Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-00330
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Atto n. 4-00330
Pubblicato il 23 marzo 2023, nella seduta n. 52
MENIA - Al Ministro della cultura. -
Premesso che:
il giorno 15 ottobre 2021, il Comune di Lavagna (Genova) ha ricevuto comunicazione dall’impresa di costruzioni “TMG S.r.l.” di Sondrio dell’imminente avvio di lavori per la costruzione di un'opera di mitigazione del rischio idraulico del tratto terminale del fiume Entella, a seguito di aggiudicazione di bando predisposto dalla stazione appaltante Città metropolitana di Genova;
in particolare, l’opera si riferisce alla costruzione della “diga Perfigli”, un argine in cemento di notevoli dimensioni (altezza circa 4,5 metri, larghezza fino a 12 metri, per una lunghezza di circa 1,5 chilometri) che si presume a protezione della piana dell’Entella; questo artefatto è riferito ad un progetto parziale, approvato nel periodo 2013 a seguito di conferenza dei servizi, promossa all’epoca dalla Provincia di Genova, attuale Città metropolitana, a stralcio e in anticipazione rispetto ad una più generale opera di messa in sicurezza del fiume, il cui progetto preliminare non è mai stato formalmente approvato;
nel procedimento di approvazione dell'intervento, adottato mediante conferenza dei servizi promossa dalla Provincia, non vi è traccia di alcuna valutazione sulla tutela, quale bene di interesse culturale, dell’argine napoleonico, né risulta in tale conferenza il coinvolgimento della Soprintendenza; inoltre, il procedimento risulterebbe privo della sottoscrizione dell’allora presidente della Regione Claudio Burlando, rendendo di fatto inefficace ogni effetto conseguente;
considerato che:
tali interventi comporterebbero una radicale trasformazione della piana dell’Entella: essa è connotata, come già accertato dalla Soprintendenza per i beni architettonici, da rilevanti valori paesaggistici, tali da richiedere il relativo vincolo a sensi dell’art. 137 del decreto legislativo n. 42 del 2004 e, soprattutto, è arricchita dalla presenza di un manufatto di rilievo storico-monumentale di proprietà pubblica, su cui grava la presunzione di vincolo storico di cui all’art. 10 del codice;
in particolare, la più rilevante di tali opere a servizio dell’agricoltura è un argine, denominato nel dialetto locale "seggiùn", conservato quasi nella sua interezza, costruito in epoca settecentesca e rinforzato in epoca napoleonica, rilevato dal catasto napoleonico quale opera pubblica demaniale, che sarebbe completamente inglobato, e dunque distrutto, nella costruzione della nuova struttura in cemento;
la Soprintendenza, sul presupposto del valore storico-ambientale dell’area e soprattutto riconoscendo la natura di bene archeologico al "seggiùn", ha proposto da mesi alla Città metropolitana un tavolo di confronto tra tutti i soggetti pubblici coinvolti, allo scopo di pervenire a soluzioni o modifiche progettuali che possano contemperare le esigenze di mitigazione del rischio idraulico con le notevoli valenze paesaggistiche e culturali del sito interessato dall'intervento;
la commissione regionale per la formulazione delle proposte concernenti i beni paesaggistici di notevole interesse pubblico ha deliberato, nel mese di aprile 2022, la proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico ai sensi dell’articolo 136, comma 1, lettere c) e d), del decreto legislativo n. 42 del 2004 e successive modifiche, delle fasce ripariali e delle aree rurali e agricole della piana del fiume Entella e del tratto terminale del torrente Lavagna, ricadenti nei comuni di Chiavari, Lavagna, Cogorno Carasco, Leivi e San Colombano Certenoli;
la proposta è volta a tutelare la piana e, in generale, la fascia ripariale e le aree rurali e agricole che connotano il corso del fiume Entella e il tratto terminale del torrente Lavagna, quale paesaggio rurale di interesse storico e di valore estetico, complesso strutturato di valori paesaggistici;
a seguito del rilascio della proposta di vincolo paesaggistico è vigente il regime di salvaguardia dell’area come disposto dal comma 2 dell’articolo 139 del codice, decorrente dal primo giorno di pubblicazione della proposta;
nonostante quanto riferito, i lavori proseguono con rilevante danneggiamento ambientale sia all’argine napoleonico, sia alle aree circostanti, oggetto di continui e invasivi interventi di deturpazione della flora già esistente,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti che appaiono all'interrogante di chiara evidenza in spregio dell’apposizione di vincolo sull’area interessata;
se intenda acquisire elementi da parte della competente Soprintendenza per conoscere quali controlli siano stati posti in essere al fine della salvaguardia del vincolo e quali iniziative intenda adottare per il rispetto dei luoghi interessati e dei monumenti ivi ubicati.