Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00447
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Atto n. 1-00447 (procedura abbreviata)
Pubblicato il 12 gennaio 2022, nella seduta n. 394
GIROTTO , TAVERNA , CASTELLONE , GARRUTI , CATALFO , D'ANGELO , FERRARA , PELLEGRINI Marco , GAUDIANO , MANTOVANI , TRENTACOSTE , GALLICCHIO , AGOSTINELLI , AIROLA , ANASTASI , AUDDINO , BOTTICI , CAMPAGNA , CASTALDI , CASTIELLO , CIOFFI , COLTORTI , CORBETTA , CRIMI , CROATTI , DE LUCIA , DELL'OLIO , DI GIROLAMO , DI NICOLA , DI PIAZZA , DONNO , ENDRIZZI , EVANGELISTA , FEDE , FENU , FLORIDIA , GUIDOLIN , L'ABBATE , LANZI , LEONE , LICHERI , LOMUTI , LOREFICE , LUPO , MAIORINO , MARINELLO , MATRISCIANO , MAUTONE , MONTEVECCHI , NATURALE , NOCERINO , PAVANELLI , PERILLI , PESCO , PETROCELLI , PIARULLI , PIRRO , PISANI Giuseppe , PRESUTTO , PUGLIA , QUARTO , RICCIARDI , ROMAGNOLI , ROMANO , RUSSO , SANTANGELO , SANTILLO , TONINELLI , TURCO , VANIN , VACCARO , BUCCARELLA
Il Senato,
premesso che:
a maggio 2018, la Commissione europea ha presentato la proposta di regolamento sulla "tassonomia verde europea", al fine di fornire una definizione univoca rispetto alle tipologie di attività economiche e di investimenti che possano definirsi "ecosostenibili". Il regolamento è stato approvato dal Consiglio europeo il 10 giugno 2020 e dal Parlamento europeo il 18 giugno, con il titolo "Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020, relativo all'istituzione di un quadro per favorire gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088";
per l'attuazione del regolamento, la Commissione si è impegnata ad adottare atti delegati, contenenti specifici criteri di vaglio tecnico, al fine di integrare i principi sanciti nel regolamento e stabilire quali attività economiche possano considerarsi attività recanti un contributo a ciascun obiettivo ambientale. In particolare, si è impegnata ad adottare criteri relativi alla mitigazione e all'adattamento ai cambiamenti climatici entro la fine del 2021, mentre prevede di adottare entro la fine del 2022 i criteri relativi agli altri 4 obiettivi ambientali: uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine, transizione verso un'economia circolare, prevenzione e riduzione dell'inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi;
a seguito dell'adozione di un primo atto delegato, relativo agli aspetti climatici della tassonomia UE, avvenuta in data 21 aprile 2021, la Commissione ha avviato un'ampia discussione in ambito europeo sull'inclusione delle tecnologie relative all'energia nucleare e al gas naturale tra quelle che possano definirsi sostenibili;
gli aspetti critici sull'opportunità di riconoscere le attività relative all'energia nucleare e al gas naturale come sostenibili sono state già esposti nella mozione 1-00413, presentata in Senato dal gruppo del Movimento 5 Stelle e pubblicata il 5 agosto 2021, e con la quale si "impegna il Governo ad intraprendere urgentemente ogni opportuna iniziativa presso le istituzioni europee al fine di escludere le attività relative all'energia nucleare e al gas naturale da quelle che si possano definire sostenibili, ai sensi della regolamentazione sulla «tassonomia verde europea";
considerato che:
le insanabili divergenze tra gli Stati membri hanno comportato il fallimento di qualsiasi forma di mediazione in favore di un accordo che includesse anche le attività relative all'energia nucleare e al gas naturale nel regolamento delegato 2021/2139 pubblicato il 10 dicembre 2021, con cui viene integrato il regolamento (UE) 2020/852, fissando i criteri di vaglio tecnico che consentono di determinare a quali condizioni si possa considerare che un'attività economica contribuisca in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici o all'adattamento ai cambiamenti climatici e se non arrechi un danno significativo a nessun altro obiettivo ambientale;
