Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-00029
Azioni disponibili
Atto n. 4-00029
Pubblicato il 16 novembre 2022, nella seduta n. 8
DE POLI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e delle imprese e del made in Italy. -
Premesso che:
il decreto-legge n. 144 del 2022 (detto "aiuti ter"), nella formulazione presentata dal Governo, non prevede nuovi aiuti per il caro bollette di enti locali ed ospedali, ciò comportando il rischio di dover fermare i tram, tenere parti delle città al buio, spegnere completamente le luci sui monumenti e tagliare i riscaldamenti;
le norme dedicate agli enti locali si concentrano solo sulla razionalizzazione delle procedure sugli appalti e gli acquisti dei Comuni non capoluogo;
in vista dell'inverno, la condizione dei servizi essenziali ai cittadini rischia di essere molto gravosa e determinare scompensi per i bilanci dei Comuni;
non tutti i Comuni hanno lo stesso livello di criticità, questo dipende dai contratti di approvvigionamento, ma rispetto alla spesa storica di 1,6 miliardi di euro finora il Governo ha aiutato il comparto con 820 milioni, erogati in varie tranche;
il costo complessivo attualmente è almeno il doppio, gli aumenti variano infatti dall'80 per cento a 4 o 5 volte in più rispetto al passato;
tenuto conto che nel decreto-legge n. 144 del 2022 sono previste misure ad hoc calibrate sulle esigenze puntuali di famiglie ed imprese, espressamente per il periodo che va dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023, con interventi significativi quali sconti negli approvvigionamenti, dilazioni vincolate di pagamenti, garanzie SACE e contributi straordinari sotto forma di crediti di imposta,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo non ritengano opportuno stanziare anche per i Comuni ulteriori ed adeguate risorse necessarie a garantire l'esercizio delle loro funzioni proprie ed i servizi essenziali ai cittadini, nonostante le sopraggiunte criticità dovute al caro energia, così come richiesto dalle associazioni di settore e dall'ANCI (Associazione nazionale Comuni italiani);
se non ritengano di individuare un pacchetto di misure strutturali anche tecnico-contabili, alla stregua di quanto fatto per le imprese, per fermare il calo di gettito delle entrate dei Comuni previsto per il 2023, per effetto di sentenze costituzionali e variazioni di gettito conseguenti alle revisioni e perequazioni di imposte come IMU e TASI;
se non ritengano di assicurare una maggiore e fattiva intesa tra amministrazione centrale e territorio, tesa a garantire scelte condivise ed un clima reciproco di fiducia interistituzionale.