Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06260
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Atto n. 4-06260
Pubblicato il 11 novembre 2021, nella seduta n. 378
VANIN , ANASTASI , TRENTACOSTE , MONTEVECCHI - Al Ministro dell'istruzione. -
Premesso che:
si apprende da notizie di stampa che il Coordinamento degli insegnanti precari di Bolzano assieme al consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle, Diego Nicolini, chiedono che si intervenga sulla situazione della scuola italiana in Alto Adige;
in particolare si tratta di una vicenda che si trascina da diverso tempo, in quanto gli insegnanti delle scuole italiane in Alto Adige, alcuni con alle spalle più di 15 anni di lavoro, versano tuttora in una condizione di precarietà, essendosi abilitati prima del 2009 (ai tempi della scuola di specializzazione all'insegnamento secondario, nota come SSIS) oppure non avendo avuto la possibilità di abilitarsi affatto;
di conseguenza, ogni anno ad agosto, decine di precari attendono l'arrivo di un nuovo incarico, destinati, nella maggior parte dei casi, a cambiare scuola e comune, mentre in certi casi la chiamata per il nuovo incarico non arriva per nulla;
da oltre 3 anni, ossia dal 2018, esiste una norma di attuazione (art. 12-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 1983) che assegna la competenza per tutti i percorsi di formazione iniziale, di ogni ordine e grado scolastico, per i tre gruppi linguistici alla Provincia da attivare attraverso la Libera università di Bolzano. La scuola tedesca e ladina si sono mosse nell'immediato, attivando nel 2019 dei percorsi straordinari per stabilizzare i docenti con anni di servizio e, nel 2020, istituendo una serie di altri percorsi abilitanti. La scuola italiana è invece rimasta immobile;
considerato che:
i suddetti insegnanti precari e il consigliere M5S hanno evidenziato: "Nonostante sia fatto obbligo di osservare le norme di attuazione con più interrogazioni e mozioni, ci è stato risposto all'inizio che non si potevano attivare questi percorsi abilitanti, né bandire dei concorsi, perché mancava il naturale filtro linguistico. In un tempo successivo, concretizzandosi con una tale risposta una oggettiva discriminazione linguistica, ed avendo noi proposto un percorso limitato ai soli iscritti nelle graduatorie provinciali, si è prima ricorsi al pericolo di incostituzionalità ovvero impugnazione per questa limitazione territoriale e poi si è temporeggiato e perseguito una strategia degli annunci a vuoto. Nel frattempo la Provincia di Trento, che addirittura non gode di questa legge esclusiva, ha bandito recentemente un concorso straordinario abilitante per tutte le classi di concorso, ma limitato agli iscritti nelle graduatorie della provincia di Trento. Questo ha smentito nei fatti l'assessore provinciale quando dichiarava che un tale concorso non si poteva fare in quanto sarebbe stato impugnato" ("salto.bz", 30 ottobre 2021);
il consigliere Nicolini, che a fine settembre 2021 aveva presentato un'interrogazione per chiedere perché la Provincia non avesse ancora attivato un analogo bando di concorso, definisce gravissime le risposte dell'assessore Vettorato, secondo il quale l'ostacolo sarebbe rappresentato dalla mancanza di un'"intesa" con il Ministero dell'istruzione. Si tratterebbe di un'affermazione grave nella prospettiva dell'autonomia normativa della Provincia che, in materia di formazione iniziale, ha una competenza esclusiva. In tale senso, dichiara sempre il consigliere Nicolini, anche il Ministero ha confermato che non serve nessuna intesa e che la Provincia di Bolzano, sempre ai sensi della citata norma di attuazione, può attivarsi autonomamente per individuare la propria formazione iniziale. Questa interpretazione era stata ribadita anche in una nota della FLC della CIGL, che sottolineava espressamente "non è prevista alcuna intesa con il Ministero";
inoltre, continua il consigliere M5S, l'assessore Vettorato dichiara nero su bianco che l'università nega al momento l'autorizzazione ai percorsi: fatto gravissimo, questo, se confermato, visto che non può negare un accordo stabilito per legge. Questo, nonostante una nota della Provincia di agosto 2021 prospettasse un accordo con l'università di Bolzano a settembre, che dava sostanzialmente il via libera a questi percorsi. In realtà, interpellata l'università, è stato comunicato che ai loro corsi di formazione possono partecipare tutti quelli che hanno i requisiti di accesso generali, assolutamente non connessi all'appartenenza di un gruppo linguistico determinato, quindi aperti a tutti. Pertanto ribadisce il consigliere: "La mancanza di attivazione di percorsi supplementari dipende soltanto dalla non volontà dell'intendenza";
Nicolini afferma inoltre che Vettorato continua a dichiarare che verrà bandito un concorso di cui però ancora non vi è traccia, e conclude dicendo: "Ancora una volta l'assessorato vuole impedire parità di trattamento ai docenti della scuola italiana. Adesso siamo già nei tempi supplementari, se vi è realmente la volontà di bandire un concorso straordinario simile a quello di Trento va fatto subito, altrimenti scordiamoci di poter entrare nelle graduatorie di ruolo anche nel 2022/2023" (sempre su "salto.bz");
a parere degli interroganti occorre fare chiarezza sulla vicenda, al fine di accertare se vi siano state le discriminazioni segnalate dal territorio ed eventualmente porvi fine,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti rappresentati;
quali iniziative di propria competenza intenda intraprendere al fine di avviare le opportune verifiche e adottare i necessari atti di impulso per ripristinare la parità di trattamento tra docenti.