in seguito all'esclusione del nucleare e del gas naturale dal regolamento indicato, il 31 dicembre 2021, la Commissione europea ha inviato agli Stati membri un nuovo "Atto delegato complementare" relativo al gas e al nucleare, identificando tre attività per ognuna. Per il nucleare sono incluse: ricerca e sviluppo di tecnologie per la minimizzazione delle scorie radioattive, la realizzazione di impianti nucleari di nuova generazione e l'estensione del funzionamento degli attuali impianti. Le attività relative al gas riguardano, invece, la produzione di elettricità, la coproduzione ad alta efficienza di calore e freddo ed elettricità e la produzione di calore e freddo in un efficiente sistema di teleriscaldamento e teleraffrescamento;
gli Stati membri e gli esperti nazionali che prenderanno parte alla consultazione pubblica (per l'Italia il Ministero della transizione ecologica e il Ministero dell'economia e delle finanze con parere del Ministero dello sviluppo economico), potranno presentare commenti all'atto delegato entro un periodo di tempo brevissimo, ovvero entro il 19 gennaio. Lo stesso atto verrà quindi adottato dalla Commissione europea entro gennaio. Successivamente, la stessa Commissione lo sottoporrà al Consiglio e al Parlamento europeo, che avranno 3 mesi di tempo, prorogabili di un ulteriore mese, per opporre un veto. Per il Parlamento è richiesta la maggioranza assoluta;
tenuto conto che:
tra le azioni più rilevanti per la transizione verde, il 14 luglio 2021 la Commissione europea ha presentato il pacchetto "Fit for 55", contenente proposte legislative disegnate per permettere il conseguimento degli obiettivi intermedi dell'European green deal, che mira a rendere l'Europa climaticamente neutra entro il 2050, e obiettivi di neutralità climatica definiti dal regolamento UE 2021/1119, per raggiungere al 2030 una riduzione del 55 per cento delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Al fine di conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione, le emissioni devono essere ridotte in tutti i settori, dall'industria e dall'energia ai trasporti e all'agricoltura. Il pacchetto contiene 12 strumenti legislativi, atti a conseguire gli obiettivi stabiliti dalla normativa europea sul clima e ad imprimere l'accelerazione necessaria alla riduzione delle emissioni di gas serra nei prossimi decenni, che trovano applicazione in diversi settori, quali quelli energetico, climatico, relativo all'uso del suolo, dei trasporti, della fiscalità;
il piano di investimenti per l'attuazione del green deal mobiliterà i fondi della UE e creerà un contesto in grado di agevolare e stimolare gli investimenti pubblici e privati necessari ai fini della transizione verso un'economia climaticamente neutra, verde, competitiva e inclusiva. Il piano, che integra altre iniziative annunciate nel quadro del green deal, si articola in tre dimensioni: a) finanziamento: mobilitare almeno 1.000 miliardi di euro di investimenti sostenibili nei prossimi 10 anni. Il bilancio della UE destinerà all'azione per il clima e l'ambiente una quota di spesa pubblica senza precedenti, attirando i fondi privati, e in questo contesto la Banca europea per gli investimenti svolgerà un ruolo di primo piano; b) quadro favorevole agli investimenti: prevedere incentivi per sbloccare e riorientare gli investimenti pubblici e privati. La UE fornirà strumenti utili agli investitori, facendo della finanza sostenibile un pilastro del sistema finanziario. Agevolerà inoltre gli investimenti sostenibili da parte delle autorità pubbliche incoraggiando pratiche di bilancio e appalti verdi e mettendo a punto soluzioni volte a semplificare le procedure di approvazione degli aiuti di Stato nelle regioni interessate dalla transizione giusta; c) sostegno pratico: la Commissione fornirà sostegno alle autorità pubbliche e ai promotori in fase di pianificazione, elaborazione e attuazione dei progetti sostenibili;
