Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-03076
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Atto n. 3-03076 (in Commissione)
Pubblicato il 8 febbraio 2022, nella seduta n. 400
DE BERTOLDI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
le disposizioni previste dall'articolo 28 del decreto-legge n. 4 del 2022, in corso d'esame in Parlamento per la conversione in legge, che recano novelle agli articoli 121 e 122 del decreto-legge n. 34 del 2020, "decreto rilancio", rispettivamente in materia di opzione per la cessione o per lo sconto in luogo delle detrazioni fiscali e di cessione dei crediti d'imposta riconosciuti da provvedimenti emanati per fronteggiare l'emergenza da COVID-19, stanno determinando gravissimi effetti economici e finanziari, nei riguardi di importanti segmenti economici del tessuto nazionale, poiché hanno sostanzialmente bloccato l'intero mercato edile e finanziario;
le misure, modificate in corso d'opera (non soltanto a giudizio dell'interrogante, ma anche secondo la totalità degli operatori economici del settore), che introducono elementi di complessità e limitazioni (aggravando ulteriormente un iter burocratico già in precedenza estremamente difficile e articolato, che ha generato sfiducia nel sistema procedurale e nel provvedimento originariamente approvato), sono state oggetto di diffuse critiche anche in relazione alla concreta riduzione significativa rispetto alla disciplina previgente delle possibilità di accesso al finanziamento degli interventi agevolati, attraverso lo strumento delle cessioni del credito, i cui effetti con ogni probabilità determineranno ricadute in ordine all'entità degli investimenti futuri nel settore del credito nelle operazioni legate alle agevolazioni di riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili;
l'interrogante evidenzia come il continuo stravolgimento normativo stabilito dal Governo, che ha, oramai da diversi mesi, disorientato il settore imprenditoriale, in particolare quello delle costruzioni, oltre che il settore bancario e finanziario (a causa dei continui cambiamenti normativi), ha di fatto interrotto la possibilità della cessione del credito di imposta, a causa dell'inibizione ai cessionari dei crediti fiscali di cedere al loro volta i medesimi crediti, con prevedibili e gravissime ricadute nei riguardi del tessuto imprenditoriale nazionale sul fronte della liquidità monetaria;
la limitazione della circolazione dei crediti fiscali, a giudizio dell'interrogante, rappresenta una decisione normativa che non può certamente contrastare le frodi, come si intenderebbe invece prevedere, in considerazione del fatto che quello che risulta fondamentale dal punto di vista legislativo è stabilire se i crediti fiscali siano assegnati a chi ne abbia veramente diritto;
a parere dell'interrogante, l'incertezza normativa si ripercuote inoltre sui contratti di cessione del credito fiscale stipulati in precedenza all'entrata in vigore delle recenti misure introdotte, rischiando di causare una molteplicità rilevante di contenziosi giudiziari su tutto il territorio nazionale, con gravissime ripercussioni negative sul piano produttivo e occupazionale, oltre a uno spreco di risorse pubbliche causate dai ricorsi;
l'effetto domino nei settori economici, causato dal blocco della cessione dei crediti fiscali, rischia infatti di provocare la chiusura dell'attività per migliaia di imprese del settore edile e dell'intero indotto, a causa di decisioni del Governo che appaiono superficiali ed evidentemente punitive nei riguardi del sistema Paese, nettamente in controtendenza rispetto alle reali esigenze richieste dal libero mercato e dalle imprese nazionali;
risulta urgente e indifferibile, introdurre rapide misure orientate verso una semplificazione normativa, attraverso un sistema che garantisca la continua tracciabilità tra il credito fiscale e l'immobile oggetto di interventi agevolati, all'interno di una piattaforma informatica, in grado di verificare in qualsiasi momento le operazioni di cessione del credito successive alla prima cessione, anche limitando il numero delle medesime cessioni, al fine da consentire, sia un accurato monitoraggio fiscale, che il mantenimento della dovuta flessibilità del mercato, per quanto riguarda le operazioni in essere e quelle future,
si chiede di sapere:
quali orientamenti il Ministro in indirizzo intenda esprimere con riferimento a quanto esposto;
se sia a conoscenza dei gravi rischi economici e occupazionali che le misure recentemente previste dal decreto-legge n. 4 del 2022, che si inseriscono nel solco delle previsioni del decreto-legge n. 157 del 2021 (decreto antifrodi), in materia di contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche, rischiano di determinare la paralisi economica e finanziaria del mercato dell'edilizia e dell'intero indotto;
quali iniziative di competenza urgenti e indifferibili intenda conseguentemente adottare, al fine di modificare l'impianto normativo in materia di opzione per la cessione o per lo sconto in luogo delle detrazioni fiscali e di cessione dei crediti d'imposta, che appaiono inaccettabili e impostate su presupposti irragionevoli.