Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-03099

Atto n. 3-03099

Pubblicato il 16 febbraio 2022, nella seduta n. 404
Svolto nella seduta n. 405 dell'Assemblea (17/02/2022)

CALANDRINI , CIRIANI - Al Ministro dello sviluppo economico. -

Premesso che;

il dibattito sulle cessioni dei crediti d'imposta e sullo sconto in fattura per lavori di messa in sicurezza degli edifici e di riqualificazione energetica anima lo scenario politico diviso tra chi sostiene convintamente la bontà delle misure e chi, anche allarmato dall'ingente numero di frodi perpetrate approfittando delle stesse misure, vorrebbe limitarle fortemente;

il Governo con l'articolo 28 dell'ultimo "decreto sostegni" (decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4) le ha modificate pesantemente con la finalità di avversare frodi e operazioni di riciclaggio, inserendo il divieto di cessione multipla di tali crediti d'imposta e limitando una sola cessione da parte dell'impresa agli intermediari bancari e finanziari;

le modifiche introdotte hanno prodotto una paralisi dell'attività dei cantieri in tutt'Italia, soprattutto dopo che Poste italiane, una delle piattaforme fra le più utilizzate per la cessione del credito, e Cassa depositi e prestiti hanno disattivato la possibilità di acquisto crediti derivanti dal superbonus;

bloccare la cessione dei crediti comporta un rischio di liquidità del sistema obbligando le aziende e i fornitori a pagamenti a breve termine, mentre chi lavora e fa impresa deve contare su un sistema normativo che non subisca mutazioni improvvise che determinano incertezza e inevitabili ricadute, con effetti depressivi, sul sistema economico nazionale;

la stampa riporta posizioni contrastanti all'interno dello stesso Governo sulla bontà tanto delle misure in sé considerate quanto dei limiti e dei correttivi intervenuti, e lo stesso Ministro in indirizzo, si legge sulla stampa nazionale, ha raccontato di come il Governo avesse provato a porre un freno nei confronti del superbonus: "Stiamo mettendo un sacco di soldi sull'edilizia che, per carità, può aver avuto senso sostenere nella fase più dura della pandemia e di certo contribuisce chiaramente alla crescita. Ma ora droghiamo un settore in cui l'offerta di imprese e manodopera è limitata. Stiamo facendo salire i prezzi e contribuiamo all'inflazione";

lo stesso Ministro ha affermato che, dunque, "Dobbiamo invece sostenere le nostre filiere industriali", criticando anche alcuni degli aspetti della misura, contestualizzando l'intervento rispetto alle evoluzioni tecnologiche ed energetiche in corso: "Chiediamoci cosa può fare lo Stato di fronte alla rivoluzione digitale e energetica o allo choc che investe l'automotive, che deve uscire dai modelli endotermici tradizionali. Invece diamo soldi ai miliardari per ristrutturare le loro quinte case delle vacanze. Ride tutto il mondo"; "Intanto rischiamo che dilaghi la disoccupazione nell'industria spiazzata dall'imposizione del passaggio all'auto elettrica entro il 2035. Se ci sono decine di miliardi per ridisegnare le filiere industriali, bene. Ma in caso contrario, che stiamo facendo? Droghiamo certi settori e ne lasciamo a languire altri, quelli strategici per l'Italia";

considerato che le misure introdotte dal decreto sostegni fortemente limitative della cessione dei crediti porterà, se non modificate, ad un grave arresto degli investimenti nell'edilizia, con grave danno per le imprese direttamente interessate ma anche per tutto l'indotto,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo ritenga veramente che le misure incentivanti per i lavori di messa in sicurezza degli edifici e di riqualificazione energetica creino distorsioni nel mercato a scapito di settori strategicamente più rilevanti per l'Italia come sembra emergere dalle dichiarazioni riportate e quali iniziative urgenti intenda adottare, per quanto di competenza, per sostenere le imprese del settore edilizio e il relativo indotto attualmente bloccate in seguito alle recenti misure introdotte dal "decreto sostegni ter".