Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-00226

Atto n. 4-00226

Pubblicato il 14 febbraio 2023, nella seduta n. 37
Risposta pubblicata il 15 marzo 2023 nel fascicolo n. 11

STEFANI - Ai Ministri della giustizia e dell'interno. -

Premesso che:

da notizie di stampa si apprende che il Tribunale collegiale di Venezia ha firmato un provvedimento per il quale "le esigenze cautelari possono essere adeguatamente soddisfatte mediante misure coercitive di controllo, quali l'obbligo di dimora nel territorio del Comune di dimora abituale indicato per gli stessi", provocando un effetto immediato: la scarcerazione del presunto boss dei Casalesi a Eraclea (Venezia) e nel Veneto orientale Luciano Donadio, che è di nuovo a casa a quattro anni dall'arresto del 19 febbraio 2019, quando la Procura distrettuale antimafia di Venezia, mettendo a segno una cinquantina di fermi smantellava una (presunta, al momento) organizzazione mafiosa capace di infiltrare i propri tentacoli tra affari economici e politica;

un dibattimento arrivato alle battute finali: la sentenza è prevista entro l'estate, a fine di una corsa a tappe iniziata l'11 giugno 2020 e che si sarebbe dovuta concludere entro l'estate 2021;

l'istanza è stata accolta, considerando che il processo è giunto ormai alle fasi finali dell'istruttoria dibattimentale, con le ultime testimonianze;

un anno fa erano stati respinti i ricorsi presentati dagli imputati che hanno optato per il rito abbreviato: per loro la scarcerazione dovrebbe avvenire il 18 febbraio prossimo, sempre per decorrenza dei termini;

il processo complessivamente riguarda una quarantina di persone, con diverse accuse, tra cui l'aver favorito l'elezione dell'allora sindaco di Eraclea Mirco Mestre. Per questo il Comune nel 2019 è stato commissariato;

i reati contestati agli imputati vanno dalla rapina all'estorsione, dalla disponibilità illegale di armi ai legami mafiosi con Casal di Principe. Donadio ha liquidato le accuse nei suoi confronti come "leggende metropolitane";

è paradossale che venga consentito a imputati per associazione mafiosa di tornare proprio nei territori nei quali avrebbero gestito operazioni illecite;

il rischio è quello di vanificare anni di lavoro di indagine, oltre a lasciare il territorio e l'economia veneta senza una tutela vera dalle aggressioni della criminalità organizzata. Da troppo tempo gli organici della giustizia sono insufficienti e quanto è accaduto ne è una evidenza lampante,

si chiede di sapere cosa il Governo stia facendo per arginare il problema dell'insediamento della criminalità organizzata nelle imprese, nella società e nella politica e in particolare nel territorio e nell'economia veneti.