Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00378
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Atto n. 3-00378
Pubblicato il 26 aprile 2023, nella seduta n. 60
FURLAN, NICITA, ZAMPA, CAMUSSO, ZAMBITO, ALFIERI, D'ELIA, GIACOBBE, LA MARCA, MANCA, MARTELLA, RANDO, ROJC, ROSSOMANDO, SENSI, VALENTE, VERDUCCI - Ai Ministri delle imprese e del made in Italy, per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
il territorio di Termini Imerese (Palermo) è uno dei luoghi cruciali per lo sviluppo dell’intera Sicilia, in ragione delle funzioni strategiche che esso svolge, sia per quanto riguarda i servizi (tribunale, distretto sanitario, ospedale, Agenzia delle entrate, sede INPS), sia perché rappresenta uno snodo per la logistica e i trasporti stradali e ferroviari, per l’esistenza di un porto classificato “core” nella rete TEN-T della UE, per un’area destinata a ricevere una piattaforma intermodale, sia per l’esistenza di una vasta area industriale e sia per le sue emergenze turistico-culturali: dal parco archeologico di Himera al compendio di Floriopoli, dal carnevale più antico di Sicilia alle terme;
l’area industriale di Termini Imerese si estende, nelle sue tre fasi, per circa 4.7 milioni di metri quadri ed ospita, tra l’altro, l’unica centrale termoelettrica di grande dimensione che ENEL ha in Sicilia, mentre dovrebbe ospitare, altresì, una piattaforma intermodale per la logistica a valore. Essa è stata dichiarata area di crisi complessa e risulta inserita nella ZES Sicilia occidentale;
dopo la chiusura nel 2011 degli stabilimenti della FIAT e delle numerose aziende dell’indotto, con la perdita di almeno 2.500 posti di lavoro, l’area industriale è andata in crisi e con essa anche la città e il suo comprensorio con pesanti ricadute di tipo economico e di tipo sociale. A nulla è valso l’insediamento forzoso della Blutec S.p.A., azienda che in realtà ha dato lavoro, e per poco tempo, ad un centinaio di maestranze, consentendo tuttavia che venisse erogata la cassa integrazione straordinaria e poi in deroga ai lavoratori, il cui numero oggi è di circa 580 diretti e 200 dell’indotto;
considerato che:
le vicende giudiziarie che hanno travolto i vertici della Blutec, oggi in amministrazione straordinaria, hanno generato anche un vuoto di prospettive, al punto che l’ultimo accordo di programma per il rilancio dell’area, scaduto 5 anni fa, è stato riproposto e sottoscritto il 4 aprile 2023, mentre sono caduti nel vuoto i tentativi degli amministratori giudiziari di trovare a mezzo di bandi pubblici aziende seriamente intenzionate a rilevare i tre stabilimenti ancora di proprietà Blutec e ad insediare nuove attività produttive;
l’assenza di una chiara visione strategica sul futuro della zona industriale e le sue peculiarità produttive da parte dei governi nazionali e regionali hanno fatto sì che la zona industriale di Termini Imerese degradasse progressivamente;
nonostante il perdurare della crisi di Blutec in amministrazione straordinaria, rimane forte l’attrattività industriale dell’area, che si scontra però con l’assenza di una pianificazione che consenta di superare i contenziosi e dare nuovo sviluppo e nuovi spazi per le imprese;
oltre all’assenza, ingiustificata per come si è detto, di aree e capannoni, l’area industriale ha sofferto e soffre di problemi annosi e pregiudizievoli che, se non affrontati e risolti, costituiranno un forte ostacolo ad un possibile sviluppo industriale, quali le mancate bonifiche di alcune aree compromesse ed il miglioramento della rete della viabilità;
il 4 aprile a Roma è stato sottoscritto un altro accordo di programma quadro tra il Ministero delle imprese e del made in Italy, la Regione Sicilia, il Comune di Termini Imerese e l’ANPAL, con intervento di Invitalia, per il sostegno alla ripresa delle attività produttive nell’area industriale di crisi complessa di Termini Imerese. Nell’accordo è stata prevista una dotazione finanziaria di 105 milioni di euro, parte a carico dello Stato parte della Regione, ma 30 milioni dei fondi regionali sono direttamente destinati ai lavoratori, cosicché le somme a disposizione sono molto inferiori a quelle stanziate nei precedenti accordi;
non ha trovato ancora attuazione la previsione della legge regionale di stabilità per il 2022 con la quale è stata, tra le altre, approvata una norma che recita: “Nell’ambito della Zes Sicilia Occidentale, nello specifico per l’area industriale complessa di Termini Imerese, al fine di evitare il protrarsi degli impatti socio-economici della crisi industriale dell’area, sono autorizzate, a favore dei lavoratori Blutec spa, misure per il contrasto alla povertà e dell’esclusione sociale nonché misure dipolitica attiva del lavoro per il reinserimento occupazionale e per l’autoimprenditorialità”; gli amministratori straordinari della Blutec in amministrazione straordinaria, ma anche il Ministro delle imprese, hanno più volte annunciato l’emissione di un nuovo bando che, così come previsto nel programma presentato dagli stessi e approvato dal Ministero nel 2021, dovrebbe servire prioritariamente ad individuare soggetti disposti a rilevare l’intero complesso industriale e a garantire l’assorbimento dell’intera forza lavoro;
va chiarito quale deve essere il ruolo della ZES Sicilia occidentale, istituita con grave ritardo e i cui vertici sono arrivati con ancora più ritardo, che dovrebbe essere il centro propulsore e organizzatore dello sviluppo delle aree portuali, retroportuali e industriali, ma che fin qui ha mostrato un’attività molto bassa avendo autorizzato solo tre pratiche e avendo realizzato ben poco di quanto previsto dal suo stesso piano strategico. Ne sono un esempio i finanziamenti ottenuti a valere sul PNRR, missione 5 inclusione e coesione, componente 3 interventi per le ZES, che sono tutti e tre relativi ai porti di Trapani e Termini Imerese, come richiesti dall’Autorità del sistema portuale, mentre non figura alcun finanziamento per le aree industriali,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e quali siano le azioni che il Governo intenda intraprendere, anche di concerto con la Regione Sicilia, per la valorizzazione logistica ed industriale del territorio di Termini Imerese e per la salvaguardia occupazionale delle imprese dell’area e dell’indotto, ponendo attenzione, anche in virtù dell’accordo di programma sottoscritto anche dal Ministero delle imprese e la Regione, su progetti industriali di investimento che abbiano prospettiva solida e duratura;
se siano a conoscenza delle iniziative adottate in Assemblea regionale siciliana, al fine di richiedere un tavolo di concertazione con tutti i soggetti istituzionali impegnati nella valorizzazione del distretto industriale, con particolare riferimento a RFI per la realizzazione di collegamenti stradali efficienti per la stazione di Fiumetorto e per il sostegno ai Comuni con risorse stabili per gli investimenti sulla viabilità dell’area industriale.