Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08580

Atto n. 4-08580

Pubblicato il 27 aprile 2005
Seduta n. 788

RIPAMONTI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:

la cooperativa CIS scarl di Brescia è una società che ha in appalto parte dei servizi a terra dell’aeroporto di Malpensa tramite la ditta SKY CHEFS, che gestisce il catering aeroportuale;

per la cooperativa CIS lavorano circa 80 soci-lavoratori, in maggioranza immigrati, con condizioni salariali e normative di lavoro al di sotto di qualsiasi soglia minima dalla contrattazione nazionale; infatti tale società, pur dichiarando, nella lettera di assunzione, l’applicazione dei minimi contrattuali del contratto collettivo nazionale di lavoro delle aziende di pulizia, in pratica applicherebbe un “regolamento interno” (statuto) nettamente peggiorativo del contratto collettivo nazionale di lavoro:

le ferie ammonterebbero a pochi giorni l’anno, e verrebbero difficilmente concesse;

il trattamento per malattia ed infortunio sul lavoro non prevederebbe la retribuzione della quota che normalmente sarebbe carico dell’azienda;

i provvedimenti disciplinari verrebbero attuati in puro arbitrio del Consiglio di Amministrazione;

le retribuzioni medie sarebbero inferiori, di circa 4.000 euro l’anno;

la tredicesima e la quattordicesima non sarebbero riconosciute;

la legge sulla maternità non verrebbe di fatto riconosciuta e, secondo quanto si apprende da notizie di stampa (“Il Manifesto” del 27 aprile 2005), proprio in questi giorni sarebbe stata licenziata una lavoratrice in maternità;

40 soci-lavoratori della cooperativa CIS avrebbero aderito al sindacato FLAICA Uniti-CUB e, con la partecipazione della maggioranza dei lavoratori impegnati a Malpensa, avrebbero eletto la RSU (rappresentanza sindacale unitaria). La CIS non avrebbe riconosciuto i tre delegati (un pachistano, un marocchino e un'italiana) sostenendo che, in quanto cooperativa, non era tenuta a applicare i diritti sindacali previsti dalla legge 300 del 1970 (Statuto dei lavoratori). La delegata, con motivi pretestuosi, è stata licenziata;

il Consiglio di Amministrazione della CIS avrebbe recentemente convocato un’assemblea dei soci presso l’oratorio della parrocchia di S. Filippo Neri di Brescia, a cui avrebbero provato a partecipare alcuni lavoratori della CIS, accompagnati da un sindacalista e da un avvocato. Recandosi sul luogo della convocazione, avrebbero scoperto che in realtà non c'era alcuna riunione. A tal proposito Don Alfredo Scarlati, responsabile della parrocchia, in una lettera avrebbe chiaramente negato che in quel luogo sia mai stata organizzata una riunione dalla CIS, diffidando la stessa dal diffondere tali notizie;

nonostante ciò la CIS avrebbe comunque deliberato, a seguito dell’assemblea fantasma dei soci svoltasi presso la parrocchia San Filippo Neri di Brescia, un aumento della quota sociale di iscrizione alla cooperativa da 25 a 1000 euro, minacciando esplicitamente i soci-lavoratori che si fossero rifiutati di versare tale abnorme aumento di quota sociale di espulsione dalla cooperativa e quindi di licenziamento;

considerando che:

la totale assenza dei minimi diritti sindacali e di rappresentanza e la mancanza della tutela per i licenziamenti renderebbe facilmente ricattabili i soci-lavoratori della cooperativa in questione;

la situazione dei lavoratori della CIS, quasi tutti immigrati, è tale da immaginare che l’eventuale licenziamento non solo li priverebbe di un salario e della possibilità di sopravvivere ma, in virtù della vigente legge sull'immigrazione, con la perdita del lavoro perderebbero anche il "permesso di soggiorno", con il conseguente rischio di espulsione dal nostro paese;

la SKY CHEFS ha certamente assegnato l'appalto alla cooperativa che proponeva il costo più basso e, a sua volta, avrà vinto l'appalto Alitalia in quanto il suo catering risultava il più economico,

si chiede di sapere:

se risulti che i fatti di cui in premessa corrispondano al vero e se e quali azioni urgenti si intenda intraprendere al fine di tutelare i soci-lavoratori della cooperativa CIS;

se non si consideri assai preoccupante il proliferare di cooperative che, oltre a lucrare assumendo come soci lavoratori persone che a tutti gli effetti sarebbero dei normali lavoratori dipendenti, non garantirebbero alcun diritto minimo ai lavoratori;

se non si ritenga che la legge 30, varata dal Governo Berlusconi, abbia ulteriormente rafforzato il concetto che il socio lavoratore è prima di tutto un socio e solo secondariamente un lavoratore, peggiorando le condizioni di lavoro e rendendo di fatto impossibile il ricorso alla magistratura del lavoro. Infatti il Tribunale di Brescia, dove la CUB (Confederazione Unitaria di Base) ha presentato due denuncie contro la CIS, ha rigettato le denunce perché le controversie tra cooperative e "soci" andrebbero discusse in sede civile.