Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06469

Atto n. 4-06469

Pubblicato il 19 gennaio 2022, nella seduta n. 397

PAVANELLI , VANIN , QUARTO , GAUDIANO , GALLICCHIO , D'ANGELO , DONNO , NATURALE , L'ABBATE , TRENTACOSTE , LOREFICE - Al Ministro della salute. -

Premesso che:

il biossido di titanio viene comunemente usato come additivo colorante bianco (codice E171) negli alimenti, nei cosmetici e nei pigmenti, generalmente in forma di polvere composta da particelle nanometriche aventi dimensione di circa 30 nanometri;

l'Institut national de la recherche agronomique (INRA) ha pubblicato a gennaio 2017 i risultati di uno studio (intitolato "NANOGUT") sulla tossicità del biossido di titanio, evidenziando come l'esposizione prolungata per via orale all'elemento in cavie animali (nel caso specifico topi da laboratorio) abbia prodotto nel 40 per cento delle cavie la formazione di lesioni preneoplastiche al colon-retto, evidenziando dunque come l'additivo sia sostanza atta a favorire l'insorgere di carcinogenesi colon-rettali;

in base allo studio "NANOGUT" l'agenzia governativa francese Agence nationale de sécurité sanitaire de l'alimentation, de l'environnement et du travail (ANSES) ha emanato nel 2017 un rapporto di potenziale rischio cancerogeno per il biossido di titanio, raccomandandone la limitazione nell'uso, soprattutto negli alimenti;

a seguito delle raccomandazioni dell'agenzia ANSES è stato proposto dalla Francia, in sede di Comunità europea, di valutare il biossido di titanio con cancerogenicità di categoria 1B, ossia sostanza avente capacità di causare il cancro, soprattutto sulla base di test su animali;

nel 2019, l'Autorità dei Paesi Bassi per la sicurezza degli alimenti e dei prodotti di consumo esprimeva un parere sui possibili effetti sulla salute del biossido di titanio come additivo alimentare, il che metteva in evidenza l'importanza di studiare gli effetti tossicologici sul sistema immunitario, nonché i potenziali effetti di tossicità riproduttiva;

l'International agency for research on cancer ha classificato il biossido di titanio nel gruppo 2B, come possibile agente cancerogeno per l'uomo;

l'European chemicals agency ha assegnato al biossido di titanio (codice CAS n. 13463-67-72) la valutazione di agente potenzialmente cancerogeno di categoria 2, ossia avente sospetto di causare il cancro attraverso assunzione per le vie inalatorie;

l'Autorità europea per la sicurezza alimentare conferma nel 2021 che è un alimento pericoloso e ne vieta l'uso come additivo alimentare dal 2022 in tutta Europa;

considerato che:

il Governo francese, con provvedimento pubblicato il 25 aprile 2019, sulla base delle raccomandazioni dell'agenzia governativa ANSES, in applicazione del principio di precauzione in materia di sanità pubblica ha sospeso per un anno, a partire dal 1° gennaio 2020, la commercializzazione di generi alimentari contenenti l'additivo E171 (biossido di titanio);

la decisione del Governo francese produrrà comunque l'effetto di spingere i produttori in primis a cambiare la composizione degli alimenti prodotti, e i consumatori in secundis a cambiare le abitudini di acquisto, indirizzando il mercato interno verso l'abbandono all'uso dell'additivo E171 negli alimenti;

l'Unione europea bandisce l'uso negli alimenti per umani e nei mangimi per animali domestici dal 2022;

gli stabilimenti situati sul territorio italiano in cui viene prodotto il biossido di titanio in base al combinato disposto del regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 (testo unico delle leggi sanitarie), e del decreto del Ministero della sanità 5 settembre 1994, sono classificati impianti insalubri di prima classe (elenco delle industrie insalubri, parte I, industrie di prima classe, A), sostanze chimiche, voce n. 112, titanio biossido - produzione);

il regolamento (UE) 2021/850 del 26 maggio 2021 (III Omnibus act), che include tutte le sostanze recentemente classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (CMR) ai sensi del regolamento (CE) n. 1272/2008 sulla classificazione, l'etichettatura e l'imballaggio (CLP), ha modificato e rettificato l'allegato II, nonché modificato gli allegati III, IV e VI del regolamento (CE) n. 1223/2009 sui prodotti cosmetici. In particolare l'aggiornamento include una nuova voce dell'allegato III per il biossido di titanio, a seguito della sua classificazione armonizzata come cancerogeno di categoria 2 per inalazione;

l'articolo 15 del regolamento sui cosmetici (UE) 1223/2009 afferma che gli ingredienti classificati come CMR di categoria 2 possono essere utilizzati nei cosmetici se la sostanza è stata valutata dal comitato scientifico UE per la sicurezza dei consumatori (CSSC) e ritenuta sicura per l'uso. Il CSSC ha riesaminato la sicurezza del biossido di titanio e, in base al parere pubblicato, sono state apportate modifiche agli allegati III, IV e VI del regolamento;

la progressiva riduzione dell'uso del biossido di titanio, iniziando dagli alimenti, fino al completo abbandono del suo utilizzo, determinerebbe anche la progressiva diminuzione sul territorio nazionale di impianti per la sua produzione e, di conseguenza, anche la riduzione del numero di impianti insalubri di prima classe, la cui presenza è comunque fattore di rischio sanitario per la popolazione che vive nelle vicinanze nonché primariamente per i lavoratori impiegati in tali impianti,

si chiede di sapere:

quali iniziative intenda assumere il Ministro in indirizzo per stimare, attraverso nuovi studi approfonditi e aggiornati, il rischio di cancerogenicità per l'uomo del biossido di titanio in prodotti come farmaci, creme, cosmetici e dentifrici e, nel caso, valutare la sospensione, in base al principio di precauzione in materia di sanità pubblica, della commercializzazione di prodotti contenenti additivo E171, per i farmaci, cosmesi e dentifrici nonché delle attività di produzione sul territorio nazionale onde evitare rischi sanitari e nel rispetto del principio "do no significant harm";

se intenda, analogamente a quanto intrapreso dai Paesi Bassi e dalla Francia, attivarsi in relazione ai rischi del biossido di titanio nel nostro Paese, anche considerando che queste nazioni hanno previsto azioni ben prima dell'intervento europeo.