Legislatura 18ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-07234
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Atto n. 4-07234
Pubblicato il 7 luglio 2022, nella seduta n. 450
DE PETRIS Loredana - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
S. Maria della Pietà è l'ex manicomio della provincia di Roma e costituisce un luogo di grande rilievo per la storia della città e una grande risorsa pubblica sotto il profilo architettonico e ambientale;
l'ex ospedale psichiatrico ha visto la sua chiusura solamente del 1998, dopo un lungo e complesso processo iniziato 20 anni prima con l'approvazione della "legge Basaglia" (legge n. 180 del 1978), che ha consentito il superamento dell'impostazione manicomiale nella cura e nell'assistenza dei malati psichiatrici;
ulteriori 20 anni sono trascorsi senza che le amministrazioni locali e territoriali si impegnassero a consentire una vera fruibilità del prezioso patrimonio pubblico, anni in cui associazioni e cittadini hanno elaborato proposte e progetti per un uso socio-culturale rivolto ai reali bisogni di Roma e dei suoi cittadini;
la legge n. 388 del 2000 ha previsto che "i beni mobili e immobili degli ex ospedali psichiatrici, già assegnati o da destinare alle aziende sanitarie locali o alle aziende ospedaliere, sono da esse a loro volta destinati alla produzione di reddito attraverso la vendita anche parziale degli stessi, con diritto di prelazione per gli enti pubblici, o la locazione. I redditi prodotti sono utilizzati prioritariamente per la realizzazione di strutture territoriali, in particolare residenziali, nonché di centri diurni con attività riabilitative destinate ai malati mentali", in attuazione degli interventi previsti, sia dal piano sanitario nazionale 1998-2000, che dal progetto obiettivo "Tutela della salute mentale";
anche la sentenza del Consiglio di Stato n. 1422 del 2003 ha confermato per gli ex ospedali psichiatrici un utilizzo reddituale, finalizzato al finanziamento dei progetti di salute mentale, escludendo l'utilizzazione sanitaria anche in considerazione del fatto che la stessa legge n. 388 del 2000 non comprende l'uso psichiatrico per gli edifici degli ex ospedali psichiatrici;
nel corso degli anni il Comune di Roma ha approvato atti e documenti volti ad accogliere tali indicazioni. Bisogna tuttavia considerare come la legge della Regione Lazio n. 14 del 2008 abbia stabilito che i beni gestiti dalle ASL destinati alla produzione di reddito passino alla proprietà esclusiva della Regione, che nel caso del S. Maria della Pietà deve comunque attenersi alle linee guida predisposte dal Comune per la realizzazione di un progetto urbano dedicato alla struttura (come previsto dalle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale di Roma);
si ricorda come lo schema di assetto preliminare che il Comune deve predisporre debba essere elaborato possibilmente, ma non necessariamente, in accordo con i soggetti proprietari;
in tale contesto si è inserita nel 2015 la delibera n. 40 dell'assemblea capitolina, che ha accolto la proposta di delibera di iniziativa popolare presentata dal comitato "Si può fare". Il documento ha indicato con estrema chiarezza la prevalenza dell'utilizzo socio-culturale, configurando come residuo, ai sensi della legge n. 388 del 2000, l'uso sanitario;
la Giunta regionale del Lazio nel dicembre 2016 ha approvato la deliberazione n. 787, mediante la quale ha attribuito un utilizzo quasi completamente sanitario all'intero complesso, indicando la ASL RME come proprietaria di 25 edifici su 35. La delibera non ha in alcun modo individuato le forme e le modalità per la produzione di redditi da destinare ai progetti di salute mentale;
le associazioni coinvolte nella vicenda hanno dunque presentato ricorso, ancora pendente, presso il TAR del Lazio, non tenendo in alcuna considerazione tra l'altro la proposta di legge di iniziativa popolare presentata dal comitato "Si può fare", che è in linea con le indicazioni elaborate precedentemente dal Comune di Roma;
il 10 luglio 2022 la Regione ha approvato la delibera n. 359, con l'obiettivo di portare a compimento il programma di "recupero, riqualificazione e risanamento" contenuto nella delibera n. 787 del 2016, nell'ex ospedale psichiatrico. In merito alla delibera, sembra che sia stato già trovato un accordo per la firma di un protocollo con il Comune di Roma,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non intenda fare chiarezza sulla vicenda, in particolar modo verificando la compatibilità di quanto previsto dalla deliberazione di Giunta regionale n. 787 con le indicazioni di cui alla legge n. 388 del 2000, al fine di garantire il rispetto del modello organizzativo delineato dal legislatore statale, volto a promuovere la costituzione di una rete di strutture destinate ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze di prevenzione, cura e riabilitazione di cui necessitano le persone affette da malattie mentali, in particolare attraverso il non sradicamento dal tessuto sociale cui appartengono.