMISANO , DONADI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri e della difesa. -

Premesso che:

è del 13 maggio 2005 la notizia di un'inchiesta di RAI News 24 sulle reali motivazioni della partecipazione della missione di pace italiana in Iraq; la suddetta inchiesta si riconnette a quanto riportato in un articolo a firma Elio Veltri e Paolo Sylos Labini, apparso su “L'Unità” di sabato 21 febbraio 2004, in cui veniva citato il medesimo accordo che risultava sottoscritto in passato tra l'ENI e il Governo iracheno di Saddam Hussein, un contratto che prevedeva lo sfruttamento di un consistente giacimento petrolifero (2,5-3 miliardi di barili di riserve) nella zona di Nassirya;

in quella occasione fu presentata al Senato della Repubblica un'interrogazione a firma dei senatori Falomi, Occhetto e De Zulueta (4-06246);

nella stessa veniva evidenziato che, secondo l'articolo del Dott. Veltri, contratti analoghi erano stati sottoscritti dall'Iraq di Saddam Hussein con Francia, Germania e Russia e che nel caso dell'ENI i costi di estrazione sarebbero stati scontati con quote di produzione di petrolio che, una volta ammortizzati i costi, sarebbero state divise tra Iraq e Italia;

dall'inchiesta di RAI News 24 di Sigfrido Ranucci risultano ancor più palesi le motivazioni del perché le nostre truppe siano state dislocate a Nassirya e non altrove, in quanto quella zona è ricca di petrolio e l'accordo tra ENI e Saddam Hussein prevedeva lo sfruttamento petrolifero proprio in quella zona;

l'inchiesta poi pone dubbi su uno studio commissionato dal Ministero delle attività produttive, sei mesi prima dello scoppio della guerra in Iraq, al Prof. Giuseppe Cassano, docente di statistica economica all'Università di Teramo, dal quale si evince che in caso di guerra non ci si doveva lasciar scappare l'occasione di posizionarsi su Nassirya per non perdere un affare da 300 miliardi di dollari;

fino a questo momento, alle notizie di stampa sopra riportate non vi è stata alcuna replica ufficiale da parte del Governo o di altri soggetti interessati,

gli interroganti chiedono di sapere:

se il Governo fosse e sia a conoscenza del contratto ENI-Saddam Hussein;

se la scelta di dislocare le truppe italiane a Nassirya abbia a che fare con il giacimento petrolifero, situato in quel territorio e oggetto del contratto tra l'ENI e il governo iracheno di Saddam Hussein;

se la nuova amministrazione dell'Iraq abbia confermato al Governo italiano l'impegno assunto dagli iracheni nei confronti dell'Italia sui campi petroliferi di Nassirya;

se non si ritenga che la scelta del Governo italiano di sostenere l'intervento americano in Iraq sia stato il prezzo pagato per continuare a garantirsi lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi di Nassirya;

se i nostri carabinieri uccisi nella strage di Nassirya abbiano perso la vita per scortare barili di petrolio e proteggere oleodotti e non i civili iracheni.