con la comunicazione della Commissione europea del 12 febbraio 2021 C(2021) 1054 definitiva vengono forniti gli "Orientamenti tecnici sull'applicazione del principio non arrecare un danno significativo", a norma del regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza, il quale stabilisce che "le misure di produzione di energia elettrica e/o di calore a partire da combustibili fossili, e le relative infrastrutture di trasmissione/trasporto e distribuzione, in generale non si dovrebbero considerare conformi al principio DNSH ai fini dell'RRF, data l'esistenza di alternative a basse emissioni di carbonio". Il principio DNSH (do not significant harm, ovvero "non arrecare un danno significativo"), dunque, prevede che gli interventi previsti dai PNRR nazionali degli Stati non arrechino nessun danno significativo all'ambiente. Tale principio è fondamentale per accedere ai finanziamenti del RRF (recovery and resilience facility);
dal punto di vista ambientale, risulta inoltre evidente il controsenso di introdurre all'interno della tassonomia della finanza sostenibile anche la produzione di energia tramite l'utilizzo di gas da fonti fossili, che deve sottostare al principio "chi inquina paga", ai sensi dell'articolo 191 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e della direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, e la produzione di energia nucleare, in considerazione della conseguente creazione di combustibile nucleare esaurito e di rifiuti radioattivi dall'elevato potenziale inquinante, che necessitano di stoccaggio in impianti specializzati, dato il loro elevato potere inquinante;
l'atto delegato complementare sul nucleare e sul gas ha già suscitato forti reazioni e critiche da parte di esponenti politici, associazioni, scienziati e tecnici, che considerano le proposte avanzate dalla Commissione in contraddizione rispetto alle azioni dell'Unione europea già intraprese per concretizzare la transizione ecologica, oltre che controproducenti rispetto al raggiungimento degli obiettivi clima e energia in ambito internazionale;
alcuni Stati membri, tra i quali l'Austria e il Lussemburgo, si sono già esposti pubblicamente dichiarando di essere pronti a contestare tale decisione davanti alla Corte di giustizia europea;
considerato inoltre che:
il sistema produttivo italiano risulta fortemente in crisi a causa del persistere dell'enorme incremento dei costi di generazione dell'energia, con conseguenze economiche molto preoccupanti, sia dal lato dell'inflazione sia per il pericolo di un rallentamento, se non addirittura interruzione, della ripresa. Le cause intrinseche di questo aumento derivano dalla struttura del sistema energetico europeo, fortemente dipendente dal gas, e l'Unione europea, pur disponendo di un sistema di infrastrutture diversificato, non ha potuto sottrarsi alle dinamiche globali, non dominabili, degli aumenti di prezzo;
il forte aumento riguarda tutti gli Stati, anche quelli più nuclearisti, legati comunque alle stesse regole di formazione dei prezzi sui mercati internazionali, tanto da rendere palesemente antieconomica qualsiasi ipotesi di riapertura al nucleare;
nella comunicazione della Commissione europea del 13 ottobre 2021, COM (2021) 660 final, "Risposta all'aumento dei prezzi dell'energia: un pacchetto di misure d'intervento e di sostegno", viene indicato chiaramente che "la transizione verso l'energia pulita è la migliore assicurazione contro le crisi dei prezzi come quella che l'UE si trova ad affrontare oggi. È ora di premere l'acceleratore";
perseguire velocemente la transizione verso le energie pulite è essenziale anche per il nostro Paese al fine di conseguire l'autonomia energetica e la riduzione dei costi energetici,
impegna il Governo ad attivarsi e a sostenere in sede europea l'opposizione all'atto delegato complementare sul nucleare e sul gas naturale, al fine di escludere che le attività nel settore del gas naturale e dell'energia nucleare dalle attività economiche possano essere considerate sostenibili e, in quanto tali, finanziabili nell'ambito della cosiddetta tassonomia verde.