Legislatura 18ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-03395
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Atto n. 3-03395
Pubblicato il 15 giugno 2022, nella seduta n. 440
BERNINI Anna Maria, GALLONE Maria Alessandra, GALLIANI, GIAMMANCO Gabriella, MALLEGNI, MANGIALAVORI, RIZZOTTI Maria, RONZULLI Licia, AIMI, ALDERISI Francesca, BARACHINI, BARBONI, BERARDI, BINETTI Paola, BOCCARDI, CALIENDO, CALIGIURI Fulvia Michela, CANGINI, CESARO, CRAXI Stefania Gabriella Anastasia, DAL MAS, DAMIANI, DE BONIS, DE POLI, DE SIANO, FAZZONE, FERRO, FLORIS, GASPARRI, GHEDINI, GIRO, MESSINA Alfredo, MODENA Fiammetta, PAGANO, PAPATHEU Urania Giulia Rosina, PAROLI, PEROSINO, SACCONE, SCHIFANI, SCIASCIA, SERAFINI, SICLARI, STABILE Laura, TIRABOSCHI Maria Virginia, TOFFANIN Roberta, VITALI, VONO Gelsomina - Al Ministro della transizione ecologica. -
Premesso che:
la transizione verso la mobilità elettrica al ritmo previsto dal pacchetto detto "Fit for 55", deciso a livello europeo, renderà difficile gestire la trasformazione del settore auto e della sua forza lavoro senza traumi, prevedendo che i nuovi veicoli messi in commercio, e in particolare le autovetture, dovranno emettere nel 2030 il 55 per cento di anidride carbonica in meno rispetto ai livelli del 2021, mentre nel 2035 il taglio delle emissioni dovrà arrivare al 100 per cento, con la conseguenza che da quella data i produttori potranno immettere sul mercato solamente modelli elettrici o a idrogeno;
gli obiettivi di riduzione di anidride carbonica proposti dalla Commissione europea mettono a rischio oltre 500.000 posti di lavoro nel settore dei motori in Europa, mentre in Italia il comparto è costituito da oltre 5.500 imprese e impiega circa 274.000 addetti, pari al 7 per cento della forza lavoro del manifatturiero italiano;
inoltre l'elettrificazione della mobilità comporta il rischio di creare dipendenze dalle importazioni di materie prime e batterie prodotte al di fuori della UE senza reciprocità delle regole;
occorre prevedere norme più aperte al contributo di tutte le tecnologie e della ricerca per la transizione ecologica dei veicoli, includendo i carburanti alternativi derivati da idrogeno e prodotti con energia elettrica rinnovabile;
è necessario correggere l'impegno dell'Europa per la messa a bando entro il 2035 delle auto con motori a combustione interna, con l'obiettivo di conciliare l'ambizione europea sui target ambientali con la salvaguardia della sostenibilità industriale, occupazionale e sociale, tenendo presente che è opportuno lasciare le scelte anche all'economia di mercato, alle imprese e alla contrattazione tra le parti sociali, piuttosto che imporre percorsi troppo rigidi per legge,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non intenda porre all'attenzione delle istituzioni europee la necessità di un arco temporale più ampio per affrontare il passaggio verso il green deal europeo e orientare le decisioni verso un mix coerente col principio della neutralità tecnologica, che consenta di tutelare la filiera dell'automotive nazionale, promuovendo perciò proposte che consentano una transizione sostenibile anche in termini sociali ed industriali e prevedano target realisticamente raggiungibili per il settore, ponendo pertanto, ove occorra, il proprio veto in sede europea a decisioni in contrasto con questa impostazione;
se non intenda individuare percorsi alternativi al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e allo sviluppo di politiche in grado di rinnovare la filiera dell'automotive, scongiurando i licenziamenti e impedendo la delocalizzazione di importanti aziende e al contempo implementando processi di ricerca e sviluppo che favoriscano la riconversione degli impianti delle aziende nei settori del powertrain tradizionale ed incentivando contestualmente le realtà dalle forti potenzialità aziendali, che già operano nei settori della guida autonoma, dei motori elettrici, della connettività, delle batterie e del fuel cell e infine rafforzando i consorzi per il ritiro e lo smaltimento delle batterie elettriche delle automobili al termine del ciclo di vita.