Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00404

Atto n. 1-00404

Pubblicato il 14 luglio 2021, nella seduta n. 346

FERRO , AIMI , MALAN , GALLIANI , TOFFANIN , RIZZOTTI , PAPATHEU , PAROLI , DAL MAS , GASPARRI , GALLONE , CALIGIURI , MINUTO , BINETTI , CANGINI , TIRABOSCHI , CAUSIN , CALIENDO , BARBONI , MODENA , STEGER , DURNWALDER

Il Senato,

premesso che:

la situazione dei diritti umani e della democrazia in Nicaragua si è ulteriormente e gravemente deteriorata in seguito alla violenta repressione delle proteste civili nell'aprile 2018;

da allora, almeno 130 persone sono state private della libertà per motivi politici, mentre gli oppositori del Governo e i loro familiari sono esposti alla costante minaccia di vessazioni, sia fisiche che on line, da parte della Polizia e di sostenitori del Governo. La detenzione arbitraria è stata sempre più utilizzata, dopo le proteste del 2018, come strumento per punire gli attivisti e i dissidenti, e gli attivisti sono particolarmente a rischio di subire violenze, compresa la violenza sessuale e di genere;

i detenuti subiscono maltrattamenti in carcere, si vedono negare le cure mediche e l'accesso agli avvocati e sono vittime di attacchi e aggressioni sessuali, mentre le persone che protestano contro il Governo sono rinchiuse in celle di massima sicurezza, dove devono far fronte a una maggiore sorveglianza, a perquisizioni e all'isolamento; desta particolare preoccupazione la situazione delle donne e degli anziani che sono privati della libertà;

a causa della situazione attuale, dal 2018 oltre 108.000 nicaraguensi sono stati costretti a fuggire e a chiedere asilo nei Paesi limitrofi e una parte di loro ha chiesto protezione in Costa Rica;

il 4 maggio 2021 l'Assemblea nazionale del Nicaragua ha approvato una riforma della legge elettorale n. 331, che incorpora le leggi punitive adottate di recente;

tale riforma introduce anche norme che restringono la competizione elettorale e l'esercizio dei diritti politici, che riducono ulteriormente la partecipazione dell'opposizione politica e che, in contrasto con le norme internazionali, limitano le libertà pubbliche, in particolare, tra gli altri, il diritto di partecipare alla gestione della cosa pubblica, la libertà di associazione, la libertà di espressione, il diritto alla protesta sociale e il diritto alla difesa dei diritti. Le stesse riforme non tengono conto delle richieste dell'opposizione, della società civile e della comunità internazionale;

nelle ultime settimane, le autorità del Nicaragua hanno sciolto due partiti politici senza un giusto processo, utilizzando metodi contrari alle norme internazionali; lo scioglimento dei partiti politici in questione (Partido de restauración democrática e Partido conservador) e l'avvio di indagini penali costruite a scopi politici, che potrebbero portare all'esclusione dei candidati dell'opposizione democratica, senza un giusto processo, compromettono non solo il diritto di aspiranti candidati di presentarsi alle elezioni, ma anche il diritto degli elettori di eleggere i candidati di loro scelta;

tali misure, associate all'uso politico del sistema giudiziario, sono in contrasto con i principi democratici fondamentali e costituiscono una grave violazione dei diritti del popolo nicaraguense sanciti dalla Costituzione del Nicaragua e dal diritto internazionale;

dall'inizio del giugno 2021 almeno 21 membri dell'opposizione democratica, tra cui sei pre candidati alle elezioni presidenziali e vari leader sindacali e politici, sono stati arrestati arbitrariamente sulla base di accuse penali ambigue e costruite a scopi politici, in assenza di prove, in un processo viziato da gravi violazioni delle garanzie procedurali, il che dimostra la mancanza di indipendenza della magistratura;

decine di esponenti di spicco dell'opposizione riferiscono di subire sistematiche vessazioni e di vivere in una condizione di costante intimidazione, e che la Polizia staziona pressoché in permanenza davanti alle loro abitazioni o li segue per strada, impedendo loro di muoversi liberamente;

negli ultimi anni il Governo nicaraguense ha adottato leggi sempre più restrittive, quali la legge per la regolamentazione degli agenti stranieri, la legge speciale contro la criminalità informatica, la legge contro i reati generati dall'odio, la legge in difesa del diritto del popolo all'indipendenza, alla sovranità e all'autodeterminazione per la pace, nonché la legge che modifica il codice di procedura penale, che ha esteso il periodo dell'inchiesta a 90 giorni, invece del termine di 48 ore previsto dalla Costituzione;

tali leggi istituzionalizzano la repressione e legalizzano gli atti che sono stati commessi nel Paese dopo la loro adozione;

considerato che sono state approvate risoluzioni dell'Unione europea sul Nicaragua, in particolare quella del 19 dicembre 2019 sulla situazione dei diritti umani e della democrazia e quella dell'8 ottobre 2020 sulla legge sugli "agenti stranieri" in Nicaragua,

impegna il Governo:

1) ad esprimere la sua solidarietà al popolo del Nicaragua e a condannare fermamente tutte le misure repressive delle autorità nicaraguensi nei confronti dei partiti dell'opposizione democratica e dei loro membri, dei giornalisti e di altri operatori dei media, degli studenti, delle popolazioni indigene, dei difensori dei diritti umani e della società civile, nonché dei familiari delle persone interessate, e in particolare le morti che hanno provocato;

2) a chiedere l'immediata cessazione dell'imposizione di misure restrittive, della repressione e delle violazioni dei diritti umani e l'assunzione di responsabilità per le gravi violazioni commesse dal Governo del Nicaragua a partire dal 2018;

3) a chiedere il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri politici arbitrariamente detenuti, tra cui i pre candidati alle presidenziali Cristiana Chamorro, Arturo Cruz, Felix Maradiaga, Juan Sebastián Chamorro, Miguel Mora e Medardo Mairena, i leader politici José Pallais, José Adan Aguerri, Dora María Téllez, Hugo Torres, Victor Hugo Tinoco, Violeta Granera, Ana Margarita Vijil, Suyen Barahona e Pedro Joaquín Chamorro, e altri attivisti dell'opposizione, difensori dei diritti umani e giornalisti;

4) a chiedere inoltre che siano rispettate le garanzie giuridiche fondamentali dei prigionieri politici e che siano garantiti i loro diritti umani, civili e politici;

5) ad adoperarsi per ripristinare un dialogo inclusivo, in quanto unica via d'uscita pacifica dalla crisi politica, economica e sociale in Nicaragua, sottolineando la necessità di adottare le riforme in modo inclusivo e trasparente;

6) a supportare la delegazione della UE in Nicaragua per proseguire e intensificare il suo impegno diplomatico nei confronti del processo elettorale e a continuare a interloquire con le autorità per cercare una soluzione politica alla crisi;

7) a sollecitare il Gruppo di azione finanziaria internazionale (GAFI) a instaurare il necessario coordinamento con l'ufficio di controllo dei beni stranieri degli Stati Uniti per garantire la sicurezza finanziaria internazionale di fronte alle operazioni illecite riconducibili al regime Ortega-Murillo e ai suoi collaboratori, nonché alle loro relazioni commerciali e ai loro beni nei Paesi europei; sottolineando che, dall'ottobre 2020, il Nicaragua figura in una "lista nera" del GAFI;

8) a sollecitare il Consiglio europeo e gli Stati membri per ampliare rapidamente l'elenco di persone e delle entità da sanzionare per includervi il presidente e il vicepresidente del Nicaragua, nonché i membri della loro cerchia ristretta, prestando particolare attenzione a non nuocere al popolo nicaraguense;

9) a rappresentare la necessità di mantenere l'assistenza della UE a favore delle organizzazioni della società civile, dei difensori dei diritti umani e del popolo del Nicaragua attraverso i programmi di sviluppo e umanitari della UE, tra gli altri, e di garantire che essa raggiunga i suoi reali beneficiari e non il Governo e le autorità, al fine di alleviare l'impatto della pandemia di COVID-19 e dell'attuale repressione governativa, nonché di evitare che questa crisi si trasformi in una crisi umanitaria;

10) a richiedere l'immediata estradizione in Italia di Alessio Casimirri, che continua a vivere a Managua sotto la protezione del Governo nicaraguense e che deve scontare in Italia sei ergastoli, cui è stato condannato in via definitiva per il suo comprovato coinvolgimento nel sequestro nell'uccisione di Aldo Moro, ex primo ministro e presidente della Democrazia cristiana, e per l'assassinio degli agenti della sua scorta avvenuto a Roma il 16 marzo 1978.